No Tav, incendio alla stazione Santa Viola: vertice a Palazzo Chigi
In fiamme quattro pozzetti. Lupi: “Un nuovo atto
terroristico”. Renzi frena: "E' sabotaggio". Traffico ferroviario in
tilt. Perquisite le case di 4 anarchici. La Procura apre un fascicolo
FOTO L'intervento dei vigili del fuoco - Il precedente del 19 maggio scorso
VIDEO La firma dei No Tav - Caos in stazione
di Nicoletta Tempera
FOTO L'intervento dei vigili del fuoco - Il precedente del 19 maggio scorso
VIDEO La firma dei No Tav - Caos in stazione
di Nicoletta Tempera
Bologna, incendio doloso alla stazione Santa Viola
Tre scritte 'No Tav' con vernice fresca sono state trovate a poca distanza dalla stazione centrale di Bologna. Probabilmente sono state lasciate dagli autori dell'incendio, che hanno agito con stracci imbevuti di liquido infiammabile. Il rogo è stato appiccato con dinamica rudimentale, ma mirata ed efficace, pensata per creare il massimo disagio e bloccare la circolazione ferroviaria sul nodo di Bologna. Infatti, i treni sono andati in tilt (video) soprattutto sulla linea 'storica' Bologna-Milano. Bypassata la stazione di Bologna centrale: convogli deviati sugli scali di San Lazzaro, San Ruffillo e Arcoveggio. La situazione, comunque, è tornata quasi alla normalità intorno alle 10.30.
"Per il ripristino completo del tratto ferroviario compromesso dagli incendi si dovrà attendere il tardo pomeriggio di oggi, così come mi è stato assicurato dai responsabili RFI di Bologna". Lo ha dichiarato il segretario Pd di Bologna, neo assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini. Ad ora la linea Alta Velocità, seppur con rallentamenti - informa Donini - funziona ad un solo binario, mentre è riattivata quella fra Bologna e Verona.
Aperto un fascicolo, perquisite con esito negativo le case di quattro anarchici
Intanto la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo: la prima fase delle indagini è seguita direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso e dal sostituto Antonella Scandellari, che fa parte del pool 'Istituzioni e terrorismo'. Si procede per i reati di interruzione di pubblico servizio, pericolo di disastro ferroviario e incendio doloso. Al momento non è prevista l'aggravante eversiva o terroristica, ma indaga la Digos. Le perquisizioni avrebbero dato esito negativo, insomma non sarebbe stato trovato nulla di utile alle indagini sull'attacco all'Alta velocità durante le perquisizioni. Ad essere controllate sono state le case di quattro persone, di area anarchica, 'vecchie conoscenze' degli investigatori bolognesi.
E' in atto un coordinamento tra le Procure di Bologna e Firenze, dove nei giorni scorsi è avvenuto un episodio analogo. Secondo il procuratore capo, si tratta di un "fatto grave che ci preoccupa; dobbiamo fare molta attenzione". "Metteremo in campo tutte le energie investigative per trovare i colpevoli", ha assicurato. In questo senso si è già mossa la Digos, che ha perquisito le abitazioni di quattro anarchici, ex Fuoriluogo attualmente nel giro dell'Aula C.
Vertice a Palazzo Chigi
Nel frattempo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e il sottosegretario con delega ai Servizi, Marco Minniti, sono appena arrivati a Palazzo Chigi per un vertice sull'incendio alla stazione di Santa Viola. Dure sono state le parole di Lupi dopo quello che il ministro ha definito "un nuovo atto terroristico" contro la Tav a Bologna.
Le reazioni
“Si è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico con la Tav, questo e non altro è l’incendio doloso di questa mattina a Bologna. Ma non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l’Italia”. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. “Colpiscono l’alta velocità - ha aggiunto Lupi - che è il simbolo chiaro di questo cambiamento. La loro nuova strategia, l’attacco al treno di Italo a Ostiense, a quello del Tgv a Vercelli e poi i due atti incendiari di Firenze e Bologna sono il segno evidente di un attacco di stampo terroristico che mira a creare disagi ai cittadini e tensioni sociali al solo scopo di fermare l’Italia del cambiamento: dall’alta velocità al jobs act. La storia del nostro Paese dice che simili tentativi sono già stati sconfitti e isolati. Far vivere nel timore e nella paura le persone comuni è la più grave forma di corruzione del vivere civile. Ma la loro è un illusione, noi andremo avanti con ancora più forza e serietà”.
Poco dopo, tuttavia, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha smorzato i toni parlando ai microfoni di Rtl 102.5: "Stiamo monitorando la situazione, non è il primo. Era avvenuto prima in altri punti meno impattanti, per rispetto. Non vogliamo rievocare parole del passato, è in atto un sabotaggio, ma stiamo approfondendo quello che è accaduto e per rispetto di chi indaga non spendo una parà di più". Il premier ha fatto riferimento anche all'atto compiuto sulla linea dell'alta velocità bolognese il 19 maggio scorso (foto), quando furono tranciati dei cavi di rame e bruciati due pozzetti.
Va giù duro il sindaco di Bologna, Virginio Merola: "L'incendio doloso che ha interessato alcuni impianti della stazione di Santa Viola è un atto grave e preoccupante. Ricorrere a danneggiamenti e creare disagi a migliaia di utenti delle ferrovie è una strategia di sabotaggio da rigettare e mi auguro che gli autori di tali gesti, che nel corso delle ultime settimane hanno creato problemi al nostro Paese, siano identificati e assicurati alla giustizia quanto prima".
"Ergastolo ai terroristi della Tav". Il consigliere regionale della Lega Nord, Alan Fabbri chiede al sistema della giustizia "pene esemplari" e alle istituzioni di "mostrare i muscoli", perché "è ora di finirla con ricattatori e sabotatori, il Paese non può essere ostaggio dei violenti". Contro "l'immagine di un Paese consegnato all'anarchia", conclude l'ex candidato leghista alla presidenza della Regione, "chiediamo una risposta durissima e muscolare, in gioco c'è la credibilità delle istituzioni e il futuro delle grandi opere e dell'economia".
I precedenti
Sono diversi i danneggiamenti a pozzetti che regolano la circolazione ferroviaria avvenuti negli ultimi tempi nel Bolognese. Uno fu proprio il 21 dicembre dell'anno scorso (foto), esattamente un anno prima del sabotaggio di due giorni fa nella galleria San Donato a Rovezzano (Firenze). Quel giorno la circolazione ferroviaria fu sospesa a Bologna dalle 5 del mattino tra le stazioni di Bologna Centrale e Bologna San Ruffillo, sulla linea convenzionale Bologna-Firenze (non quella ad alta velocità), per il danneggiamento doloso di un pozzetto che conteneva i cavi di alimentazione del sistema di comando e controllo della circolazione su quel tratto di linea.
Ci furono ripercussioni anche i treni ad Alta velocità da e per Venezia oltre che per i regionali. I cavi allora furono incendiati. Dalle prime ricostruzioni emerse che il rogo era stato innescato da un pezzo di legno infuocato buttato nel pozzetto. Anche in quel caso l'allarme è stato dato intorno alle 5 (come oggi e come due giorni fa a Firenze), ma non furono trovate scritte 'No Tav'. Fu aperta un'inchiesta per danneggiamento aggravato, le indagini però - pur chiarendo fin da subito che si trattava di un atto doloso - non esclusero altre piste diverse dal quella riconducibile alla galassia No Tav.
Da ieri gli uffici investigativi di Firenze e Bologna sono quindi in contatto per condividere le informazioni sugli attentati incendiari alle linee ferroviarie, in particolare dell'alta velocità. A maggio nei pressi della linea AV Bologna-Milano a Lavino di Mezzo (Bologna) erano stati tranciati alcuni cavi di rame e fibre ottiche e ed erano stati incendiati due pozzetti fianco dei binari. Era stata aperta un'inchiesta per danneggiamento aggravato. Vicino, in quel caso, era stata trovata una scritta 'No Tav'.
Peraltro, cade proprio nel trentesimo anniversario della strage del Rapido 904 l'attentato incendiario di questa mattina. Il 23 dicembre 1984 nell'esplosione all'interno della grande galleria dell'Appennino morirono 17 persone e 267 rimasero feriti, mentre oggi non si registrano danni a persone e l'intenzione era probabilmente solo quella di creare disagi alla circolazione.
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