Il Papa scuote Strasburgo. "Ridare dignità al lavoro". Standing ovation / VIDEO
Il Pontefice è stato invitato dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz
Papa a Strasburgo
All'ingresso del Parlamento europeo Papa Francesco ha poi salutato i rappresentanti dell'istituzione (tra di essi i due vice-presidenti italiani Antonio Tajani e David Sassoli) e i capi-gruppo (tra di essi il socialista Gianni Pittella). Guidato poi nei corridoi dell'eurocamera da Martin Schulz, che lo ha intrattenuto parlando in tedesco e francese, il Papa ha salutato, tra gli altri, l'anziana signora Elma Schmidt, che gli affittò una camera all'epoca in cui Jorge Mario Bergoglio visse in Germania. Presente a nome del governo francese Segolene Royal, ministro dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell'energia ex candidata alla presidenza nonché ex moglie del presidente attuale Francois Hollande. Poi Papa Francesco ha parlato all`emiciclo per la Sessione solenne del Parlamento Europeo.
LAVORO, DIGNITA', EUTANASIA, IMMIGRAZIONE. IL PAPA SCUOTE IL PARLAMENTO EUROPEO - "Desidero indirizzare a tutti i cittadini europei un messaggio di speranza e di incoraggiamento". Lo ha affermato Papa Francesco nel discorso pronunciato all'Europarlamento di Strasburgo, sottolineando che il suo invito alla speranza è "basato sulla fiducia che le difficoltà possano diventare promotrici potenti di unità, per vincere tutte le paure che l'Europa, insieme a tutto il mondo, sta attraversando". "Speranza - ha spiegato - nel Signore che trasforma il male in bene e la morte in vita. E incoraggiamento - ha detto Bergoglio ai deputati europei - di tornare alla ferma convinzione dei Padri fondatori dell'Unione europea, i quali desideravano un futuro basato sulla capacità di lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace e la comunione fra tutti i popoli del continente".
"Quale dignità esiste quando manca la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero o di professare senza costrizione la propria fede religiosa? Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara, che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere? Quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione?". Questi interrogativi di Papa Francesco. "Sono convinto - ha detto - che un'Europa che sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e le potenzialità, possa essere anche più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, anche per il grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, perché è proprio l'oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza".
"Non possiamo qui non ricordare - ha aggiunto il Papa con voce grave - le numerose ingiustizie e persecuzioni che colpiscono quotidianamente le minoranze religiose, e particolarmente cristiane, in diverse parti del mondo. Comunità e persone che si trovano ad essere oggetto di barbare violenze: cacciate dalle proprie case e patrie; vendute come schiave; uccise, decapitate, crocefisse e bruciate vive, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti". Francesco ha citato nel suo discorso un anonimo autore del II secolo il quale scrisse che "i cristiani rappresentano nel mondo ciò che l'anima è nel corpo". "Il compito dell'anima - ha concluso - è quello di sostenere il corpo, di esserne la coscienza e la memoria storica. E una storia bimillenaria lega l'Europa e il cristianesimo. Una storia non priva di conflitti e di errori, ma sempre animata dal desiderio di costruire per il bene. Lo vediamo nella bellezza delle nostre città, e più ancora in quella delle molteplici opere di carità e di edificazione comune che costellano il continente. Questa storia, in gran parte, è ancora da scrivere. Essa è il nostro presente e anche il nostro futuro. Essa è la nostra identità. E l'Europa ha fortemente bisogno di riscoprire il suo volto per crescere, secondo lo spirito dei suoi Padri fondatori, nella pace e nella concordia, poiché essa stessa non è ancora esente dai conflitti".
"Un'Europa nonna, non più fertile e vivace". Papa Francesco ha usato questa immagine un po' spietata nel suo discorso, per sottolineare che "i grandi ideali che hanno ispirato l'Europa sembrano aver perso forza attrattiva, in favore dei tecnicismi burocratici delle sue istituzioni". "Nel corso degli ultimi anni, accanto al processo di allargamento dell'Unione Europea, è andata crescendo - ha denunciato - la sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni ritenute distanti, impegnate a stabilire regole percepite come lontane dalla sensibilità dei singoli popoli, se non addirittura dannose". In sostanza, mentre l'Unione Europea diventa "più ampia, estesa, ed influente", si percepisce invece, ha rilevato con preoccupazione il Papa, "l'immagine di un'Europa invecchiata e compressa, che tende a sentirsi meno protagonista in un contesto che la guarda spesso con distacco, diffidenza e talvolta con sospetto". L'impressione generale è, ha sintetizzato, "di stanchezza e d'invecchiamento" aggravata dall'avanzare di "stili di vita un po' egoisti, caratterizzati da un'opulenza ormai insostenibile e spesso indifferente nei confronti del mondo circostante, soprattutto dei più poveri". E tutto questo, ha sottolineato con severità il Papa, mentre il mondo diventa "sempre più interconnesso e globale e perciò sempre meno eurocentrico".
Papa Francesco ha parlato in senso positivo dell'impegno europeo a favore dei "diritti individuali" nel suo discorso al Parlamento Europeo. Ma ha aggiunto un monito, con un inciso a braccio, "sono tentato di dire diritti individualistici".
"E' tempo di favorire le politiche di occupazione, ma soprattutto è necessario ridare dignità al lavoro, garantendo anche adeguate condizioni per il suo svolgimento". E' stato questo il forte appello di Papa Francesco. "Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?", si è chiesto mentre l'emiciclo gli tributava un lungo applauso. Per il Papa, "promuovere la dignità della persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici".
Per Papa Francesco, in concreto occorre "reperire nuovi modi per coniugare la flessibilità del mercato con le necessità di stabilità e certezza delle prospettive lavorative, indispensabili per lo sviluppo umano dei lavoratori; d'altra parte, significa favorire un adeguato contesto sociale, che non punti allo sfruttamento delle persone, ma a garantire, attraverso il lavoro, la possibilità di costruire una famiglia e di educare i figli".
Nel mondo di oggi "l'essere umano rischia di essere ridotto a semplice ingranaggio di un meccanismo che lo tratta alla stregua di un bene di consumo da utilizzare". E se "la vita non è funzionale a tale meccanismo viene scartata senza troppe remore". Con questa forte denuncia Papa Francesco ha affrontato al Parlamento Europeo i temi più sensibili dell'etica, ponendo al centro del suo lungo discorso le vite che vengono scartate, ha detto, "come nel caso dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei bambini uccisi prima di nascere". Una denuncia che Bergoglio ha poi esteso alla procreazione assistita e alle sperimentazioni genetiche. "Si constata con rammarico - ha affermato - un prevalere delle questioni tecniche ed economiche al centro del dibattito politico, a scapito di un autentico orientamento antropologico". Per Francesco, è questo "il grande equivoco che avviene quando prevale l'assolutizzazione della tecnica, che finisce per realizzare una confusione fra fini e mezzi". "Oggi - ha riconosciuto il Papa - la promozione dei diritti umani occupa un ruolo centrale nell'impegno dell'Unione Europea in ordine a favorire la dignità della persona, sia al suo interno che nei rapporti con gli altri Paesi. Si tratta di un impegno importante e ammirevole, poiché persistono fin troppe situazioni in cui gli esseri umani sono trattati come oggetti, dei quali si può programmare la concezione, la configurazione e l'utilità, e che poi possono essere buttati via quando non servono più, perché diventati deboli, malati o vecchi". Queste aggressioni alla vita e alla sua dignità, ha poi spiegato senza mai pronunciare però le parole aborto ed eutanasia, sono il "risultato inevitabile della cultura dello scarto e del consumismo esasperato". "Al contrario - ha scandito il Papa - affermare la dignità della persona significa riconoscere la preziosità della vita umana, che ci è donata gratuitamente e non può perciò essere oggetto di scambio o di smercio".
"Voi, nella vostra vocazione di parlamentari, siete chiamati - ha ricordato Bergoglio agli europarlamentari - anche a una missione grande benché possa sembrare inutile: prendervi cura della fragilità dei popoli e delle persone". Secondo il Papa, "prendersi cura della fragilità dice forza e tenerezza, dice lotta e fecondità in mezzo a un modello funzionalista e privatista che conduce inesorabilmente alla cultura dello scarto". "Prendersi cura della fragilità delle persone e dei popoli significa - ha insistito - custodire la memoria e la speranza; significa farsi carico del presente nella sua situazione più marginale e angosciante ed essere capaci di ungerlo di dignità".
Papa Francesco chiede all'Unione Europea e ai governi più direttamente interessati, come il nostro, di "affrontare insieme la questione migratoria". "Non si può tollerare - ha scandito nel discorso al Parlamento Europeo - che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero!". "Sui barconi che giungono quotidianamente sulle coste europee ci sono uomini e donne - ha detto - che necessitano di accoglienza e di aiuto". "L'assenza di un sostegno reciproco all'interno dell'Unione Europea - ha denunciato il Papa - rischia di incentivare soluzioni particolaristiche al problema, che non tengono conto della dignità umana degli immigrati, favorendo il lavoro schiavo e continue tensioni sociali". Secondo Bergoglio, "l'Europa sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all'immigrazione se sapra' proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l'accoglienza dei migranti; se saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni - causa principale di tale fenomeno - invece delle politiche di interesse che aumentano e alimentano tali conflitti. E' necessario agire sulle cause e non solo sugli effetti".
Papa Francesco ha incoraggiato la ricerca a favore della difesa dell'ambiente, facendo esplicitamente l'esempio delle fonti alternative di energia, il cui sviluppo gioverebbe molto". "L'Europa - ha ricordato - è sempre stata in prima linea in un lodevole impegno a favore dell'ecologia. Questa nostra terra ha infatti bisogno di continue cure e attenzioni e ciascuno ha una personale responsabilità nel custodire il creato, prezioso dono che Dio ha messo nelle mani degli uomini". Agli europarlamentari Bergoglio ha ricordato che "da un lato che la natura è a nostra disposizione, ne possiamo godere e fare buon uso; dall'altro però significa che non ne siamo i padroni. Custodi, ma non padroni. La dobbiamo perciò amare e rispettare, mentre "invece siamo spesso guidati dalla superbia del dominare, del possedere, del manipolare, dello sfruttare; non la 'custodiamo', non la rispettiamo, non la consideriamo come un dono gratuito di cui avere cura". Secondo il Papa, "rispettare l'ambiente significa però non solo limitarsi ad evitare di deturparlo, ma anche di utilizzarlo per il bene. Penso soprattutto al settore agricolo, chiamato a dare sostegno e nutrimento all'uomo. Non si può tollerare che milioni di persone nel mondo muoiano di fame, mentre tonnellate di derrate alimentari vengono scartate ogni giorno dalle nostre tavole. Inoltre, rispettare la natura, ci ricorda che l'uomo stesso è parte fondamentale di essa". "Accanto ad un'ecologia ambientale, serve perciò - ha concluso - quell'ecologia umana, fatta del rispetto della persona, che ho inteso richiamare quest'oggi rivolgendomi a voi".
STANDING OVATION - Una lunga "standing ovation" ha salutato il discorso del papa al Parlamento europeo di Strasburgo. Gli eurodeputati che affollavano l'emiciclo, e hanno punteggiato di applausi l'intero discorso, soprattutto nei passaggi sull'immigrazione, il lavoro e la povertà, si sono alzati in piedi alla fine del suo intervento e gli hanno dedicato molti minuti di battimani. "Lei è una personalità che orienta in momenti di perdita di orientamento, le sue parole ci aiuteranno", ha commentato il presidente Schulz.
RENZI: UN DISCORSO STRAORDINARIO - Quello del Papa al Parlamento europeo è stato "un discorso straordinario, un cadeau per il semestre italiano": secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, le parole pronunciate dal pontefice a Strasburgo rappresentano "un incoraggiamento di altissimo livello sia per chi crede, naturalmente, che per i cittadini che desiderano un'Europa delle persone, dei popoli, e non soltanto della tecnocrazia".
PAPA FRANCESCO AL CONSIGLIO D'EUROPA - Papa Francesco ha percorso il breve tratto di strada che separa Parlamento Europeo e Consiglio d'Europa su un'utilitaria francese, precisamente una Peugeot 205 di colore grigio.
IL PAPA PARLA AL CONSIGLIO D'EUROPA: LA PACE MINACCIATA DAL TERRORISMO - "La pace è provata da orme di conflitto, quali il terrorismo religioso e internazionale, che nutre profondo disprezzo per la vita umana e miete in modo indiscriminato vittime innocenti. Tale fenomeno è purtroppo foraggiato da un traffico di armi molto spesso indisturbato". Lo ha denunciato Papa Francesco nel suo intervento al Consiglio d'Europa, dedicato alle sofferenze dei deboli "in tante parti del mondo, dove imperversano conflitti di vario genere" . "La Chiesa - ha affermato il Papa - considera che la corsa agli armamenti è una delle piaghe più gravi dell'umanità e danneggia in modo intollerabile i poveri". "La pace - ha scandito - è violata anche dal traffico degli esseri umani, che è la nuova schiavitù del nostro tempo e che trasforma le persone in merce di scambio, privando le vittime di ogni dignità". Tutto questo, ha detto, accade "anche qui in Europa, dove non cessano tensioni. Quanto dolore e quanti morti ancora in questo continente, che anela alla pace, eppure ricade facilmente nelle tentazioni d'un tempo! E' perciò importante e incoraggiante l'opera del Consiglio d'Europa nella ricerca di una soluzione politica alle crisi in atto".
Papa Francesco vuole un'Europa davvero pluralista, dove le ideologie lascino spazio al dialogo e al confronto per il bene comune. "Non si può né pensare né costruire l'Europa senza assumere a fondo la sua realta multipolare", ha detto al Consiglio d'Europa, richiamando poi anche il concetto di "trasversalità" a partire "da un'esperienza personale: negli incontri con i politici di diversi Paesi d'Europa ho potuto notare che i politici giovani affrontano la realtà da una prospettiva diversa rispetto ai loro colleghi più adulti. Forse dicono cose apparentemente simili ma l'approccio è diverso". Secondo il Papa, che ha incontrato a Strasburgo anche il premier Matteo Renzi, presente nella sua qualità di presidente di turno del Consiglio Europeo, "questo si verifica nei giovani politici dei diversi partiti" e "tale dato empirico indica una realtà dell'Europa odierna da cui non si può prescindere nel cammino del consolidamento continentale e della sua proiezione futura: tenere conto di questa trasversalità che si riscontra in tutti i campi". "Ciò - ha chiarito - non si può fare senza ricorrere al dialogo, anche inter-generazionale. Se volessimo definire oggi il continente, dovremmo parlare di un'Europa dialogante che fa sì che la trasversalità di opinioni e di riflessioni sia al servizio dei popoli armonicamente uniti".
IL PAPA ALL'ANDATA SCHERZAVA: SARA' UNA GIORNATACCIA - "Vi ringrazio, ringrazio questa compagnia: spero oggi non sia troppo faticoso. Poco tempo, tante cose". Così Papa Francesco si è rivolto ai giornalisti al seguito, salutando durante il volo per Strasburgo. Il Papa, che nel volo di ritorno risponderà alle domande dei cronisti, ha aggiunto una battuta: "vi auguro una bella giornata, anche se sarà una giornataccia".
IL RITORNO A ROMA - Papa Francesco è ripartito da Strasburgo per fare ritorno in Vaticano dopo la sua visita alle istituzioni europee, l'Europarlamento e il Consiglio d'Europa. L'aereo di Bergoglio è decollato da Strasburgo intorno alle 14.30 e il suo arrivo a Ciampino è previsto tra circa due ore.
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