COMUNICATO STAMPA
Ieri si
è tenuta la riunione della commissione consiliare addetta ai servizi sociali e
sanità, presieduta dal consigliere Roberto Palmacci, per discutere del bilancio
consuntivo 2013, preventivo 2014 e pluriennale 2014,2015 e
2016.
Nella
mia pur breve attività di Consigliere Comunale, non ho mai sentito dire tante
assurdità come quelle registrate ieri durante tali lavori, addirittura ho avuto
la sensazione che una buona parte dei membri della commissione e degli altri
attori presenti alla riunione nessuno si era letto il benché minimo dei
documenti. In alcuni passaggi ho avuto l’impressione chiara che non erano stati letti neanche i documenti
approvati o direttamente riportanti la propria firma.
Le
questiono sollevate hanno una valenza giuridica molto forte e temo che questa
volta qualcuno si farà male.
Andiamo
per ordine. Nella relazione di accompagno al bilancio consuntivo, per la prima
volta, ma in maniera riduttiva e molto parziale, la Dott.ssa Carla Amici ammette
l’esistenza di un contenzioso giudiziario con ex dipendenti, nel numero di 17,
riconducibili tutti ai Voucher, ma dice
il falso poiché tale contenzioso è per i voucher di 18, ma oltre a questi, che
risultano al sottoscritto vi sono almeno altre quattro cause di non Voucher, per
un totale di 22 azioni giudiziarie.
L’Amici nella relazione ammette che esistono
due verbali della D P L di Latina e dell’INPS della primavera 2012, che
sanzionano l’azienda per un importo totale di 161.730 Euro, che da tale data
stanno maturando interessi. Spiega l’Amici che ha presentato ricorso, ma questa
affermazione non fa i conti con la diffida presente alla fine dei due verbali, laddove si afferma che trascorsi novanta
giorni senza che sia pervenuta risposta il ricorso si intende
respinto.
Dalla
presentazione dei ricorsi ad oggi di novanta giorni ne sono passati tanti, ma
l’Amici si rifiuta di mettere in bilancio tale somma in quanto a suo dire tale
somma va inserita solo quando arriva l’esecuzione forzata.
Il
ragionamento della Dottoressa Carla Amici non regge da qualsiasi punto di vista
lo si vuole vedere, poiché l’unica strada che aveva di fronte, con il silenzio
rifiuto da parte degli enti dopo i novanta giorni, era quella di impugnare di
fronte ad un Magistrato tali verbali. Cosa che si è guardata bene dal fare.
QUINDI QUESTE SOMME VANNO MESSE IN BILANCIO
ED INVECE SONO DIVENTATE SOMME FANTASMA, ESISTONO NELLA REALTA’ MA SVANISCONO
DAL RENDICONTO.
Di fronte alla mole di cause in
corso, dove su una si è già sciolta una riserva da parte del Giudice, su una
pregiudiziale posta dall’azienda, dando torto all’azienda stessa, questo a
dimostrazione che le cose si stanno mettendo
male per le casse dell’azienda prima e del Comune poi.
Secondo
i dettami di legge va costituito un fondo prudenziale di riserva, secondo
la Dott.ssa
Amici no, in quanto, a suo dire, tale fondo si può costituire
solo in presenza di un parere legale. Bene sono d’accordo. Allora perchè non si
è chiesto il parere legale? Oppure lo si è cercato e non essendo come lo si
desidera, non lo si è fatto scrivere? E perché in assenza del parere si fanno
disquisizioni sul fatto che tale contenzioso è possibile perderlo ma non
probabile? E chi lo stabilisce? Ovviamente lei la Dott.ssa Amici.
Ma vi è
ancora di più, mentre per le cause queste sono le affermazioni, esattamente il
contrario scrive sulle sanzioni degli enti. Infatti, dopo l’affermazione che ha
fatto ricorso, afferma testualmente che : Chiaramente l’esito di tale impugnazione
viene giudicato ragionevolmente possibile ma non probabile e l’ammontare della
perdita non può essere ragionevolmente
determinata.
Qui c’è da riflettere un attimo,
dall’affermazione testualmente sopra riportata si legge che la Dott.ssa Amici ammette che
l’esito del ricorso per l’azienda è improbabile, allora a maggior ragione le
somme vanno messe in bilancio, ma si afferma ancora che la perdita non può
essere ragionevolmente determinata.
Credo
che con questa affermazione la
Dott.ssa abbia offeso l’intelligenza altrui, o conta su
coperture, come quelle che si sono registrate ieri in commissione, o sul fatto
che i Consiglieri Comunali del Comune di Terracina non leggono gli atti.
Come si
fa a sostenere di fronte ad un verbale dell’INPS che ti chiede 94.232 Euro per
differenze contributive ed alla D P L
(Direzione Provinciale del Lavoro) che ti sanziona per 67.498 Euro, che
tale somma è difficile da quantificare. Queste sono esattamente le somme da
pagare.
Io a
differenza della Dott.ssa Amici ho molto
rispetto per la sua intelligenza e non credendo a tale affermazione ne do la
dimostrazione. Infatti non va dimenticato che la Dott.ssa Amici oltre ad essere
Direttore dell’Azienda Speciale Terracina, è anche il consulente fiscale ed il
consulente del lavoro della medesima azienda, ragion per cui la si paga a
parte, è contitolare di studi di
consulenza fiscale e del lavoro, e fa parte di diversi organismi di società, per
cui la sua preparazione nel merito è fuor di discussione, ragion per cui ci ha
raccontato una fesseria nella consapevolezza di dirla.
Ma vi è
un altro elemento di distorsione del bilancio che allarma e non poco il
sottoscritto, i revisori dei conti del Comune nel redigere la relazione sul
bilancio consuntivo 2013 del Comune, hanno affermato nel capitolo verifica rapporti di debito e credito
con società partecipate, testualmente: DECRETO – LEGGE 6 Luglio 2012, n.
95 art. 6 comma 4.
A
decorrere dall’esercizio finanziario 2012, i Comuni e le Province allegano al
rendiconto della gestione una nota informativa contenente la verifica dei debiti
e dei crediti reciproci tra l’ente e le società partecipate. La predetta nota,
asseverata dai rispettivi organi di revisione, evidenzia analiticamente
eventuali discordanze e ne fornisce la motivazione; in tal caso il Comune o
la Provincia
adottano senza indugio, e comunque non oltre il termine dell’esercizio
finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione
delle partite debitorie e creditorie.
Nel
concreto dell’applicazione della suddetta norma, affermano testualmente: Tale
nota, come riportato di seguito, attesta esclusivamente i debiti e i crediti
risultanti dalla contabilità dell’ente in quanto per l’Azienda Speciale di
Terracina, pur se sollecitata alla data attuale non ha fornito riscontro.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto,
credo che se ne intuiscono anche le ragioni.
Sin
dalla settimana scorsa con lettera depositata al protocollo comunale, ed inviata
per conoscenza all’intero Consiglio Comunale, ho chiesto ai revisori dei conti
di farsi carico di asseverare tale nota, prevista obbligatoriamente dalla
legge.
Mi sono
soffermato solo su questi due punti, non posso dilungarmi oltre per motivi di
spazio, ma consentitemi di dire che la battaglia che S E L ed il sottoscritto
stanno portando avanti nei confronti dell’Azienda Speciale Terracina per una
maggiore trasparenza dell’attività della stessa, sta dando i primi risultati,
infatti basta guardare il bilancio di previsione del 2015, laddove le spese per
le consulenze, che sappiamo già, non c’è
bisogno di fare i nomi, a chi vanno in tasca, sono passate nel giro degli ultimi
due anni da 40.000 Euro l’anno a 30.000 e dove la parcella dell’unico revisore
dei conti è passata da 11.000 Euro l’anno a 6.000, ma non è ancora sufficiente,
poiché se si accetta fino in fondo la proposta di S E L e del sottoscritto,
passando ai revisori dei conti del Comune tale attività verrebbe a costare 3.700
Euro soltanto.
Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente l’associazione
Culturale Realtà Cittadina per il supporto tecnico che ci ha assicurato durante
questi giorni di approfondimento delle tematiche relative al bilancio. Tale
collaborazione in questo preciso momento storico cittadino è stata di
particolare aiuto. Infatti di fronte ad un’amministrazione, ad un Presidente del
Consiglio Comunale e ad un Presidente di commissione servizi sociali che si sono
tenuti ben stretti il bilancio consuntivo dell’Azienda Speciale Terracina sin
dalla sua approvazione, che risale allo scorso 15 Maggio, e dandocela solo
nell’ultima settimana prima di portarla in Consiglio Comunale e 4 giorni prima
di discuterla in commissione, quando la legge dice che andavano forniti ai
Consiglieri tali documenti almeno 20 giorni prima del Consiglio Comunale. Per
non parlare dei documenti relativi ai bilanci preventivi, dove la delibera di
Consiglio Comunale sul regolamento di contabilità, approvata lo scorso 4 Agosto,
prevede di consegnare i documenti all’interno di un percorso della durata di
circa tre mesi per arrivare alla fine a discutere in Consiglio
Comunale.
Tale
tempistica si è scientificamente adottata per impedire ai Consiglieri, pochi,
che vogliono documentarsi di poterlo fare.
Per
questi motivi ringraziamo di nuovo pubblicamente Realtà
Cittadina.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
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