Roma, Pignatone: "Nuove operazioni". Legami con la 'ndrangheta. Altri arresti. In giunta Sabella, ex pool antimafia
Eseguita ordinanza di custodia cautelare verso Rotolo Rocco e
Ruggiero Salvatore. Ipotesi commissariamento appalti. Renzi: "Ora regole
più dure contro la corruzione". Anm: "Basta retorica, domani riforme
forti"
NUOVI ARRESTI - Questa mattina il Ros ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di Rotolo Rocco e Ruggiero Salvatore, entrambi indagati per associazione di tipo mafioso nell'ambito dell'operazione 'Mondo di Mezzo'. Contestualmente un ulteriore soggetto, indagato a piede libero e destinatario di informazione di garanzia, è stato sottoposto a perquisizione locale e personale. Secondo le accuse i due assicuravano il collegamento tra alcune cooperative gestite dalla 'consorteria' romana e la 'ndrangheta. Gli interventi sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia.
Le indagini hanno documentato come gli indagati abbiano assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) consorteria di matrice 'ndranghetista egemone nel vibonese. In tale ambito, secondo le accuse, sono emersi gli interessi comuni dei due sodalizi mafiosi ed in particolare come, dal luglio 2014, Buzzi, con l'assenso di Carminati, avesse affidato la gestione dell'appalto per la pulizia del mercato Esquilino di Roma a Campennì Giovanni, imprenditore di riferimento della citata cosca, mediante la creazione di una Onlus denominata Cooperativa Santo Stefano. Al riguardo, l'attività di indagine ha documentato come già nel 2009 i citati Rotolo e Ruggiero si fossero recati in Calabria, su richiesta del Buzzi, allo scopo di accreditarsi con la cosca Mancuso, tramite esponenti della cosca Piromalli, in relazione all'esigenza di ricollocare gli immigrati in esubero presso il Cpt di Crotone. Gli elementi raccolti dalle indagini hanno quindi documentato come Ruggiero e Rotolo abbiano fornito uno stabile contributo alle attività di Mafia capitale, avvalendosi dei rapporti privilegiati instaurati con qualificati esponenti della 'ndrangheta, in un rapporto sinallagmatico tra le due organizzazioni mafiose che, a fronte della protezione offerta in Calabria alle cooperative controllate da Mafia capitale, ha consentito l'inserimento della cosca Mancuso, rappresentata dal Campennì, nella gestione dell'appalto pubblico in Roma.
SEQUESTRATE ALTRE DUE COOP DI BUZZI - La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato altre due coop riconducibili a Salvatore Buzzi. Si tratta della '29 giugno Servizì e 'Formula Sociale'. Il provvedimento riguarda le quote societarie, il capitale sociale e il patrimonio aziendale. Le due società erano amministrate da persone ora indagate nell'inchiesta Mafia Capitale. Le due coop sequestrate oggi dalla Guardia di Finanza di Roma avevano un giro d'affari annuo di 15 milioni di euro. In particolare i finanzieri stanno approfondendo gli appalti vinti dalle due cooperative che rientravano nella vasta holding di Buzzi. Secondo la Gdf la '29 giugno Servizi' aveva un giro d'affari annuo di 9 milioni di euro e conta 267 dipendenti, la 'Formula Sociale' invece fatturava 6 milioni l'anno e conta 131 addetti.
PIGNATONE - "La mafia non è il principale problema di Roma. Ma il nodo mafia-corruzione è un nodo vitale. Non c'è un'unica associazione mafiosa che controlla la città di Roma. Non siamo a Palermo, né a Reggio Calabria o Napoli. Roma è troppo grande. Non c'è un'unica associazione presente in via esclusiva sul territorio. Ci sono una serie di investimenti mafiosi e alcune specifiche associazioni di tipo mafioso presenti nel territorio metropolitano. La caratteristica fondamentale di questa mafia è che è romana e non può in quanto tale non avere rapporti con la politica", ha detto il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, parlando in audizione in commissione antimafia a San Macuto. Questa organizzazione criminale "non ha una struttura rigida - ha aggiunto Pignatone - il capo è Carminati ed hanno un ruolo direttivo dal punto di vista 'militare' Brugia, sulla pubblica amministrazione, Buzzi".
EX POOL ANTIMAFIA PALERMO ENTRA IN GIUNTA - Il giudice Alfonso Sabella entrerà a far parte della giunta di Roma. Sarà lui l'assessore che si occuperà della legalità, trasparenza e appalti, un ruolo fortemente voluto dal sindaco Ignazio Marino dopo l'inchiesta Mafia Capitale.
IPOTESI COMMISSARIAMENTO APPALTI - "Ho incontrato Cantone: ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà", annuncia il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, in audizione davanti alla Commissione Antimafia.
RENZI - "Su 50mila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio. Non basta lo sdegno: regole più dure domani in consiglio dei ministri". Così il premier Matteo Renzi, su twitter.
ANM - "Si passi dalla retorica delle parole alla concretezza dei fatti: non vorremmo che la retorica nascondesse l'inadeguatezza dei progetti di riforma. Vogliamo passare dalla rassegnazione allo choc dell'efficienza, occorrono riforme forti". E' quanto l'Associazione nazionale magistrati torna a chiedere al governo, in vista del Consiglio dei ministri, convocato per domani, in cui verranno esaminate misure anticorruzione e sul processo penale, tra cui la prescrizione. Il sindacato delle toghe osserva che l'iniziativa sulla prescrizione "sarebbe assolutamente insufficiente" se restasse quella annunciata finora; quanto alle nuove misure anticorruzione, i magistrati sottolineano che "aumentare le pene è la soluzione più facile, vi sono strade da percorrere più difficili ma che sarebbero più efficaci".
MARINO - Marino, intanto, ha fatto sapere che ha rifiutato la scorta. "Ho fatto molte resistenze alla scorta e alla fine non l'ho avuta. Se non è necessario credo sia meglio che quegli uomini vengano utilizzati per le periferie e sul territorio", ha detto il sindaco di Roma.
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