Mafia capitale: Renzi corre ai ripari "I corrotti pagheranno tutto, fino all'ultimo centesimo"
Troppo grande e devastante l'impatto sull'opinione pubblica
della pentola scoperchiata della 'mafia capitale', con i suoi 37 arresti e i 75
avvisi di garanzia, per non costringere il governo a fare qualcosa di più
rispetto ai tentativi di pulizia interna che i partiti già stanno effettuando.
Ieri il premier Matteo Renzi aveva detto che non avrebbe lasciato Roma "nelle
mani dei ladri", oggi, con un videomessaggio su Twitter, ha annunciato modifice
del codice penale percè i corrotti "paghino tuto, fino all'ultimo centesimo".
L'appuntamento è per il Consiglio dei ministri di giovedì e il pacchetto di
misure anti-corruzione è già pronto: "Giovedì mattina alle 8 porteremo quattro
piccole grandi modifiche al codice penale: si alza la pena minima della
corruzione, da quattro a sei anni, per cui se hai rubato puoi patteggiare ma un
po' di carcere lo fai". "Quando uno che ruba - spiega Renzi - può patteggiare e
trovare la carta di uscita gratis di prigione come nel Monopoli. Questo è
inaccettabile. In Italia su una popolazione carceraria di circa 50 mila persone,
in carcere per corruzione con sentenza passata in giudicato sono solo 257.
Giovedì mattina insieme al ministro Orlando nel Consiglio dei ministri porteremo
quattro piccole grandi modifiche al nostro codice penale". E le modifiche
prevedono l'allungamento del periodo di prescrizione per i reati di corruzione e
l'aumento della pena minima da quattro a sei anni. Inoltre sarà reso "molto più
semplice procedere alla confisca dei beni chi ha rubato ed è condannato con
sentenza passata in giudicato". Quello su cui insiste Renzi è che "si dovrà
restituire il maltolto fino all'ultimo centesimo se è provata la corruzione".
Per quanto riguarda il Comune di Roma, il ministro dell'Interno Alfano ha
incontrato il prefetto della Capitale Pecoraro delegandolo "a esercitare i
poteri di accesso e di accertamento nei confronti del Comune della Capitale".
Sembra cos' allontanarsi l'ipotesi dello scioglimento per mafia del Consiglio
comunale di Roma, chiesto a gran voce da Berlusconi e Grillo ma a partire da
oggi, il prefetto vaglierà gli atti amministrativi del Campidoglio per
verificare l'esistenza dei presupposti per poter chiedere al governo il
commissariamento del Comune.
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