Terremoto in casa Grillo: lasciano altri tre parlamentari. Bagarre in aula, 15 pentastellati espulsi. Alla fine la manovra diventa legge
Terremoto in casa Cinque Stelle: hanno annunciato le loro
dimissioni da parlamentari altri due senatori e un deputato. L'aula dirà
l'ultima parola. Ma intanto, come avevano promesso, i deputati M5s hanno
inscenato una clamorosa protesta contro la legge di stabilità in votazione a
Montecitorio e ormai al rush finale occupando a più riprese i banchi del
governo. Non hanno obbedito all'ordine prima del presidente di turno Giachetti
(Pd) e poi della presidente Boldrini e quindici di loro sono stati espulsi.
Votazioni a singhiozzo in un clima da stadio ma poco dopo si è avuto un altro
colpo di scena con l’annuncio delle dimissioni da parte del senatore
pentastellato Giuseppe Vacciano, cui sono seguite a ruota, annunciate su
twitter, quelle del deputato Cristian Iannuzzi e di sua madre la senatrice Ivana
Simeoni. “Oggi ho rassegnato dimissioni dal Parlamento con gli altri due
portavoce di Latina. Il rispetto di principi e regole vale più di una poltrona”,
ha annunciato in particolare Iannuzzi sul suo profilo twitter. Poi in serata
(assente il ministro Padoan) il voto finale di Montecitorio sul ddl di
stabilità: la Camera ha detto sì (307 a favore, 116 contrari) e la manovra
varata dal governo Renzi due mesi fa e poi modificata in Parlamento è diventata
legge dello stato. Tra i punti principali della manovra per il 2015 il bonus di
80 euro che diventa strutturale per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo
non superiore ai 24.000 euro.
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