Tsunami, dieci anni dopo. Il ricordo in tutta l'Asia
Il disastro fu causato da un terremoto di magnitudo 9.1, il più potente degli ultimi 40 anni a colpire la regione: morirono 230mila persone
"Io, in quell'inferno" - di ROBERTO BALDINI
"Io, in quell'inferno" - di ROBERTO BALDINI
Tsunami, il ricordo 10 anni dopo
"Non posso dimenticare l'odore dell'aria e dell'acqua di quei momenti, anche a 10 anni di distanza", racconta Teuku Ahmad Salman, 51 anni, che si è unito alle migliaia di persone che si sono raccolte per ricordare lo tsunami nella zona di Banda Aceh, in Indonesia. "Non posso dimenticare come ho perso mia moglie, i miei bambini, la mia casa", ha raccontato singhiozzando, spiegando di essersi rifiutato per anni di credere che i suoi cari fossero morti, ma di avere alla fine ceduto. La provincia indonesiana di Aceh, che era la più vicina all'epicentro del terremoto, fu la prima a essere raggiunta dallo tsunami e la più colpita. Inizialmente il sisma fece cadere case ed edifici, portando i residenti nel panico a riversarsi per le strade. Circa 20 minuti dopo, un muro d'acqua alto circa 10 metri inondòi centri abitati sulla costa per chilometri con forza apparentemente inarrestabile, portando con sé alberi, case, treni, auto e migliaia di persone. Solo in Indonesia morirono oltre 170mila persone, più di tre quarti del totale delle vittime.
Gli tsunami, come vengono chiamate le onde anomale che in quell'occasione arrivarono fino a 14 metri, devastarono parti delle regioni costiere di Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh e Maldive, arrivando fino alle coste di Somalia e Kenya, a oltre 4500 km dall'epicentro del sisma, localizzato a ovest dell'isola di Sumatra. Nei 10 anni trascorsi dalla catastrofe, sono state migliorate le procedure di sicurezza contro questi eventi naturali e ricostruiti interi villaggi, anche grazie ai fondi provenienti da una delle più ingenti raccolte fondi della storia di ben 13 miliardi e mezzo di dollari, di cui il 40% arrivati dalle donazioni di cittadini, fondazioni e imprese. La stima di 230mila morti è sicuramente inferiore al dato reale, perché contando le decine di migliaia di dispersi il numero potrebbe essere vicino ai 300mila morti. Fra le vittime ci furono anche migliaia di turisti stranieri sorpresi dalla catastrofe nelle località balneari dell'Asia, di cui 54 erano italiani.
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