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MOTIVI PER ELIMINARE ALMENO LA CARNE ROSSA DALLA TUA DIETA
di
Marta Albè
Molte
persone vorrebbero iniziare a seguire un'alimentazione più sana ma non sanno da
che parte cominciare o non se la sentono di passare direttamente ad una dieta
vegetariana o vegana. Il mondo scientifico è ormai in gran parte concorde sui
rischi per la salute legati al consumo di carne rossa.
Per
cambiare il vostro stile alimentare potreste partire proprio dalla carne rossa e
da un approfondimento degli studi che ne evidenziano gli effetti negativi per il
nostro organismo, oltre che per l'ambiente.
1)
Ridurre il rischio di malattie cardiache
Il
ferro della carne rossa contribuirebbe ad aumentare il rischio di malattie
cardiache, secondo le ricerche
più recenti. Nessun rischio per il ferro presente negli alimenti vegetali.
Una nuova ricerca potrebbe aiutare a comprendere meglio il legame tra diete
ricche di carne e malattie cardiache. L'elevata biodisponibilità del ferro eme
presente nella carne rossa potrebbe essere correlata all'infiammazione e al
danneggiamento delle arterie. Secondo gli esperti, il rischio cardiaco potrebbe
essere aggravato da un basso consumo di frutta e verdura accompagnato da
un'elevata assunzione di carne.
2)
Ridurre il rischio di Alzheimer
Mangiare
carne rossa potrebbe aumentare il rischio di Alzheimer. Lo rivela una ricerca
condotta in California che ha dimostrato per la prima volta come un eccesso di
ferro nel cervello possa essere la causa della forma più comune di demenza
senile. La ricerca
suggerisce che alti livelli di ferro nel cervello possono effettivamente
contribuire a causare la malattia. Gli esperti suggeriscono di cambiare stile di
vita e di alimentazione per la prevenzione, facendo attenzione sia alla carne
rossa che alla quantità di integratori alimentari di ferro assunti.
3)
Ridurre il rischio di infarti, diabete e cancro
Consumare
più di 50 grammi di carne rossa al giorno può porre a serio rischio la salite
del nostro organismo, provocando infarti, diabete e cancro. È quanto emerso da
una ricerca
condotta a Cambridge che ha preso in considerazione l'eccessiva presenza di
carne nella nostra dieta. Gli esperti hanno accertato che un consumo giornaliero
di carne superiore ai 50 grammi per gli uomini e a soli 30 grammi per le donne
non è per niente salutare.
4)
Ridurre il rischio di tumore al seno
Una
ricerca condotta di recente ad Harvard e pubblicata sul British Medical Journal
segnala il consumo eccessivo di carne rossa come fattore di rischio da non
sottovalutare per il cancro al seno, soprattutto se a mangiarla sono le giovani
donne. Gli scienziati ipotizzano
che gli effetti dannosi di un consumo eccessivo di carne rossa, relativamente
all'aumentato rischio di cancro al seno, sarebbero da imputare all'eccessiva
quantità di proteine. Le proteine infatti accelerano la duplicazione cellulare e
dunque anche quella delle cellule tumorali. Inoltre, nella carne conservata sono
presenti alcune sostanze come i nitrati, potenzialmente cancerogeni.
5)
Proteggere le arterie
La
carne rossa fa male per via della L-Carnitina? I ricercatori della Cleveland
Clinic, in Ohio, hanno puntato il dito su questo composto a lungo poco noto ed
ora riconosciuto come pericoloso per la salute. Questa sostanza infatti è legata
all'accumulo di depositi di grasso lungo le pareti dei vasi sanguigni, mettendo
a rischio la circolazione nelle arterie e aumentando la possibilità di incorrere
in infarti e ictus. Gli esperti vogliono inoltre rivalutare la sicurezza degli
integratori e dei prodotti in commercio che contengono carnitina.
6)
Prolungare l'aspettativa di vita
Il
consumo di carne lavorata aumenta il rischio di morte precoce, di cancro e di
contrarre patologie cardiovascolari. Non soltanto salsicce e wurstel, ma anche
gli apparentemente meno innocui salumi e la carne rossa di origine equina,
bovina, suina ed ovina concorrono, ancor di più se consumate abitualmente ed in
eccesso, a compromettere la salute di chi sceglie di portare tali alimenti sulla
propria tavola, secondo
un ampio studio europeo condotto nell'arco di 13 anni. Il 3% delle morti
premature potrebbe essere evitato se tutti riducessero il consumo di carni
lavorate a meno di 20 grammi al giorno.
7)
Prevenire il tumore al colon
Ogni
anno si potrebbero prevenire milioni di casi di tumore al colon se consumassimo
meno carne rossa e se integrassimo la nostra dieta con un maggior apporto di
fibre. Lo afferma il World Cancer Rereasch Fund, che di recente ha
aggiornato la propria posizione sul cancro intestinale. La raccomandazione è
di limitare fortemente la carne rossa, le carni lavorate e conservate, i salumi
e le salsicce, dato che a parere degli esperti la relazione carne-cancro è ormai
diventata da probabile a certa.
8)
Affrontare il cambiamento climatico
Per
salvare il pianeta dovremmo ridurre il consumo di carne, ma secondo gli esperti
non lo stiamo facendo. Il mondo sta adottando sempre più diete a base di carne
che stanno mettendo a rischio le risorse e la sicurezza alimentare. Lo rivela un
nuovo studio
pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. In passato l'UNEP aveva già
invitato la popolazione mondiale a ridurre il consumo di carne per affrontare i
cambiamenti climatici e a diventare, se non vegetariani o vegani, almeno "demitarian",
cioè persone che decidono di dimezzare il loro abituale consumo di carne per
proteggere l'ambiente e la salute.
9)
Ridurre l'inquinamento
La
carne rossa, con particolare riferimento alla carne bovina, è l'ingrediente di
origine animale che inquina di più se lo confrontiamo con uova, prodotti
lattiero caseari, carne di pollo, di manzo e di maiale. Lo ha confermato una ricerca
condotta presso l'Università di Yale. Gli esperti sottolineano che il 40% della
superficie degli Stati Uniti è dedicato alla produzione di alimenti di origine
animale, compresi i terreni necessari per il pascolo e per la produzione di
mangimi. Gran parte di questi terreni potrebbe invece essere dedicata alle
colture che sono direttamente consumabili dagli esseri umani, con il risultato
di richiedere meno risorse per caloria.
10)
Ridurre le emissioni di CO2
Secondo
gli autori di uno studio
pubblicato sul British Medical Journal diminuire il consumo di carne
significherebbe non solo ridurre drasticamente il rischio di contrarre patologie
croniche, ma anche determinare un taglio netto delle emissioni di CO2 legate
alla produzione di carne e agli allevamenti intensivi. In questo modo si
andrebbe a contrastare l'effetto serra cui contribuisce purtroppo la
deforestazione per la creazione di nuovi pascoli e campi coltivati per la
produzione di mangimi destinati agli animali da allevamento.
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