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CIBI IN SCATOLA CHE SAREBBE MEGLIO EVITARE
di
Marta Albè
I
cibi in scatola ci aiutano a risparmiare tempo in cucina. Ma quanto sono sicuri
e quali sono le alternative? Spesso i cibi in scatola – con riferimento alle
lattine – contengono conservanti, sale e talvolta anche zucchero come
ingredienti aggiuntivi.
Il
processo di realizzazione dei cibi in scatola riduce il loro valore nutrizionale
e può aumentare il rischio di esposizione al BPA e al nichel (a seconda della
composizione dei contenitori). Il loro gusto non è sempre eccellente. Può
capitare di consumare cibi in scatola di tanto in tanto ma sarebbe bene non
farne un'abitudine.
Il
Breast
Cancer Fund suggerisce di ridurre l'esposizione al BPA per limitare il
rischio di cancro al seno evitando il consumo di cibi in scatola che siano
acidi, salati e/o grassi, perché queste caratteristiche facilitano il rilascio
di questa sostanza dal contenitore al contenuto.
1)
Fagioli
I
fagioli conservati in scatola potrebbero presentare un contenuto di sodio
eccessivo. Quando consumate fagioli in scatola, ricordate di risciacquarli molto
bene prima di riscaldarli o utilizzarli per le vostre preparazioni. Uno studio
condotto dall'USDA
Nutrient Data Laboratory ha rivelato che scolare e risciacquare i fagioli in
scatola riduce il contenuto di sodio dal 9 al 23%. L'alternativa migliore ai
fagioli in scatola sono i fagioli (e in generale i legumi) secchi. Il loro costo
è contenuto e una volta cotti triplicano il loro volume. I tempi di cottura sono
piuttosto lunghi ma i legumi cotti si possono conservare in frigorifero per
qualche giorno senza problemi conditi con un filo d'olio.
2)
Frutti di bosco
Con
il processo di conservazione tipico dei cibi in scatola il contenuto di vitamina
C degli alimenti cala notevolmente. Ad esempio, le fragole e i lamponi
conservati in scatola possono presentare meno della metà della vitamina C
rispetto ai prodotti freschi. Meglio sceglierli di stagione quando possibile,
acquistandoli il più possibile freschi. Altra possibilità riguarda l'acquisto di
prodotti surgelati, ma attenzione in questo caso alla loro provenienza, dato che
negli ultimi anni sono stati ritirati dal mercato italiano frutti di bosco
surgelati a causa del rischio
epatite A.
3)
Spinaci
Proprio
come per i frutti di bosco, il contenuto di vitamina C degli spinaci o di altre
verdure in scatola cala in modo drastico. Gli spinaci presentano almeno il
doppio della vitamina C quando sono freschi rispetto a ciò che avviene a seguito
del processo di conservazione. Anche la bollitura provoca perdita di nutrienti,
ma nei processi industriali di inscatolamento gli effetti negativi sarebbero
ancora maggiori. Scegliete spinaci freschi da gustare crudi o cotti in padella
anziché lessati.
4)
Pomodori pelati
Pomodori
pelati, salse di pomodoro e altre preparazioni a base di pomodoro conservate in
scatola potrebbero causare rilascio di BPA nel cibo a causa del loro grado di
acidità che entra a contatto con il materiale di cui i contenitori sono
composti. Il BPA è stato correlato ad effetti neurologici, problemi nella
riproduzione, obesità infantile e altre malattie. Meglio scegliere pomodori
freschi e passata di pomodoro conservata in bottiglie di vetro.
5)
Ananas
L'ananas
può contenere circa 20 mg di vitamina C per 100 grammi di alimento quando è
fresco e crudo, ma quando viene conservato in scatola il contenuto di vitamina C
scende a circa 5 mg ogni 100 grammi. Se volete gustare un ananas, meglio
sceglierlo fresco, anche perché di solito l'ananas in scatola presenta zuccheri
aggiunti e conservanti indesiderati oppure autoprodurre la propria frutta
sciroppata in barattoli di vetro.
6)
Tonno in scatola
Le
aziende produttrici di tonno in scatola non attuano politiche di pesca
sostenibile efficaci. La cattura dei tonni porta alla morte immotivata di altri
animali marini. Il tonno in scatola sarebbe da evitare in gravidanza per via
dell'alto contenuto di mercurio. Chi consuma tonno potrebbe scegliere in
alternativa ai prodotti in scatola del tonno conservato in barattoli di vetro,
oppure tonno fresco. Se siete alla ricerca di fonti di omega 3, le alternative
principali al tonno e al pesce in generale sono olio di lino, semi di lino e
noci.
7)
Carne in scatola
Chi
consuma la carne e ne ama il gusto perché dovrebbe optare per un sottoprodotto
ricco di conservanti e composto da ingredienti di origine non sempre certa?
Senza contare che le carni lavorate e conservate sono tra gli alimenti
maggiormente sotto accusa per quanto riguarda il rischio di patologie
cardiocircolatorie, di ipertensione, di obesità e di gran parte delle malattie
del "benessere".
8)
Zuppe
Abbiamo
davvero bisogno di acquistare delle zuppe in scatola? Le zuppe fanno bene alla
salute soprattutto se sono preparate con ingredienti di cui conosciamo la
provenienza. Non sappiamo quale sia il valore nutrizionale reale delle zuppe in
scatola, ma di sicuro potrebbero contenere sodio in eccesso e conservanti
indesiderati. Meglio preparare un buon minestrone di verdure fresche, una zuppa
di legumi secchi, scegliere un mix di cereali e legumi da cuocere in pentola o,
al limite di tanto in tanto, un prodotto surgelato senza strani ingredienti
aggiuntivi.
9)
Piselli
I
piselli in scatola di solito hanno un sapore che non ha nulla a che vedere con i
piselli freschi. Rispetto ai piselli in scatola, probabilmente la loro versione
surgelata ha un gusto leggermente migliore. Dunque, quando i piselli freschi non
sono di stagione o comunque non si trovano in vendita, meglio optare piuttosto
per i piselli surgelati, dato che in ogni caso cuociono in fretta e non
contengono sale, zuccheri e conservanti aggiunti a differenza dei prodotti in
scatola.
10)
Pasti sostitutivi
Ci
riferiamo a lattine e barattoli di prodotti in polvere per la preparazione di
pasti sostitutivi. Queste alternative ai pasti vengono suggerite in alcune diete
dimagranti, ma sono davvero salutari e aiutano realmente a perdere peso? Meglio
scegliere un'alimentazione a base di cibi freschi e naturali e seguire una dieta
equilibrata e basata sulle proprie esigenze sotto la guida di un esperto.
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