martedì 23 dicembre 2014

Allarme terremoto in Toscana

Allarme terremoto in Toscana: serie di scosse a Firenze e nel Chianti. Evacuate scuole e uffici

E' uno sciame sismico quello in corso nella zona del Chianti, circoscritto nella provincia di Firenze e in particolare nella piccola area compresa fra Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa. E come per ogni altro sciame sismico ''è impossibile prevederne la durata'', osserva il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Sono stati più di 130 i terremoti registrati fra il 18 e il 19 dicembre. Per la maggior parte sono state scosse piuttosto deboli, inferiori alla magnitudo 2,5, e superficiali (dalla profondità compresa fra 5 e 7 chilometri). Lo sciame è cominciato in sordina nella sera del 18 dicembre, con 10 scosse piuttosto lievi. Si è fatto sentire nella notte con la prima scossa più forte (di magnitudo 3,5) registrata alle 1:09.
Sciame sismico - Tre scosse di intensità confrontabile sono avvenute nella mattinata: una di 3:8 alle 10:39, poi una di magnitudo 3.0 alle 11:33 e la più forte, pari a 4.1, alle 11:36. ''E' tipico di uno sciame che una scossa di terremoto forte possa seguire ad una serie di scosse più deboli'', dice Amato. E come per gli altri sciami sismici (fra i più recenti c'è quello del Pollino), anche per quello del Chianti è "impossibile prevedere la durata", rileva il sismologo. ''Gli sciami - aggiunge - hanno una durata variabile, che può andare da poche ore a settimane a mesi''. Rispetto alle sequenze sismiche, gli sciami hanno un comportamento molto diverso. Una sequenza sismica viene infatti aperta da un forte terremoto, seguito da scosse di magnitudo inferiore. Nel caso dello sciame si verifica un susseguirsi di terremoti in modo 'disorganizzato', senza che sia rispettata la regola gerarchica secondo la quale ad una prima scossa importante seguono scosse di intensità minore.
 
 
La causa - A scatenare i terremoti in Toscana, spiega Amato, è un movimento laterale della faglia orientato da Nord-Est a Sud-Ovest, in modo simile a quanto avviene nei terremoti dell'Appennino. ''Quello che stiamo osservando - aggiunge - è coerente con la conoscenza della zona relativamente ai terremoti avvenuti in precedenza''. Tra questi è rimasto celebre 'il grande terremoto di Firenze' del 18 maggio 1895, dalla magnitudo stimata fra 7 e 8. Era avvenuto nella stessa zona della Toscana colpita oggi dallo sciame sismico. Un altro terremoto importante risale al 1500. Il più recente, con una magnitudo stimata di 4,8, è avvenuto nel 1959 all'incirca nella stessa zona a Nord di Firenze.
Nessun danno, ma interruzioni di energia elettrica - Non si registrano danni, ma si segnalano interruzioni di energia elettrica. "Abbiamo fatto alcune verifiche: al momento non risulta alcun danno", ha detto il soprintendente ad interim del Polo museale fiorentino, Alessandra Marino, ai giornalisti che gli chiedevano di eventuali effetti negativi delle scosse di terremoto sul patrimonio artistico. La celebre Torre del Mangia che domina Piazza del Campo ed il Museo civico di Siena sono stati chiusi ai visitatori dopo le scosse di terremoto di stamani nel Chianti, avvertite distintamente nella città del Palio dove gli uffici pubblici sono stati inizialmente evacuati, anche se il personale sta adesso rientrando. Con un provvedimento del sindaco evacuate anche le scuole di ogni ordine e grado. Stesso provvedimento in alcuni comuni vicini. 
I musei fiorentini sono "tutti regolarmente aperti" - Lo ha reso noto il soprintendente ad interim del Polo museale fiorentino, Alessandra Marino, la quale ha spiegato che negli istituti museali afferenti al Polo "non sono stati per il momento segnalati danni macroscopici visibili o immediatamente percepibili". Ma, fa sapere, prosegue "la ricognizione accurata e di dettaglio per verificare la presenza di eventuali danni non prontamente riscontrabili". L'amministrazione del Polo museale fiorentino, si legge in una nota, è in contatto con la Prefettura di Firenze e con l'unità di crisi presso la direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici della Toscana per l'attività di monitoraggio e per l'eventuale attivazione di ogni misura ritenuta necessaria.

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