Mafia Capitale, governo al contrattacco con nuove norme contro i corrotti che «pagheranno tutto. Fino all'ultimo giorno, fino all'ultimo centesimo». Il premier - via twitter (hashtag #lavoltabuona) e un messaggio video su You Tube - annuncia l’approvazione, nel Consiglio dei ministri di giovedì (posticipato poi a venerdì pomeriggio, ndr), di quattro misure anti-corruzione, tra cui l'allungamento dei termini della prescrizione per i reati di in materia: «Si allunga il periodo necessario per andare in prescrizione per i reati di corruzione», spiega il premier.
Corruzione, la pena minima passa da 4 a 6 anni
A cambiare la pena per i reati di corruzione, la cui soglia minima passerà da 4 a 6 anni. «Che significa? Che se tu hai rubato puoi patteggiare - spiega il presidente del Consiglio - ma comunque un pò di carcere lo fai. Non è pensabile che con il patteggiamento uno stia sempre fuori dalla galera». Quando uno che ruba può patteggiare e trovare la carta “uscire gratis di prigione” come al Monopoli, è inaccettabile». In Italia, sottolinea ancora Renzi, «su una popolazione carceraria di circa 50mila persone, in carcere per corruzione con sentenza passata in giudicato sono in 257, troppo poco rispetto ai numeri della corruzione nel nostro Paese».
 
 
Confische più facili e maltolto restituito «fino all’ultimo centesimo»
In arrivo anche modifiche alla discplina della confisca e la restituzione del maltolto «fino all'ultimo centesimo. In pratica, «sarà molto più semplice procedere alla confisca di chi ha rubato: chi è condannato per corruzione, con sentenza in giudicato, potrà vedere la confisca dei propri beni esattamente come accade oggi per reati più gravi», spiega nel video il presidente del Consiglio. Poi, tra le misure che il cdm (convocato alle 8 del mattino di giovedì) si appresta a varare, una assicurerà che «il maltolto», come lo chiama il premier, venga restituitoe: «Non è che ne dai una parte e chi si è visto si è visto. Se è provata la corruzione tu restituisci fino all'ultimo centesimo».
In campo interventi «piccoli ma molto significativi»
Insomma, il governo non intende farsi mettere in un angolo dall’inchiesta sulla corruzione della capitale, e mette in campo «piccoli» interventi contro la corruzione, «ma molto seri, molto significativi», per far capire che «in Italia il vento è cambiato e chi ruba, chi corrompe, sarà perseguito fino all'ultimo giorno, fino all'ultimo centesimo». Il governo, aggiunge il premier, « non può mettere il naso, non deve mettere il naso, non vuole mettere il naso in quello che fa la magistratura. Saranno i giudici a capire» se quanto emerge dall'inchiesta su Roma «è un reato mafioso o più banalmente - si fa per dire - un atto di corruzione».