ANIMALÌE.
NELLA STAGIONE DI CACCIA ABBATTUTI ANCHE 22 ESSERI UMANI
La
stagione di caccia si è conclusa due settimane fa con innumerevoli animali
abbattuti, fra i quali 22 esseri umani uccisi e 66 feriti, secondo gli ultimi
dati dell'Associazione Vittime della Caccia. Di questi, molti sono cacciatori ma
4 morti e 21 feriti sono vittime civili colpiti da cacciatori. Netta la
contrarietà degli italiani alla caccia: il 78,8%, secondo il Rapporto Italia
2015 presentato l’altra settimana dall’Eurispes.
“Una
vera e propria guerra, che ad ogni stagione ripropone le assurdità dell'attività
venatoria, il massiccio uso di armi e l'odioso libero accesso dei cacciatori nei
terreni privati: il governo e il Parlamento devono sentire il dovere di mettere
fine a questa carneficina”, protesta Massimo Vitturi, responsabile LAV Settore
Caccia e Fauna selvatica. “Se la stagione venatoria si chiude il 31 gennaio, la
caccia non si ferma mai: non c'è pace per gli animali selvatici che, complici i
numerosi piani di abbattimento, di volta in volta disposti da Regioni e
Province, continuano ad essere uccisi per tutto il corso dell'anno - continua
Vitturi -. Tra le specie maggiormente colpite: le volpi con i loro cuccioli, le
nutrie, i daini, i caprioli, i colombi che cadranno a migliaia sotto il piombo
dei cacciatori, il più delle volte senza alcuna motivazione scientifica se non
il chiaro intento della classe politica di raccogliere i voti dei cacciatori. A
tutto questo, negli ultimi decenni si aggiungono le sistematiche stragi per la
caccia cosiddetta di selezione. L'unica consolazione è che la caccia non è più
un fenomeno di massa come 30-40 anni fa; infatti dagli anni '80 ad oggi i
cacciatori si sono dimezzati, arrivando a circa 700.000 unità”.
Tra
le violazioni di legge commesse più di frequente dai cacciatori: abbattimento di
fauna non cacciabile, caccia con modalità diversa da quella prevista (es. mezzi
non consentiti), caccia in Atc diverso da quello di residenza venatoria, caccia
a distanza da abitazioni, strade o luoghi di lavoro, inferiore a quella prevista
dalla legge, caccia con documenti non in regola, caccia con utilizzo del cane da
riporto (non ammesso nelle giornate di pre apertura).
Fra
l’altro, il decreto legge 91 del 2014 - meglio conosciuto come Decreto
Competitività - delega a Regioni e Province la gestione finalizzata
all'eradicazione o al controllo delle specie alloctone (tra queste, gli
scoiattoli grigi e le nutrie) e inoltre, l'esclusione delle stesse nutrie dalla
lista delle specie selvatiche oggetto di tutela (in base all'articolo 2 comma 2
della Legge 157 del 1992), il cui abbattimento è stato da poco autorizzato e
normato dalla Regione Lombardia.
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