Istat, l'Italia torneà a crescere nel primo trimestre 2015: +0,1%. Difficoltà nel mercato del lavoro
"Per il primo trimestre 2015 è previsto il ritorno alla crescita del Pil". Così l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia dell'Italia. "La variazione congiunturale reale del Pil prevista è pari a +0,1%, con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%", precisa. Secondo l'ente statistico nel primo trimestre l'Italia tornerà a crescere, mostrando un segno più nella variazione congiunturale del Pil, dopo 14 trimestri consecutivi di assenza di crescita, tra tanti cali e qualche indice piatto. L'ultimo aumento è datato secondo trimestre 2011, ben tre anni e mezzo fa.
Il ritorno alla crescita - "Il modello di previsione di breve periodo dell'Istat segnala il ritorno a una crescita nel primo trimestre del 2015", si legge infatti nella nota dell'Istituto. "Nei mesi a cavallo tra la fine del 2014 e l'avvio dell'anno in corso, le indicazioni fornite dai più recenti indicatori congiunturali, pur contrastanti ed eterogenee tra i comparti produttivi, avvalorano lo scenario" di un Pil nuovamente positivo, si spiega. L'ultimo trimestre del 2014 aveva segnato una crescita zero, un Pil fermo su base congiunturale, che ha quanto meno fermato i ribassi, interrompendo la recessione. Ora per la prima volta seguirebbe un aumento anche se limitato allo 0,1%, con una forchetta che non esclude il rischio di un segno meno, ma che allo stesso tempo apre anche a un rialzo più robusto, fino allo 0,3%. Come andrà davvero a finire si saprà solo il 13 maggio, quando l'Istat diffonderà i dati 'ufficiali' (ma pur sempre provvisori).
Restano difficoltà nel mercato del lavoro - "I segnali positivi sull'economia italiana si rafforzano", spiega ancora l'Istituto di statistica. "Al miglioramento delle opinioni di consumatori e imprese registrate a febbraio si affianca - aggiunge - l'aumento della produzione industriale a dicembre e quello del fatturato dei servizi nel quarto trimestre del 2014". Tuttavia, sottolinea, restano "difficoltà nel mercato del lavoro e si conferma la fase deflazionistica, seppure in attenuazione". E inoltre, prosegue l'Istat, "l'indicatore composito anticipatore dell'economia registra una variazione positiva per il secondo mese consecutivo".
Le imprese non sembran interessate ad assumere - Il tasso dei posti vacanti, ovvero la quota di posizioni libere per cui i datori di lavoro sono in cerca di personale, "nei settori dell'industria e dei servizi è rimasto ancora stabile nel quarto trimestre del 2014, attorno allo 0,5%". Per l'Istat "la stazionarietà dell'indicatore, che perdura dall'ultimo trimestre del 2013, riflette la fase di stagnazione che si osserva dal lato della domanda di lavoro". Insomma le imprese non sembrano interessare ad assumere, ad aumentare la loro base occupazionale. A febbraio, fa sempre sapere l'Istituto, "le attese di occupazione formulate dagli imprenditori per i successivi tre mesi continuano a essere differenziate tra i principali comparti produttivi, risultando in crescita nella manifattura, stabili nei servizi e in peggioramento nel settore delle costruzioni".
Nessun commento:
Posta un commento