Addio a Luca Ronconi. Attore e regista, il teatro piange un grande maestro
Ronconi è morto in ospedale a Milano, dove era ricoverato da
alcuni giorni. Avrebbe compiuto 82 anni. Escobar: "Ora c'è da affrontare
la morte". Franceschini: "Giorno triste per il teatro italiano".
Cordoglio di Renzi
REGISTA VISIONARIO E INNOVATORE - Con la scomparsa di Luca Ronconi, il teatro italiano perde uno dei suoi registi più innovatori e poliedrici (FOTO). Ronconi ancora dirigeva con piglio rivoluzionario il Piccolo Teatro di Milano. Il suo esordio sulle scene, dopo il corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma nel 1953 era stato come attore in "Tre quarti di luna", di Luca Squarzina, diretto dallo stesso Squarzina e da Vittorio Gassman. In seguito recita con altri registi, come Orazio Costa, Giorgio De Lullo e Michelangelo Antonioni. Nel 1963 inizia a lavorare come regista, con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volonte' e negli anni successivi divena un esponente dell'avanguardia teatrale. Il successo e la fama arrivano nel 1969 con l'Orlando furioso di Ariosto, nella versione di Edoardo Sanguineti con scenografia di Uberto Bertacca. Gli anni 70 sono il suo periodo d'oro. Nel biennio 1977-1979 fonda e dirige il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato. Si ricordano spettacoli memorabili, tra cui "Orestea" di Eschilo, "Utopia" di Aristofane, "Baccanti" di Euripide, "La Torre" di von Hofmannsthal. Tra gli spettacoli degli anni Ottanta "Ignorabimus" di Holz e "Tre sorelle" di Checov. Negli anni successivi ha collaborato con varie istituzioni teatrali, tra cui la Biennale di Venezia e il Teatro Stabile di Torino. Negli anni 90 diventa direttore artistico del Teatro di Roma, dal 1999 passa al Piccolo Teatro dove debutta con due pieces: "La vita è sogno" di Pedro Calderon de la Barca e "Il sogno" di August Strindberg. Ronconi è stato anche il regista di molte opere liriche e ha partecipato più volte al Rossini Opera Festival di Pesaro.
FOTO - MAESTRO FANTASIOSO E CONTROCORRENTE
ESCOBAR - "Sono qua in ospedale, stasera non me la sento proprio di fare dichiarazioni, trentaquattro anni di lavoro insieme, ora c'è da affrontare la morte, poi si vedrà". Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano, è profondamente sconvolto dalla morte dell'amico e regista. Troppo presto, dice, anche per parlare di funerali e manifestazioni. "Di sicuro gli attori domani all'inizio della recita lo ricorderanno - anticipa - poi vedremo. È ovvio che il Piccolo era la sua casa e farà tutto quello che è possibile fare. Ma c'è da rispettare lui, le sue volontà di uomo sempre riservato. Decideremo insieme alle persone a lui care".
FRANCESCHINI - "È un triste giorno per il teatro italiano - ha commentato il ministro dei Beni Culturali Franceschini - la scomparsa di Ronconi ci priva di un artista riconosciuto in tutto il mondo, che ha saputo portare sulla scena, con fantasia e rigore, i grandi classici teatrali, della lirica e della letteratura italiana. Con lui se ne va un intellettuale lucido, che ha saputo interpretare al meglio il proprio talento e non ha mai smesso di sperimentare ed innovare. Il teatro perde oggi un suo grande protagonista".
RENZI - Anche il premier Renzi ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Ronconi, "un grande protagonista della vita culturale e civile del Paese, ingegno visionario che ha saputo scavare nell'animo umano e rappresentarlo in scena con forza, profondità, sguardo".
L'ULTIMO SPETTACOLO L'ultimo spettacolo che porta la firma di Ronconi è 'Lehman Trilogy' (VIDEO), in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 29 gennaio scorso al prossimo 15 marzo. La saga della famiglia Lehman, dall'arrivo in America al crack finanziario del 2008, era stata sapientemente divisa in due parti autonome dal regista morto stasera: 'Tre Fratellì e 'Padri e figlì. Ma a dispetto di una durata complessiva di quattro ore e mezza, 'Lehman Trilogy' non è un kolossal teatrale, come avevano voluto precisare lo stesso Ronconi e il direttore del Piccolo Sergio Escobar in sede di presentazione, il 27 gennaio scorso, due giorni prima del debutto.
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