Strage a Lampedusa "330 morti" Racconto choc dei superstiti. Renzi: "L'Ue intervenga"
Intanto procedono le analisi per l'identificazione dei corpi
recuperati. Tra le vittime anche un bambino di 12 anni. Trovati altri 9
superstiti su due gommoni. Forse ce n'è un altro ancora disperso.
Strage in mare, i sommersi e i salvati
Palermo, 11 febbraio 2015 - Altro che 29. Sarebbero addirittura 330 le persone morte nel naufragio avvenuto due giorni fa nel canale di Sicilia, davanti alle coste libiche. A raccontarlo sono stati i nove superstiti che, a
bordo di due gommoni, sono stati raccolti da un mercantile italiano e
sono giunti ieri a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera.
Secondo le ricostruzioni, oltre ai 105 i migranti trasbordati dalle
motovedette della guardia costiera, 29 dei quali poi morti assiderati
durante il tragitto verso la costa, ci sarebbero stati altri due - o
forse tre gommoni - in balia del mare molto agitato, ciascuno con un
centinaio di profughi a bordo.
Sull'esistenza del quarto gommone, però, si sta cercando di fare luce.
"Dunque su un totale di 420 persone le vittime, comprese le 29 morte per
assideramento, sarebbero 330" ha affermato l'Oim, Organizzazione
internazionale per le migrazioni. Intanto proseguono le operazioni per l'identificazione delle 29 vittime: dai rilievi delle Polizia Scientifica del Dvi (Disaster victim's identification), è emerso che i profughi morti per ipotermia avevano un'età compresa tra i 15 e i 20 anni. Mentre tra i 203 inghiottiti dalle onde ci sarebbe anche un ragazzino di 12 anni.
I sopravvissuti,
originari del Mali e del Senegal, erano in due su un gommone e in sette
sull'altro; uno di loro è un minore. Hanno raccontato di essere partiti
sabato scorso dalle coste libiche insieme a un terzo barcone sul quale
viaggiavano i 105 profughi soccorsi da due mercantili, 29 dei quali sono
morti assiderati mentre venivano trasportati a Lampedusa dalle
motovedette della Guardia Costiera. I due gommoni avrebbero fatto
naufragio lunedì pomeriggio, tra le 15 e le 16, dopo essere stati
capovolti dalle onde del mare forza 8. I nove superstiti sarebbero
riusciti a salvarsi rimanendo aggrappati disperatamente ai tubolari
prima di essere soccorsi da un rimorchiatore italiano. La zona del
naufragio, nonostante le proibitive condizioni meteo, è già stata
perlustrata dalle unità intervenute sul posto e da un aereo Atr 42 alla
ricerca degli oltre 200 dispersi sulla cui sorte non vi sarebbero
purtroppo speranze.
Questa
mattina sono giunte a Porto Empedocle (Agrigento) con il traghetto di
linea da Lampedusa le salme dei 29 immigrati morti di freddo. Ad
attendere le bare sulla banchina c'era il prefetto di Agrigento, Nicola
Diomede che ha deposto fiori su ciascun feretro. Le salme saranno
tumulate nei cimiteri di venti Comuni dell'Agrigentino che hanno dato la
disponibilità ad accogliere i resti delle 29 vittime.
RENZI: NODO LIBIA - "Chiederemo all'Europa di intervenire, di fare di più", tuona il premier Renzi. "Non c'è solo la Grecia o l'Ucraina, ma anche la Libia. Questo lo dirò domani al Consiglio europeo. La Libia è totalmente fuori controllo - dice il presidente del Consiglio - se vogliamo mettere fine a questo Mediterraneo come cimitero la priorità è risolvere la situazione in Libia, non il derby tra chi vuole Mare nostrum o Triton", aggiunge Renzi.Ma proprio il ministro italiano degli Esteri, Paolo Gentiloni, punta il dito contro la missione Triton, gestita da Frontex, l'agenzia Ue per il controllo delle frontiere che è subentrata all'operazione italiana Mare Nostrum. Il titolare della Farnesina ha spiegato che "ci vuole un dispiegamento di più forze e risorse" perché "nell'operazione di sorveglianza e di salvataggio in mare, l'impegno deve essere maggiore". Confermando quanto Triton sia limitato rispetto all'operazione lunga e costosa di controllo delle acque del Mediterraneo del Sud da parte della marina italiana, Gentiloni ha aggiunto: "Mare Nostrum era un grande impegno". Andando a inserirsi nel dibattito riacceso dalla recente morte per ipotermia di 29 uomini che a bordo di un gommone cercavano di raggiungere le coste di Lampedusa, Gentiloni è tornato a ribadire la posizione italiana: "Non possiamo considerare il problema immigrazione come un problema che riguarda solo l'Italia. E' europeo. Lo sforzo fatto dal nostro Paese nel 2014 deve essere condiviso".
PAPA FRANCESCO - "Preoccupazione" ha espresso infine il Papa per "le notizie giunte da Lampedusa dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo. Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso".
MATTARELLA - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è rimasto "colpito dalla nuova immane tragedia" avvenuta a largo delle coste di Lampedusa. Il Presidente, riferiscono fonti a lui vicine, segue da vicino gli sviluppi della vicenda e ha espresso "apprezzamento per l'opera dei soccorritori che ha permesso di salvare molte vite".
BERSANI - Messaggio su twitter dell'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani: "Da sotto il mare ci chiedono dove sia finita la nostra umanita'. Ripristinare Mare Nostrum".
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