Tsipras non fa marcia indietro, "No alla Troika e nuovo accordo". E chiederà i danni di guerra alla Germania...
Il suo discorso
davanti al Parlamento greco era atteso dai governi di tutti i paesi
dell'eurozona per verificare se Alexis Tsipras avesse cambiato idea sul suo
programma anti-austerity relativo a come ripianare un debito pubblico di 240
miliardi ed evitare al paese la bancarotta dopo gli incontri avuti con diversi
partner di Atene e a Bruxelles. Ma non è stato così: il premier greco ha
confermato che intende muoversi rispettando i punti del suo programma elettorale
- dalla riassunzione dei dipendenti pubblici, al blocco delle privatizzazioni,
alla riapertura della tv pubblica, al reddito di cittadinanza di 751 euro - e
sopratutto ha ribadito che della Troika (Fmi-Bce-Ue) non vuole più sentir
parlare. Poi, l'annuncio-bomba sui contrastati rapporti con Berlino: il premier
e leader di Syriza ha detto che chiederà alla Germania i "danni di guerra". La
Grecia vuole pagare i suoi debiti - ha spiegato Tsipras - ma non secondo l'iter
previsto dal memorandum concordato tra la Troika e ill suo predecessore, Samaras
che prevede una prima scadenza il 28 febbraio. Ad Atene serve un prestito ponte
fino a giugno per non bloccare la macchina statale e una rimodulazione del
rimborso dei finanziamenti che le sono stati concessi, il tutto da inquadrare -
secondo Tsipras - in un nuovo accordo con i paesi Ue che preveda nuove
condizioni e che, soprattutto, escluda l'odiata Troika. Un piano che Bruxelles
finora ha sostanzialmente bocciato pur riservandosi di arrivare ad una soluzione
condivisa con Atene nell'eurogruppo dell'11 febbraio. Tsipras si è detto
comunque ottimista sul buon esito del negoziato che - ha sottolineato- è
politico e non solo finanziario. "Prima o poi la Cancelliera Merkel ci dovrà
spiegare perchè non le piace il nostro piano" ha concluso rispolverando le
"riparazioni di guerra della Germania" nazista, che, ha detto, "è un obbligo
storico chiedere". Il riferimento è al 50% debito che venne abbonato nel 1953
alla Germania Federale per i danni dovuti dalla Germania Nazista (e solo in
parte anche quelli del trattato di Versailles della I guerra mondiale) da tutti
i Paesi, inclusa però anche la Grecia. Ora Tsipras prova a rimettere in
discussione anche quell'accordo:: la Grecia ha "un obbligo morale davanti al
nostro popolo, alla storia, a tutti gli europei che hanno combattuto e dato la
loro vita contro il Nazismo. Il nostro obbligo storico è reclamare il prestito -
che il Terzo Reich obbligò l'allora Banca centrale ellenica a versare - e le
riparazioni per l'occupazione tedesca durata 4 anni". In giornata anche lo
scambio non proprio cordiale tra il ministro delle Finanze greco Varoufakis e il
nostro Pier Carlo Padoan, tutto su Twitter. "Funzionari italiani mi hanno detto
che non possono dire la verità. Anche l'Italia è a rischio bancarotta ma teme
ritorsioni da parte della Germania" ha detto Varoufakis chiedendosi "A chi
toccherà dopo di noi? Che succederà quando l'Italia scoprirà che è impossibile
restare all'interno dell'austerity?", e ha anche definito il debito italiano
"insostenibile". "Solido e sostenibile" invece il debito italiano per Padoan che
ha definito "fuori luogo" e dichiarazioni del collega greco.
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