Mattarella il siciliano schivo che ama i gatti e tifa Inter: "Penso a difficoltà e speranze degli italiani"
Uomo
riservato, schivo, da sempre di poche parole. L'ultimo moroteo, appena appreso
di dovere attraversare la strada, dalla Consulta al Quirinale, non si e'
smentito ed ha pronunciato solo poche parole: "Penso alle difficoltà e alle
speranze degli italiani". La sua riservatezza e' proverbiale, negli ultimi sette
anni, ha rilasciato una sola dichiarazione. Ed anche a Montecitorio non era di
quelli che amano attraversare il Transatlantico, commentando le vicende
politiche. E quelle poche volte che si sedeva per parlare con altri deputati,
rispettava la tradizione accomodandosi sul divano della Dc, quello vicino alla
buvette. I comunisti storici invece si sedevano sul divano che si trova subito a
sinistra entrando nel corridoio dei cosiddetti passi perduti. Nato a Palermo nel
41, e' figlio d'arte , del potentissimo Bernardo, più volte ministro, che invece
era andreottiano. E' anche il fratello minore di Piersanti, ucciso dalla mafia
nel 1980, il giorno dell'Epifania, quando era presidente della regione Sicilia.
Studi al San Leone Magno prima e poi al Gonzaga di Palermo, istituti dei
gesuiti, e' laureato in Legge. Nel 2012 ha perso la moglie ed ha tre figli:
Bernardo, Laura e Vincenzo. E' cattolico praticante, una sorta di "monaco
laico", come dice qualcuno. Ama i gatti e non i cani, tifa Inter. Renzi
entusiasta per i suo capolavoro politico, aveva detto alla quarta ed alla quarta
e' stato. Aveva detto "Non accetto diktat" e così' e' stato. Ora su Twitter
scrive: "Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l'Italia". Apprezzamento anche
da Napolitano: "Uomo di assoluta lealtà' e correttezza". Dopo anni e dopo Ciampi
e Napolitano, torna un Dc, un Dc vero al Quirinale. Con buona pace dei post
comunisti messi ancora all'angolo dall'astuto Matteo.
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