LA
LUNGA NOTTE AL POLO
Non quella artica.
Fortuna che a ricordarcelo c'è il pannello che
giganteggia davanti la Stazione altrimenti nessuno trovandosi lì oserebbe dire
che quello è il polo dei trasporti di Terracina.
Oltre il pannello il nulla.
Da poco tempo è comparsa qualche pensilina giusto per
rafforzare l'idea di tutto quello che in realtà non c'è.
Sono mesi ormai che il nuovo capolinea degli autobus si
è trasferito e per tutto questo tempo abbiamo assistito a spettacoli indegni per
un paese moderno: viaggiatori costretti a sedersi per terra per mancanza di
panchine, persone anziane costrette a stare sotto il sole cocente per l'assenza
di qualsiasi genere di riparo, nessun tipo di indicazione su come muoversi
all'interno dell'area. A tutt'oggi non c'è un cestino per buttare almeno la
carta delle caramelle. Immondizia sparsa ovunque.
Tutto improvvisato in mezzo alla
strada.
Qualsiasi città che si rispetti è dotata di un
terminal dove i viaggiatori possono muoversi in perfetta sicurezza, senza dover
fare mille attraversamenti in mezzo al traffico prima di salire o dopo essere
scesi dall'autobus.
A Terracina, fermandosi ad osservare solo per pochi
minuti l'andirivieni nell'area del polo dei trasporti, quello che si percepisce
immediatamente è l'assoluta mancanza di sicurezza.
Se l'estate scorsa i viaggiatori erano a rischio
insolazione, l'arrivo della stagione autunnale e l'accorciarsi delle giornate ha
reso molto evidente un altro problema: le poche ore di luce fanno piombare nel
buio tutta l'area già dal pomeriggio.
L'illuminazione è così scarsa che solo per riuscire a
trovare il pullman in partenza è indispensabile una torcia. Il solo camminare
sul marciapiede senza luce risulta un'impresa.
In realtà i lampioni ci sono; il problema è che stanno
proprio in mezzo al viale, lontani e del tutto insufficienti ad illuminare le
aree percorse dai viaggiatori. La luce dei lampioni viene sbarrata dagli stessi
autobus e non riesce ad arrivare sui marciapiedi.
Il buio arriva presto, la notte al polo dei trasporti
diventa veramente lunga e densa di insidie.
Se proviamo ad immaginare il viaggiatore che arriva e
non conosce la zona, la sensazione che prova appena sceso dall'autobus è di
completa desolazione.
Per non parlare delle giornate di pioggia, senza il
minimo riparo.
Tutti questi elementi vanno ad aggravare il livello già
scadente di sicurezza di tutta la pseudo-infrastruttura.
Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà chiede
all’Amministrazione che si attivi al più presto affinché ragazze, ragazzi, donne
e anziani possano vivere l’attesa per la partenza dell’autobus, o l’arrivo, con
più tranquillità, a qualsiasi ora della giornata.
Le stazioni sono luoghi di transito dove il degrado può
diffondersi molto facilmente soprattutto se si lascia il predominio all’incuria,
all'abbandono e all’indifferenza.
Una buona illuminazione nelle ore notturne sarebbe già
un buon deterrente per limitare questo rischio.
Non vogliamo avventurarci verso infauste previsioni ma
bisogna agire subito prima che fatti incresciosi accadano. Non si deve aspettare
l’insano evento che sopraggiunga a risvegliare tardivamente l’attenzione di
tutti. A fatto accaduto non rimarrà che assistere al patetico rimpallo delle
responsabilità.
Noi di Sinistra Ecologia e Libertà siamo convinti che
quello che abbiamo adesso non è un terminal degno di una città importante come
Terracina, ma è solo il risultato di decisioni prese in modo improvvisato senza
alcuna capacità progettuale.
Per favore illuminate il “polo”.
IL CIRCOLO DI
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ
DI TERRACINA
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