Altro
appalto, altre ombre, altre stangate.
L’Amministrazione Comunale di Terracina ha deciso di
affidare in Global Service e con appalto unico a privati tutti i servizi
relativi alla fornitura di energia, manutenzione e pulizia degli immobili
comunali.
Costo: 9 milioni di euro in sei
anni.
Secondo l’Amministrazione Comunale, questa
rivoluzione porterà benefici in termini di risparmio per le casse comunali e
maggiore efficienza sui servizi
erogati.
Su questo tipo di progetti ci limitiamo a riportare
le conclusioni di esperti di gestioni pubbliche che affermano, in estrema
sintesi, che il Global Service è destinato a fallire quando il Comune stesso non
conosce il proprio patrimonio immobiliare. Questa mancata conoscenza e la
conseguente incapacità a valutare l’esistente si tramuterà in futuro nella
incapacità a verificare la qualità del servizio della ditta appaltatrice. Il
Global Service fallisce proprio perché amplifica le
inefficienze.
Quello di Terracina appare proprio come un caso
scuola.
Leggendo il
documento relativo alla stima del costo dei servizi e il quadro tecnico
economico, risulta che il Comune per determinare i 9 milioni di euro di spesa in
6 anni ha considerato addirittura I COSTI DI GESTIONE DI STRUTTURE CHE NON
ESISTONO O CHE NON SONO PIÙ NELLA DISPONIBILITÀ DEL COMUNE.
Per
esempio:
-
Edificio Prefabbricato di Via Cambellotti: RASO AL SUOLO;
-
Mercato Arene: CHIUSO;
-
Canile: DATO IN CONCESSIONE ESTERNA E NON PIÙ NELLA DISPONIBILITÀ DEL COMUNE;
-
Ufficio affissioni: CHIUSO;
-
Palazzetto dello Sport e Stadio Colavolpe: DATI IN CONCESSIONE ALLE SOCIETÀ SPORTIVE E NON PIÙ NELLA DISPONIBILITÀ DEL COMUNE.
Se questo è stato
il metodo per determinare i 9 milioni dell'appalto allora ci sarà da tremare.
Tutto è stato predisposto per avvantaggiare chi prenderà l'appalto, non i
cittadini, perché difficilmente si troverà un privato che verrà a dirti che gli
stai pagando somme per la gestione di immobili che non esistono. E difficilmente
un Comune che ha fatto errori di valutazione così macroscopici sarà in grado di
controllare sull’effettiva economicità e qualità dei servizi offerti dalla ditta
appaltatrice.
Quindi, sul lato del risparmio la strada intrapresa
è del tutto sbagliata. Si aggiunga che il costo totale dell’appalto è stato
calcolato considerando la media dei costi sostenuti solo negli ultimi tre anni.
Trascurando, per esempio, che solo recentemente i costi dell’energia hanno
registrato diminuzioni molto
consistenti. Inoltre, i costi del personale relativi ai
dipendenti comunali addetti attualmente alla manutenzione rimarranno
naturalmente a carico del
Comune.
Immancabili le ombre: nel capitolato d'appalto, il
comma 8 dell’art. 1.9, da il potere all'Amministrazione Comunale di chiedere a
proprio piacimento l'allontanamento dei dipendenti della ditta appaltatrice in
qualsiasi momento. Si tratta di un bel contributo a mantenere rigoglioso il
sistema clientelare che sta stremando la
città.
Tutti questi elementi sono la conferma che è tutto
il sistema di gestione degli appalti ad essere malato. È pienamente giustificato
il “WARNING” espresso dall'ANAC di Raffaele Cantone che ha “ATTENZIONATO” il
Comune di Terracina per i dati carenti sugli affidamenti a terzi dei lavori
pubblici, oltreché per il mancato aggiornamento dei dati sui redditi e patrimoni
dei consiglieri Comunali. A tal proposito c'è da sottolineare che il Consigliere
di SEL a differenza di coloro che non lo hanno ancora fatto, tempestivamente con
i tempi dati dal Comune ha consegnato tutte le dichiarazioni
richieste.
Dopo
il pasticcio del costosissimo appalto sui rifiuti e quello altrettanto oneroso e
per dieci anni della ditta che ci fornisce l'energia e la manutenzione delle vie
della città, ci sono tutti i presupposti per creare un'altro fallimento con
costi alle stelle, sprechi ed inefficienze che ricadranno sempre sulla pelle dei
cittadini.
Il
Coordinatore del Circolo SEL Terracina
Giuseppe
De Santis
Nessun commento:
Posta un commento