Appalti e concessioni edilizie truccate all'ombra del Colosseo: 11 arresti al Comune di Roma
Sono 11 le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Roma nell'ambito dell'indagine nei confronti di tecnici e funzionari pubblici del Comune di Roma. In particolare si tratta di cinque funzionari pubblici, tre tecnici del Comune e due ispettori della Asl, che sono stati arrestati, e sei imprenditori a cui è stato imposto l'obbligo di presentazione davanti all'autorità giudiziaria.
Misure cautelari - L'operazione di si collega a quella dell'8 gennaio scorso, quando furono eseguite 28 misure cautelari (di cui 22 arresti) per funzionari pubblici, imprenditori e professionisti accusati di corruzione e concussione. I dettagli dell'operazione saranno resi noti alle 11 presso la sede del Comando unità speciali della Guardia di Finanza di Roma.
Le mazzette - Avrebbero chiesto mazzette sia per autorizzare i lavori edilizi sia per chiudere gli occhi sugli abusi commessi nei cantieri i due funzionari del IX Dipartimento di Roma Capitale arrestati questa mattina dai finanzieri nell'ambito della seconda tranche dell'indagine sulla corruzione nel settore dell'edilizia residenziale a Roma. "L'inchiesta - dicono gli investigatori e gli inquirenti - sta salendo di livello".
Pratiche edilizie - Dopo aver arrestato, lo scorso 8 gennaio, funzionari e tecnici dei municipi XIII e XIV e della Asl Roma E, infatti, gli uomini delle Fiamme Gialle sono arrivati al Dipartimento programmazione ed attuazione urbanistica del Comune di Roma, quello che si occupa delle concessioni edilizie in tutta la capitale. Secondo le indagini, i due tecnici - accusati entrambi di corruzione - si occupavano proprio di istruire le pratiche edilizie per il rilascio dei titoli abitativi, tra le quali il permesso a costruire, l'approvazione delle varianti in corso d'opera e le concessioni edilizie in sanatoria.
Il sistema del malaffare - Dagli accertamenti, è emerso che alcuni costruttori per ottenere celermente l'approvazione dei progetti edilizi senza rischiare di incorrere in lungaggini immotivate, si trovavano costretti a sottostare alle richieste illecite dei pubblici ufficiali responsabili delle pratiche. Richieste doppie, secondo gli investigatori, che mettono in luce un "preoccupante sistema di malaffare e corruzione".
Le richieste - I tecnici avrebbero infatti avanzato le loro richieste agli imprenditori sia in fase preliminare, nel momento in cui venivano presentati i progetti al Dipartimento, per concedere le autorizzazioni, sia in fase esecutiva quando i tecnici dell'ispettorato edilizio dei vari Municipi di Roma effettuavano i controlli nei cantieri, per non rilevare gli abusi. Un sistema che funzionava anche per quanto riguarda i controlli effettuati dagli ispettori dell'Asl in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, tanto da far sottolineare agli investigatori come "la corruzione preventiva abbia assunto forme preoccupanti".
Piena collaborazione con magistratura e Gdf - "Esprimo la piena e totale collaborazione del Dipartimento e della Amministrazione capitolina con la magistratura e le forze dell'ordine, il cui lavoro è positivamente volto a fare pulizia e chiarezza. Intenti, questi, che corrispondono pienamente all'indirizzo dell'assessorato e della giunta di Ignazio Marino" ha fatto sapere l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo sulla perquisizione della Guardia di Finanza negli uffici preposti alle concessioni edilizie del IX dipartimento di Roma Capitale (Trasformazione urbanistica).
Le Fiamme Gialle in azione - Le Fiamme Gialle hanno chiesto di acquisire documenti a partire dal 2010. "Ricordo inoltre - prosegue - che già nell'ottobre 2013, appena insediato, ho operato una rotazione di tutti i dirigenti delle unità organizzative, una operazione che non avveniva da decenni e che a ruota ha consentito di dare un segnale chiaro sul cambio di atteggiamento a tutti i livelli degli uffici, sia dell'edilizia che dell'urbanistica. Una iniziativa che questa amministrazione vuole far diventare una regola, presa anche a tutela dei tanti dirigenti e dei funzionari che svolgono con dedizione e correttezza il loro lavoro".
Il sistema del malaffare - Dagli accertamenti, è emerso che alcuni costruttori per ottenere celermente l'approvazione dei progetti edilizi senza rischiare di incorrere in lungaggini immotivate, si trovavano costretti a sottostare alle richieste illecite dei pubblici ufficiali responsabili delle pratiche. Richieste doppie, secondo gli investigatori, che mettono in luce un "preoccupante sistema di malaffare e corruzione".
Le richieste - I tecnici avrebbero infatti avanzato le loro richieste agli imprenditori sia in fase preliminare, nel momento in cui venivano presentati i progetti al Dipartimento, per concedere le autorizzazioni, sia in fase esecutiva quando i tecnici dell'ispettorato edilizio dei vari Municipi di Roma effettuavano i controlli nei cantieri, per non rilevare gli abusi. Un sistema che funzionava anche per quanto riguarda i controlli effettuati dagli ispettori dell'Asl in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, tanto da far sottolineare agli investigatori come "la corruzione preventiva abbia assunto forme preoccupanti".
Piena collaborazione con magistratura e Gdf - "Esprimo la piena e totale collaborazione del Dipartimento e della Amministrazione capitolina con la magistratura e le forze dell'ordine, il cui lavoro è positivamente volto a fare pulizia e chiarezza. Intenti, questi, che corrispondono pienamente all'indirizzo dell'assessorato e della giunta di Ignazio Marino" ha fatto sapere l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo sulla perquisizione della Guardia di Finanza negli uffici preposti alle concessioni edilizie del IX dipartimento di Roma Capitale (Trasformazione urbanistica).
Le Fiamme Gialle in azione - Le Fiamme Gialle hanno chiesto di acquisire documenti a partire dal 2010. "Ricordo inoltre - prosegue - che già nell'ottobre 2013, appena insediato, ho operato una rotazione di tutti i dirigenti delle unità organizzative, una operazione che non avveniva da decenni e che a ruota ha consentito di dare un segnale chiaro sul cambio di atteggiamento a tutti i livelli degli uffici, sia dell'edilizia che dell'urbanistica. Una iniziativa che questa amministrazione vuole far diventare una regola, presa anche a tutela dei tanti dirigenti e dei funzionari che svolgono con dedizione e correttezza il loro lavoro".
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