L'ESODO / Renzi imbarca la pattuglia degli 8 di Sc. E avverte Fi: "Abbiamo i numeri"
Si tratta di Gianluca Susta, Stefania Giannini, Alessandro
Maran, Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Ilaria Borletti Buitoni e Irene
Tinagli oltre al viceministro Carlo Calenda
Esodi politici: i rappresentanti di Sc passati al Pd
RENZI AVVERTE FI - Matteo Renzi affida alla sua e-news la conferma della linea che mette in guardia FI. Ripete che "il Patto del Nazareno non è un papiro segreto con dentro chissà cosa" ma "un accordo alla luce del sole su tre punti centrali: innanzitutto, una legge elettorale in grado di dare un vincitore certo, evitare inciuci, eliminare il potere di veto dei partiti piccoli". Avverte: "noi continueremo ad andare avanti. Noi non abbiamo cambiato idea", poi, anche oggi, lascia partire il colpo: "Se Forza Italia, che ha sempre difeso queste idee, adesso vuole rimangiarsele, buon appetito".
E continua: "Ho sempre detto che voglio fare accordi con tutti e che non ci facciamo ricattare da nessuno. Perché - avverte il presidente del Consiglio - i numeri ci sono anche senza di loro". E allora, "spero che dentro Forza Italia prevalgano il buon senso e la ragionevolezza" ma "se ciò non dovesse accadere, noi continueremo a rispettare Berlusconi e il suo partito come rispettiamo tutti i partiti che ottengono i voti dei nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlar male dei nostri avversari, ma lavorare bene per l'Italia".
Quanto all'elezione del Capo dello Stato, Renzi scrive: "Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica. Un galantuomo, una persona che conosce le istituzioni (parlamentare, ministro, giudice costituzionale), un punto di riferimento per tutti". "Non era facile gestire il dopo-Napolitano e lo sappiamo bene - osserva il premier - visto quello che accadde nel 2013. Invece, grazie al senso di responsabilità di tutti, l'Italia ha un nuovo presidente che, ne sono certo, saprà guidarci in questi sette anni con saggezza. E tutto ciò è particolarmente importante in un tempo di grandi cambiamenti in Italia e in Europa. Sono molto felice anche come segretario del Pd e voglio dire grazie a tutti quelli che hanno dato una mano. Ho avvertito il desiderio di riscatto dopo ciò che accadde con i 101: il metodo che abbiamo scelto e praticato - conclude Renzi - ha consentito di portare una larghissima maggioranza a condividere la nostra proposta".
GLI 8 'FUORIUSCITI' - I transfughi sono Gianluca Susta, Stefania Giannini, Alessandro Maran, Linda Lanzillotta, Pietro Ichino, Ilaria Borletti Buitoni e Irene Tinagli. Passa con il partito di Matteo Renzi anche il viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, non eletto in Parlamento. Non passanno invece al Pd il senatore a vita Mario Monti e il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.
"Accogliamo l'invito rivoltoci da Matteo Renzi a un percorso e a un approdo comuni e riteniamo che si debba andare nella direzione che i nostri elettori ci hanno già indicato. Per questo decidiamo di aderire ai Gruppi del Partito Democratico di Senato e Camera, alcuni di noi anche al Partito stesso", annunciano gli otto fuoriusciti da Scelta Civica.
"Il Pd renziano - sottolineano - ha assorbito il centro della società prima ancora che quello politico. Ha assorbito la base sociale ed elettorale di Scelta Civica che, infatti, alle elezioni europee nel maggio scorso ha scelto in massa le liste di questo nuovo PD. È così venuta meno la ragion d`essere originaria di Scelta Civica, che rischia di ridursi a un piccolo partito dedicato, come sempre è avvenuto nella recente storia italiana, più a esercitare il proprio potere di coalizione e di interdizione che a spingere per l'attuazione di una propria agenda".
"Ci muove la convinzione - proseguono - particolarmente sentita da quelli di noi che in altra stagione con sofferenza hanno lasciato il Pd che ora è finalmente possibile voltar pagina rispetto ai partiti, alle ideologie e alla storia politica del secolo scorso. Oggi ci ripromettiamo di portare nei gruppi parlamentari del nuovo PD i nostri valori liberaldemocratici, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre competenze e il nostro spirito di servizio, con l'obiettivo di concorrere al lavoro entusiasmante che attende il Parlamento nei prossimi anni: quella riforma europea dell`Italia che sola può dare speranza nel futuro a noi e ai nostri figli".
L'invito di Renzi, sottolineano, "cade nel momento in cui molti di noi hanno definitivamente convenuto sulla crisi del movimento di Scelta Civica, nato nel dicembre 2012 per iniziativa di Mario Monti in funzione delle riforme indispensabili per rimettere in moto il Paese, per ridare speranza ai cittadini e alle imprese, per ridare dignità e qualità alle istituzioni e alle amministrazioni pubbliche. Mentre per un verso la rinuncia di Mario Monti all'impegno politico in prima linea e l'abbandono del movimento da lui creato ne ha reso inevitabile il rapido esaurimento, per altro verso l'agenda di ispirazione liberaldemocratica sulla cui base persone e movimenti erano confluiti in questo progetto politico è stata in gran parte fatta propria dal programma e dall'azione del Governo Renzi".
"Da questo processo - osservano - è derivato l`allargamento della base sociale ed elettorale del PD di oggi, il quale parla a settori della società che il PD postcomunista di ieri non era in grado di aggregare".
BERSANI: RAGIONIAMO - "Io non sono affatto per un Pd più stretto, ma sono, se lo si vuole fare più largo, per ragionare politicamente", dice l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani. "Non può essere - spiega a Sky TG24 - lo spostamento di persone, bisogna dire con trasparenza al Paese che cosa è cambiato nella politica. Dopo di che, se si dice questo, io sono contento che da centro come da sinistra si possa ragionare facendo del Pd un grande partito plurale, grande baricentro democratico del sistema. Un conto - ha aggiunto - sono le scelte di tipo personale, opportunistico, secondo me sempre disdicevoli; un conto è quando c'è un passaggio politico. Perché, in questi giorni, è certamente successo qualcosa, sia dal lato del Pd che dal lato della destra, e credo che questo possa consigliare una riflessione sull' assetto politico".
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