martedì 24 novembre 2015

Salah Abdeslam, "lo vedono ovunque, ma non è da nessuna parte"

Salah Abdeslam, "lo vedono ovunque, ma non è da nessuna parte". Decine di segnalazioni, ma è ancora in fuga

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"Lo vedono ovunque, ma non è da nessuna parte". Alla stazione di polizia di Molenbeek hanno ricevuto almeno 60 segnalazioni, ma l'agente all'ingresso descrive Salah Abdeslam come un fantasma, visto da molti ma introvabile e ancora in fuga.
Ventisei anni, francese ma residente in Belgio, è stato visto l'ultima volta con certezza sabato 14 novembre mentre passava la frontiera franco-belga a Cambrai, su una Golf in compagnia di altri due uomini. Il gruppo è stato fermato, controllato e segnalato, ma non fermato perché non era ancora arrivato l'allarme da Parigi. Da allora è svanito nel nulla e la caccia prosegue senza sosta.
Nel quartiere di Bruxelles c'erano persone disposte a giurare di averlo visto la mattina del giorno precedente la strage. Per i media spagnoli, invece, Salah ha attraversato i Pirenei. Giovedì è stato visto ad Anderlecht, a sud di Bruxelles, ieri era collocato nei dintorni di Liegi. Ora sarebbe diretto in Germania, probabilmente su una Bmw.
Gli investigatori hanno di fronte solo ipotesi. Ad esempio, potrebbe essere stato a bordo della Renault Clio nera poi ritrovata nel 18° Arrondissement. Si lavora poi su una Citroën con targa belga intestata a Abraimi Lazez, marocchino residente a Bruxelles e su una carta di credito utilizzata la scorsa estate in Italia e risultata ancora attiva fino al 13 novembre scorso, il giorno del massacro di Parigi. La caccia degli investigatori di mezza Europa per catturare Salah Abdeslam, scrive il Corriere della Sera, riparte da questi due elementi. Si estende in Olanda, coinvolge la Turchia, la Grecia, l'Italia.
L’analisi dei tabulati dei telefoni cellulari internazionali, l’elenco dei pagamenti, i contratti di affitto delle vetture utilizzate nei mesi antecedenti forniscono una prima ricostruzione degli spostamenti degli uomini del commando e dei loro fiancheggiatori. Accreditano l’ipotesi che Salah Abdeslam possa aver trovato rifugio ad Anderlecht, in attesa di partire per la Siria. E fanno aumentare il timore che alcuni di loro possano decidere di entrare nuovamente in azione, di continuare quella missione di morte già portata a termine dai sette kamikaze di venerdì scorso e dall’ottavo che si è fatto esplodere nell’appartamento di Saint Denis trasformato in un covo dai componenti della cellula.
Gli investigatori italiani hanno già consegnato ai colleghi francesi tutte le «evidenze» sul passaggio di Abdeslam in Italia la scorsa estate.
Alla fine dello scorso luglio scorso Salah Abdeslam e Ahmed Dahmani - 26 anni, belga di origini marocchine, uno dei complici incaricati di effettuare i sopralluoghi - affittano un’auto in Belgio e arrivano a Bari. Il 1° agosto prendono il traghetto per Patrasso. Hanno una carta di credito prepagata che utilizzano per effettuare il rifornimento di carburante e pagare i pedaggi autostradali. In Grecia non la usano, per quattro giorni di loro non c’è alcuna traccia. Il sospetto è che siano andati ad incontrare qualcuno per prendere ordini, forse addirittura la pianificazione della strage di Parigi. Potrebbero essersi spinti fino in Turchia, addirittura in Siria. L’ipotesi che possano aver incontrato Abdelhamid Abaaoud, 28 anni, il belga kamikaze indicato come la «mente» dell’operazione, non trova al momento conferma [...] Il 5 agosto sono di nuovo a Bari. Sbarcano al porto e subito cominciano il viaggio di ritorno. La carta segnala almeno tre rifornimenti, le spese non superano mai i 60 euro. Il 6, ultimo avvistamento con un controllo della Stradale in provincia di Padova e dopo poche ore sono fuori dall’Italia. La carta ricomincia a funzionare in Belgio. Attiva fino a poche ore prima degli attentati.
In questi giorni si è detto di tutto sul conto di Salah. È venuto fuori che sia un frequentatore di locali gay a Bruxelles, dove - secondo la polizia belga - riusciva a procurarsi passaporti falsi. Secondo il barista di un club, intervistato dal Sunday Times, sembrava più un "ragazzo di vita" che un "martire della jihad". Un amico dei fratelli Abdeslam dice che "a Molenbeek trascorrevano le loro giornate a fumare hashish e a giocare alla PlayStation".
CINTURA ESPLOSIVA - Una cintura esplosiva è stata ritrovata oggi a Montrouge, banlieue sud di Parigi, secondo quanto riferisce una fonte dell'inchiesta sugli attentati alla radio France Info. La cintura ha una forma simile (caricatore avanti e dietro) a quella dei terroristi del 13 novembre. Abdeslam Salah, il terrorista ricercato in Belgio per gli attentati di Parigi, fu localizzato, prima che i due complici arrivassero con la Golf per riportarlo in Belgio, proprio a Montrouge e Chatillon.

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