ETERNIT:
OLTRE 2.000 MORTI MA IL REATO È PRESCRITTO
di
Redazione
Era
stata una condanna
storica quella in Appello.
Era
stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso l’imprenditore
elvetico Stephan Schmidheiny, imputato a Torino nel processo Eternit. In primo
grado era stato condannato a 16 anni. La Corte d’Appello aveva ritenuto il
miliardario svizzero responsabile di disastro anche per gli stabilimenti Eternit
di Bagnoli e Rubiera. Per quel che riguardava l’altro imputato, il barone belga
Louis De Cartier, i giudici si erano pronunciati direttamente per l’assoluzione
per alcuni degli episodi contestati, mentre hanno dichiarato il non luogo a
procedere data la morte dell’imputato per gli altri. I giudici avevano disposto
provvisionali per 20 milioni di euro alla Regione Piemonte e di oltre 30,9
milioni per il comune di Casale Monferrato. Nella città della provincia di
Alessandria la multinazionale dell’amianto aveva il suo stabilimento italiano
più importante e il numero delle vittime è più elevato che altrove.
Ora
tutto è stato cancellato perché, per la legge italiana, l’uccisione di tutte
quelle persone che avevano respirato fibre di amianto è un reato prescritto.
Pensiamo bene a cosa significa: che è passato troppo tempo dalla consumazione
del reato alla condanna, quindi... abbiamo scherzato, potete andare tutti a casa
a leccarvi le ferite. Tempi per la prescrizione troppo brevi, ma anche una
nazione che dovrebbe vergognarsi perché accumula ritardi su ritardi permettendo
a chi deve pagare di farla franca.
La
Corte di Cassazione ha deciso in due ore, accogliendo la richiesta del
procuratore generale, Francesco Iacoviello. Quindi, non c'è nessun colpevole,
non da un punto di vista giudiziario, per l'inquinamento di Eternit che ha fatto
dai due ai tremila morti causando tumori ai polmoni nella popolazione di Casale
Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.
E
l’eternit ucciderà ancora. Il picco delle morti sarà nel 2020, per poi
discendere nell’arco di 10-15 anni. Nonostante la Eternit a Casale Monferrato
sia stata chiusa nel 1986, il mesotelioma pleurico è un male con tempo di
latenza lunghissimo. Possono passare anche 50 anni prima che la malattia si
manifesti con tutte le sue conseguenze e la sua sentenza di morte. L’Hospice
Zaccheo, la “casa” dei malati terminali di Casale Monferrato, ha denunciato che
ogni anno sono in media 60 le nuove diagnosi di mesotelioma. Dati che però non
tengono conto dei malati e dei morti in altre strutture ospedaliere.
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