Eternit, condanna annullata. Niente risarcimenti. I familiari delle vittime gridano "Vergogna!"
Condanna annullata e niente risarcimenti per chi si è
ammalato per colpa dell'Eternit e per i parenti delle vittime. la Cassazione ha
messo la parola fine al maxiprocesso per i danni causati dall'amianto. Reato
prescritto, ha detto la Suprema corte, al termine del giudizio di primo grado.
Si salva così il magnate svizzero Stephan Schmidheinty che era stato
riconosciuto colpevole in primo grado e in appello per disastro ambientale
legato alle attività degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato
(Alesandria), Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia). Tra le parti civili
anche le amministrazioni locali interessate. Ma Raffaele Guariniello, il
magistrato che aveva ottenuto le due prime sentenze di condanna non intende
demordere perchè - ha detto subito dopo la sentenza - "non si è trattato di
un'assoluzione: il reato c'è e adesso possiamo aprire il capitolo egli omicidi".
La sentenza della Cassazione, definitiva, un vero e proprio colpo di spugna sui
danni causati dall'amianto - ha provocato la protesta dei malati e degli eredi
delle vittime presenti nell'aula magna del palazzo di Giustizia che hanno
urlato: "Vergogna! Vergogna!". "Eternit, ingiustizia è fatta" recita lo
striscione esposto alla lettura del verdetto dai familiari delle vittime.
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