LA
BICICLETTA È IL FUTURO DELLA MOBILITÀ. ECCO IL PERCHÉ
di
Vincenzo Nizza
Solo
negli ultimi 40 anni la produzione di biciclette nel mondo è cresciuta del 300%,
molto più velocemente di quella dell’automobile (www.worldometers.info). Oggi nella sola Parigi l’esperimento
del bike sharing Vélib già non è più un esperimento: 100.000 persone al giorno
utilizzano il servizio. E così a Boston, come in altre città del mondo:
Montgomery, Vancouver, Philadelphia, per fare riferimento a realtà
oltreoceano.
Il
concetto di bici in duecento anni non è cambiato molto, ma oggi il mondo
comincia a rendersi conto che la bicicletta può essere messa al centro di nuovi
modelli di sviluppo della città e della sua mobilità. E i motivi sono
differenti.
Partiamo
dalla riduzione del costo delle infrastrutture. L’incremento della densità
abitativa delle città, il traffico, il sovraffollamento riducono gli spazi
fisici di movimento dei cittadini. La bicicletta permette di lasciare
praticamente invariata la rete stradale, più che sufficiente ad un traffico poco
ingombrante, leggero e silenzioso.
Passiamo
all’enorme costo dei carburanti, o in generale di energia. I costi di gestione
ridottissimi per chi utilizza bici e mezzi pubblici in modo intelligente ed
integrato consentono grandi capacità di spostamento ai cittadini. E la
possibilità di risparmiare denaro altrimenti speso, giorno dopo giorno, per
restare imbottigliati nel traffico.
Rilevante
anche la riduzione dell’impatto ambientale. Perché la bici non consuma
carburante, non brucia oli e sostanze nocive, contribuendo alla riduzione delle
emissioni in atmosfera. Emissioni che prima di tutto ci respiriamo in città.
Il
benessere fisico fa la sua parte: la bicicletta fa bene ai muscoli. Movimento e
attività fisica sono per l’uomo alla base di un buon quadro clinico. L’obesità è
infatti uno dei disturbi più diffusi nella società contemporanea, dovuto
soprattutto ad errata alimentazione e vita sedentaria. Ecco, in questo caso la
bici aiuta a bruciare anche le peggiori abitudini alimentari.
E
poi intervengono moda, tecnologia, design che nel mondo contemporaneo fanno
spesso la parte del “leone”. Personalizzazioni estreme e “cool”, interventi
estetici di grande bellezza, materiali leggeri ed ultraresistenti. Andare oggi
in bicicletta non significa cavalcare 30 chili di ferro. Oggi pedalare una
bicicletta affatica molto meno e ce n’è un modello per tutte le esigenze, anche
negli accessori, nella comodità delle selle, nelle scelte di design e
colore.
Anche
l’adattamento delle infrastrutture fa la sua parte. L’integrazione
bici-trasporto pubblico è oramai partita da tempo. L’esperimento è diventato un
modello di crescita e molte città si stanno adeguando - in Europa motivate anche
da pronunce ufficiali dell’Unione. E dove non arriva ancora il proprio Comune,
arriva l’astuzia di chi compra la bici pieghevole, pratica, leggera,
trasportabile in treno, autobus e metro. Se non bastasse esiste già la bici
zaino (www.bergmoench.com/En/), fate un po’ voi.
C’è
una bici anche per i
pigroni. Le nuovissime e-bike costano sempre meno e sono ogni anno più
efficienti. La predisposizione per la ricarica pubblica dei veicoli elettrici è
anche questa in corso d’opera in molte città europee.
Lasciamo
per ultimi i patiti. Perché per loro si sa, la bici è un cult. C’è un esercito
crescente di entusiasti della bicicletta che sta facendo diventare tendenza un
veicolo quasi dimenticato da intere generazioni di giovani. La cosiddetta
customizzazione della propria bicicletta è più che una moda: contest, gare,
esposizioni, meeting internazionali, festival cinematografici sulle due ruote
più diffuse nel mondo sono all’ordine del giorno.
“Si,
ok...” mi dice un amico. “Ma devo trasportare degli scatoloni, mi serve per
forza la macchina, anche per fare solo un chilometro...”. Le cargo bike sono
utilizzate come veicolo merci nei centri storici, a Roma e in altre città
italiane ed europee, o americane, o cinesi, proprio per risolvere problemi
logistici legati a consumi, parcheggi, multe, tempi di trasporto e non solo.
Con
una cargo bike, oggi, si può fare un piccolo trasloco; con una pieghevole e i
mezzi pubblici si può attraversare la città in tempi inferiori ad un’auto. Con
la bici si può innescare un grande cambiamento per il futuro. Pedalare!
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