4 MILIONI AL VOTO, VINCE BERSANI MA NON BASTA. E' BALLOTTAGGIO
Vince Pier Luigi Bersani staccando Matteo Renzi di 8 punti, ma non basta. Si andrà al ballottaggio, domenica 2 dicembre. E sarà duello con il sindaco 'rottamatore' all'ultimo voto: ne basta uno in più per essere 'incoronato' come candidato premier del centrosinistra. A circa metà dello spoglio nei 9.000 seggi, le primarie del centrosinistra - che hanno visto una grande partecipazione dei cittadini - stanno dando questo risultato: il segretario del Pd ha raccolto il 44,5% dei voti contro il 36,5% del sindaco di Firenze, il 14,8% di Vendola, il 3% della Puppato e poco più dell'1% per Tabacci. Se il dato finale non si discosterà dai dati parziali servirà il secondo turno già fissato tra sette giorni, un secondo turno che vede favorito in modo ancora più consistente il segretario del Pd che potrà quasi certamente contare sui voti raccolti oggi da Vendola più di quanto non possa farlo Renzi. Ma l'aspetto forse più rilevante per il centrosinistra in questa domenica - sottolineato con entusiasmo da tutti e cinque i candidati - è stata la partecipazione: quattro milioni di cittadini si sono messi in fila ai gazebo, ai seggi e agli uffici elettorali per esprimere la loro preferenza. "Un successo straordinario" hanno detto all'unisono Barsani, Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci. "Una magnifica giornata" ha sottolineato Bersani che si è detto super soddisfatto del risultato ottenuto che, ha aggiunto, gli fa "guardare con fiducia al ballottaggio". Tra lui e Renzi anche uno scambio di cavalleresche cortesie: attestazioni di stima e applausi reciproci. Sulle primarie del centrosinistra era calata a metà pomeriggio la mannaia di Beppe Grillo che sul suo blog le ha definite "le primarie dei folli", "le secondarie, le terziarie, le nullarie del pdmenoelle", "il giorno dei morti della Seconda Repubblica", "una rappresentazione senza contenuti, un'autocelebrazione di comparse, un grottesco viaggio nella pazzia".
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