mercoledì 28 novembre 2012

DISSEQUESTRATA LA BUSSOLA A SAN FELICE CIRCEO. ACCERTATA LA NATURA DOLOSA DELL’INCENDIO, L’IMMOBILE RESTITUITO AI PROPRIETARI


DISSEQUESTRATA LA BUSSOLA A SAN FELICE CIRCEO. ACCERTATA LA NATURA DOLOSA DELL’INCENDIO, L’IMMOBILE RESTITUITO AI PROPRIETARI
di Pierfederico Pernarella
«La Bussola», capitolo chiuso anche se restano soltanto le ceneri. Ad un anno preciso dal devastante incendio che distrusse lo storico locale notturno di San Felice Circeo, l’immobile o almeno quel che resta torna nella disponibilità dei proprietari, la società Geka s.a.s. del siriano Kamal Bouzan, cugino del più noto Hassan. Gli avvocati Osvaldo e Francesco Pietricola hanno chiesto e ottenuto il dissequestro.
I sigilli erano stati apposti dopo il rogo nella notte del 17 novembre. Accertata la natura dolosa, come pure constatato dai Carabinieri del RIS. Ad agire è stata gente del mestiere. Studiati i punti d’innesco e il «tiraggio» del rogo che ha devastato il locale notturno sul lungomare di San Felice Circeo. Per alimentare le fiamme, appiccate con una tanica di benzina, gli incendiari hanno divelto le porte per provocare la corrente d’aria che in pochi minuti ha propagato il rogo a gran parte del locale. Con tutta probabilità era stato effettuato anche un sopralluogo al fine di individuare la presenza delle telecamere.
Ingenti i danni che, da una stima approssimativa fatta nell’immediatezza dell’episodio, erano stati calcolati nell’ordine di circa un milione di euro.
Un lavoro ben fatto che ha reso impossibile individuare gli autori, come del resto capita spesso per questo genere di attentati. Pochi gli elementi in possesso degli investigatori. Da qualche settimana il locale era passato di gestione, tornando di nuovo ai proprietari, appunto la Geka s.a.s. della famiglia Bouzan. Per lo storico locale di San Felice Circeo, il cui taglio del nastro risale al 1963, era iniziato per così dire, una nuova stagione. Il locale, in parte rimodernato da poco, era stato infatti inaugurato solo sabato prima. Il nuovo corso è durato poco. Inizialmente si era ipotizzato che le fiamme potessero essere indirizzate ai precedenti gestori, che da subito hanno detto di non aver mai ricevuto minacce, e lo spunto investigativo difatti non ha trovato fondamento nel prosieguo delle indagini condotto dai Carabinieri del NORM di Terracina.

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