A FONDI DISCARICA DI DIOSSINA. FONDI, RESI NOTI I RISULTATI DELLE ANALISI DOPO IL
DEVASTANTE INCENDIO NELL’AREA DI STOCCAGGIO DI QUARTO IANNOTTA
di
Pierfederico Pernarella
I
timori purtroppo si sono rivelati fondati. L’incendio che nell’agosto scorso ha
distrutto la discarica di Quarto Iannotta, a Fondi, ha trasformato il sito in
una «bomba ecologica». È quanto emerge dalle analisi dell’ARPA che sono state
acquisite al protocollo del Comune lo scorso 16 ottobre. Ebbene nella relazione
finale i tecnici dell’ARPA scrivono: «Gli esami condotti sul campione effettuato
in data 27 agosto 2012, evidenziano che il materiale esaminato è caratterizzato
dalla presenza di PCDD&PCDF che risulta superiore al limite fissato dalla
normativa in materia». A cosa si riferiscano quelle sigle incomprensibili è
presto detto. Si tratta di sostanze chimiche, sprigionate nel corso
dell’incenerimento dei rifiuti, più comunemente conosciute con il nome di
diossine. Quel giorno, era il 16 agosto, andò a fuoco un po’ di tutto:
pneumatici, potature di arbusti e materiale plastico. Il materiale incendiato ha
rilasciato nell’aria e soprattutto nel terreno una significativa quantità di
diossine, comunque superiore a quella prevista dalla norma. E con la diossina
non si scherza: ha un alto tasso di tossicità e non è solubile. Dunque permane
nei corsi d’acqua, nelle falde acquifere e nello stesso terreno per moltissimi
anni. Serve necessariamente una bonifica come precisa la stessa ARPA che invita
a smaltire ciò che resta del sito di Quarto Iannotta in una discarica
specializzata per i rifiuti pericolosi. Perché pericolosissima la diossina lo è
tanto.
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