ARCHEOLOGIA
DIMENTICATA. I SITI CADUTI NEL DEGRADO TRA SAN FELICE CIRCEO E SABAUDIA
di
Federico Domenichelli
Archeologia
dimenticata, tanti i siti che richiedono interventi veloci. Oltre a Torre Paola,
anche le Fonti di Lucullo e Grotta Guattari. Secondo quanto emerso dal
sopralluogo effettuato dall'Ente Parco Nazionale del Circeo congiuntamente alla
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lazio, non vi sarebbe stato
un crollo recente delle mura ciclopiche, ma una buona parte della cinta muraria
ha evidenziato la necessità di un'analisi più approfondita di stabilità. A
seguito dell'analisi comparata con le foto d'epoca e dopo i rilievi e gli studi
effettuati da tecnici specializzati, si deciderà se e come intervenire sul sito
archeologico, spesso oggetto di incursioni vandaliche, come testimoniano le
varie scritte fatte con vernice spray in tempi non troppo recenti. Ma non sono
solamente le mura ciclopiche ad avere bisogno di maggiore manutenzione e
valorizzazione. Anche Grotta Guattari, dove fu ritrovato il celebre cranio
dell'uomo di Neanderthal, è uno dei siti archeologici di San Felice Circeo che è
considerato «a rischio». Nell'aprile dello scorso anno, la Soprintendenza aveva
chiuso la grotta per preservarne l'integrità, visto che era stata in parte
sommersa dalle acque. Sorte analoga è toccata anche alla costruzione d'epoca
romana nota come «Fonti di Lucullo», situata tra San Felice Circeo e Sabaudia.
Anche qui il sito archeologico è sostanzialmente interdetto ai turisti, sommerso
dalle acque. L'unico intervento fatto sino ad ora consiste nell'installazione di
putrelle a sostegno della volta. La fonte, ricavata da un'antica cisterna
probabilmente risalente all'età repubblicana, fu ripristinata e messa in
funzione nel 1904, ma poi cadde in disuso e fu letteralmente dimenticata, anche
dal punto di vista della manutenzione. L'esempio più evidente di sito
archeologico a rischio è però senza dubbio quello di Torre Paola. L'antica torre
costiera, ancora proprietà privata, sta letteralmente cadendo a pezzi e,
nonostante si sia parlato di espropri e progetti di recupero, nulla è stato
fatto e le condizioni in cui versa il sito archeologico continuano a peggiorare
visibilmente di giorno in giorno.
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