UN
MARE DI PLASTICA, LA PASSEGGIATA ALTERNATIVA A SABAUDIA
di
Maria Sole Galeazzi
La
spiaggia di Sabaudia è piena zeppa di plastica. Non c’è altro modo per
descrivere quello che decine di persone si sono trovate davanti in questi
giorni, quando, approfittando del sole e del caldo innaturale, hanno deciso di
farsi una passeggiata. Sostenere che i rifiuti sulla sabbia siano la normale
conseguenza delle mareggiate decisamente è una spiegazione che non regge. Perchè
non stiamo parlando di grossi rami o al massimo di galleggianti o bastoncini di
cotton fioc. No, sulla spiaggia di Sabaudia ci sono cisterne in plastica, barili
di ogni genere compresi quelli per carburante ed anche frigoriferi. Qualcosa non
va, troppe cose dopo i mesi estivi sono state probabilmente «lasciate» a pochi
metri dalla riva del mare e non stiamo parlando di una performance artistica.
Tutt’altro, si tratta semplicemente di rifiuti ingombranti, gli stessi che
vengono abbandonati sulle Migliare. Difficile stabile se l’ipotesi peggiore sia
quella che vengano trascinati in acqua con la prossima mareggiata o se rimangano
esattamente dove sono. E per non sminuire nemmeno la presenza dei cotton fioc,
che oltre ad inquinare finiscono spesso nello stomaco dei pesci fa bene
ricordare che una scrupolosa signora proprietaria di un’attività storica alla
Bufalara da sola, lo scorso anno ne ha raccolte diverse migliaia.
Le
dune di oggi sono diverse da quelle descritte da Moravia e Pasolini, la storia
che si racconta in questi giorni è infatti decisamente «sporca».
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