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16-11-2012
Rapporto sulla sicurezza e sull'andamento della criminalita' nel Lazio, anche Latina tra le zone a rischio
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Quasi 20mila reati in piu' nella Capitale: tra il 2010 e il 2011 i crimini denunciati sono aumentati passando da 178.496 a 197.659, anche se sono comunque diminuiti rispetto al 2006 e 2007. In crescita anche i reati di violenza sessuale che dal 2006 al 2011 sono passati da 201 a 273, cosi' come quelli legati alla droga, da 15.937 a 23.465. E' quanto emerso dal 'Rapporto sullo stato della sicurezza e sull'andamento della criminalita' nel Lazio', presentato oggi dall'assessore a enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi.
Le zone piu' a rischio nel Lazio restano la fascia litoranea e la provincia di Roma e di Latina. "L'incremento omogeneo dei fatti criminosi nelle cinque province del Lazio - spiega Cangemi - e' legato, da una parte, ad un aspetto positivo della nostra societa': la presa di coscienza da parte dei cittadini dei propri diritti e della assoluta necessita' di denunciarne ogni violazione. Come nel caso dei reati contro la persona, massimamente nei confronti delle donne, reati che, storicamente, morivano nel silenzio delle mura domestiche".
"Dall'altra parte - continua Cangemi - ad un aspetto purtroppo sociologicamente inconfutabile: i periodi di crisi economica trascinano dietro di se' le difficolta', anche le piu' banali, di intere famiglie che, esasperate, ricorrono a stratagemmi per cercare di sbarcare il lunario. Prova evidente ne e' l'aumento delle rapine (+20%) e l'incremento del traffico e spaccio di stupefacenti (+25%). Un dato per tutti vale la pena di analizzare e riguarda la Capitale. Il numero complessivo dei reati denunciati in Roma si e' ridotto dai 221.370 del 2006 a 197.659 del 2011".
"In controtendenza il numero dei reati per danneggiamento che dal 2006 ha visto un aumento costante: da 15.937 del 2006 a 23.465 denunce del 2011. Fenomeno legato sicuramente alla movida romana e alla densita' della popolazione, ma anche al numero sempre crescente di raduni, cortei e manifestazioni cui, forse, qualcuno dovra' porre rimedio. Quantomeno interrogarsi", aggiunge l'assessore.
"L'incremento dei fatti criminosi - prosegue Cangemi - e' un aspetto della nostra societa' da considerare con molta attenzione. Proprio per questo, da quando abbiamo iniziato il nostro lavoro, circa due anni e mezzo fa', abbiamo voluto rendere operativo l'Osservatorio regionale sulla sicurezza. Questo secondo monitoraggio sull'andamento della criminalita' nel Lazio, dopo quello dello scorso anno che aveva passato sotto la lente d'ingrandimento il quinquennio 2006 - 2010, risulta essere di massima importanza per tutte le istituzioni impegnate nella salvaguardia del benessere e dell'incolumita' pubblica".
"Pur essendo un lavoro apparentemente asettico, una grande quantita' di numeri, il rapporto ha valenza statistica e ci ha permesso di creare una cosiddetta mappa del rischio della nostra regione, con una approssimazione a livello comunale e addirittura municipale. Lungi dall'aver risolto i problemi - conclude Cangemi - il rapporto nasce proprio dalla volonta' di fornire uno strumento operativo per analizzare le difficolta' ed intervenire con precisione scientifica. E' uno strumento di conoscenza ad uso delle Istituzioni e a beneficio dei cittadini».(Adnkronos) |
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