PRODUTTIVITÀ: C'È L'ACCORDO MA SENZA LA CGIL
C'è l'accordo tra imprese e sindacati sulla produttività, ma senza la Cgil. La firma da parte delle imprese e di Cisl-Uil-Ugl è avvenuta stasera a Palazzo Chigi. Mario Monti ha definito l'accordo un "passo importante" (il governo ci mette 2,1 miliardi nel periodo 2013-2014) per innalzare la competitività del paese e attrarre così maggiori investimenti stranieri. Il premier si è anche augurato che la firma della Cgil arrivi in un secodo tempo ma la leader del sindacato Susanna Camusso non ha cambiato opinione ed ha parlato di "strada sbagliata"."Oggi le Parti sociali (ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, CISL, UIL, UGL) - dice il comunicato di palazzo Chigi - hanno firmato l’accordo che fissa le “Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia”. Il Governo è convinto che l’intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell’economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale. L’accordo conclude un percorso iniziato il 5 settembre con l’incontro tra il Governo e gli imprenditori e poi proseguito l’11 settembre con le organizzazioni sindacali. In tali incontri, il Presidente del Consiglio Mario Monti aveva sollecitato l’impegno a migliorare il livello della produttività del lavoro in Italia, innalzare la competitività e l’attrattività degli investimenti. A questo fine aveva incoraggiato il confronto tra le parti sociali, condividendone lo spirito e gli obiettivi. Per questo il Governo ha proposto nella legge di Stabilità uno stanziamento complessivo di 1,6 miliardi di euro per il periodo 2013/2014 per la detassazione del salario di produttività - stanziamento che si è poi ulteriormente esteso nel tempo e rafforzato a 2,1 miliardi per effetto degli emendamenti approvati alla Camera - ponendo come condizione per erogare questi incentivi finanziari che le parti trovassero un accordo adeguato a tali finalità".
Nessun commento:
Posta un commento