I LADRI col martello tornano a colpire. E lo fanno
ancora una volta di notte,
prendendosela con la gioielleria «Bono» nel cuore del
centro storico alto. Stesso
copione del precedente raid,
avvenuto la notte tra il 19 e
il 20 ottobre. Sono passate
poche notti e per il titolare
dell’attività commerciale di
Corso Anita Garibaldi un
altro brusco risveglio. Ieri
mattina è stato avvertito che
i ladri «picconatori» erano
tornati a fargli visita. Si è
quindi subito recato sul posto per constatare i danni
insieme a polizia e carabinieri, a cui sono adesso affidate le indagini. Preziose
saranno, come per il precedente tentativo di furto, le
registrazioni delle telecamere installate nei pressi del
negozio, che verranno acquisite dagli investigatori
per gli accertamenti dovuti.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i ladri sono
entrati in azione intorno
all’una di notte di mercoledì.
Non si capisce bene se sia
stato uno solo il responsabile oppure più persone che
possano aver fatto da «palo»
nel caso fosse arrivato qualcuno. Fatto sta che i residenti devono aver sentito i rumori talmente forti da svegl i a r s i di sopr a s s a l to e
lanciare l’allarme. I ladri,
come già successo l’altra
volta, non sono riusciti a
concludere il «colpo». L’at -
tività commerciale del centro storico, infatti, monta dei
vetri blindati dallo spessore
di alcuni centimetri. Infrangibili proprio per sfuggire a
tentativi di sfondamento,
sotto le «mazzate» violente
scagliate contro la vetrina, i
vetri non hanno ceduto. I
segni però sono ben visibili.
Una martellata violenta vicino la serratura della porta a
vetro e, tutt’intorno, le incrinature. Saranno stati gli stessi ladri dell’altra volta a tentare il furto? Forse sì. Magari gli stessi che potrebbero
aver pensato, dopo il primo
danneggiamento dei vetri,
che il gioiellieri potesse aver
sostituito la vetrina blindata
con una provvisoria non infrangibile, in attesa di lavori
definitivi di messa in sicurezza. E invece sono rimasti
a mani vuote anche l’altra
notte, dovendo scappare
senza riuscire nell’intento di
sfondare e arraffare tutto il
possibile tra gioielli e orologi. «Non so più cosa fare - ha
comment a to s cor aggi a to
l’imprenditore Angelo Bono -. Sono obbligato a non
tenere più oggetti preziosi in
vetrina. Nel centro storico
non c’è sicurezza. In pochi
giorni ho subìto ben due
tentativi di furto che per fortuna sono andati a vuoto».
Ma quanto dovranno sopportare ancora i commercianti della zona? Possibile
che non possano dormire
sonni tranquilli? «Sarebbe
necessario un servizio di
pa t tugl i amento not turno
specifico per la parte alta
della città. Basterebbe - propone Bono - un vigilante
presente in zona».
Francesco Avena
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