Primarie, a 'Che tempo che fa'
abbraccio tra Bersani e Renzi
Scontro su dati e alleanze
Il sindaco di Firenze: "No all'Udc"
Bersani: "Ho vinto grazie alla gente"
E’ tregua, per qualche minuto, tra i due
rivali alle primarie del centrosinistra Pierluigi Bersani e Matteo
Renzi, che si sono incontrati stasera per qualche minuto dietro le
quinte di “Che tempo che fa”, ospiti di Fabio Fazio
Renzi a 'Che tempo che fa' (Ansa)
Roma, 26 novembre 2012 - E’ tregua, per qualche minuto, tra i due rivali alle primarie del centrosinistra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che si sono incontrati stasera per qualche minuto dietro le quinte di “Che tempo che fa”, ospiti di Fabio Fazio.
Bersani ha raggiunto il sindaco di Firenze all’interno della sala di
registrazione del programma, pochi minuti prima dell’inizio della
diretta. Tra i due, che si sono abbracciati, una calorosa stretta di mano, pacche sulle spalle, sorrisi e battute. I
due rivali alle primarie del centrosinistra hanno parlottato per un
paio di minuti, tra battute e incursioni in argomenti più seri,
affrontati velocemente. In particolare, Bersani e Renzi si sono
scambiati opinioni sulle modalità registrazione al voto del ballottaggio
di domenica prossima.
“Con Bersani ci siamo incontrati fuori dal bagno l’ho aspettato e gli ho fatto bu bu. Si è spaventato? Non per così poco, anche se la mia faccia dopo tre mesi non è un gran che...”. Poi Renzi è tornato a parlare dei rapporti con alcuni degli storici dirigenti del Pd: “Nessuno vuole negare la storia, ma facendo politica costruisci il futuro. Ho grande rispetto per loro, ma arriva un momento in cui il problema sono il futuro e i prossimi venti anni”. Poi ha spiegato come spera di convincere gli elettori a sostenerlo al ballottaggio delle primarie: “E’ arrivato il momento di avere fiducia in una classe dirigente nuova, non siamo quelli che volevano sfasciare la ditta o fare gli sfasciacarrozze, come ci hanno dipinto molti. Proveremo a stanare gli elettori, uno per uno”. Infine una battuta: “Emilio Fede ha detto che voterà Bersani, mi son tolto un peso e sono sereno...”.
BERSANI - ‘’La responsabilita’ maggiore e’ guardare i cittadini all’altezza degli occhi e non un uomo al comando. I cittadini decidono davvero, non c’e’ trucco. Anche quello che dice Matteo che io ho il voto degli apparati, e’ sbagliata. Ho vinto nelle città dove c'è la gente e non gli apparati’’. Così Pier Luigi Bersani confuta, a ‘Che tempo che fa’, l’allusione del suo rivale al sostegno degli apparati del partito a Bersani. Il successo delle primarie è la dimostrazione che “non il ghe pensi mi” e l’uomo solo al comando sono il futuro della politica. Ma la partecipazione è il futuro. Dobbiamo comporre collettivi in chiave moderna. Sono finiti i personalismi”.
Mario Monti sembra intenzionato a schierarsi in campagna elettorale, ma sarebbe meglio che restasse “fuori dalla mischia”, converrebbe anche a lui. Lo ha detto il segretarioPier Luigi Bersani quando gli è stato ricordato che Monti proprio ieri non ha escluso di schierarsi: “Ho colto anch’io questa sfumatura... E’ chiaro che ha tuti i diriti civili, politici, morali, anche se è un seantore a vita. Io ho sempre detto che nel futuro Monti sarà przioso e mettersi nella mischia credo che non convenga a lui nè all’Italia”. In ogni caso, “Monti farà come riterrà, noi confermiamo lealtà fino alla fine di questa vicenda. Si vedrà. Certo noi stiamo facendo le primarie per le primarie del centrosinistra, non è che stiamo qui a pettinar le bambole...”. Le parole del premier Mario Monti sulla scuola? “Sulla scuola penso che errori ne hanno fatto tutti, qualcuno anche noi. Ma non possiamo accettare che ogni sei mesi arrivi uno schiaffo alla scuola, né materiali né immateriali come questa affermazione un po’ sbrigativa”.
La partita al ballottaggio è “aperta”, ma dire che si riparte da “zero a zero” come fa Matteo Renzi non è “felicissimo”. “Sono d’accordo col concetto, non mi pare felicissima l’espressione... Più di tre milioni di persone hanno votato. La partita è aperta, i ballottaggi si fanno apposta. Ho insistito io per avere le primarie, e anche per avere il ballottaggio, Renzi non lo voleva. Non sono pentito, non mi sembra giusto che uno diventi il candidato del cs senza avere il 51%, oggi sarei il candidato ma non credo sarebbe stato una buona cosa senza il 51%”. A Pier Luigi Bersani non piace molto essere definito “usato sicuro” da Matteo Renzi: “Non mi piace moltissimo che lui dice ‘io sono l’innovatore, questo qua è l’usato sicuro’. Sicuro è una parola che mi piace molto, anche usato non lo butto via, purché si riconosca che in quell’usato ci sono state più riforme vere di quanto non si chiacchieri. Dove sono stato ho sempre cambiato”.
“Sono tranquillissimo. Continuerei a fare il segretario del partito comunque fino al congresso”, anche se domenica a Matteo Renzi riuscisse il sorpasso alle primarie e la conquista della premiership del centrosinistra. “Poi, come ho già detto, al congresso la ruota deve girare. Ed io la farò girare....”ha ribadito ancora una volta Bersani. Pier Luigi Bersani non intende riaprire a Idv, le parole pronunciate sabato in Liguria sono state fraintese. Il segretario Pd spiega la sua recente ‘apertura’: “No, francamente forse sono stato... Non mi risultava, ecco! Spiego subito: può proprio essere che tocchi a noi. Stavolta non devono esserci equivoci, ho visto dal Governo Monti in poi Idv fare un’altra scelta. Significa mettersi in un altro orizzonte, legittimo, ma che non è quello di governare. Mi pare che Idv abbia compiuto questa scelta”.
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RENZI - “Noi siamo quelli che dicono basta inciuci dopo vent’anni. Quelli che non voglion fare l’accordo con l’Udc”. Lo ha detto Matteo Renzi a Che tempo che fa, parlando delle differenze tra i candidati alle primarie del centrosinistra.
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Prima di domenica “magari convincerò qualcuno che ha votato per Bersani a votare per me.
Prima delle elezioni gli ho mandato un sms. Ci hanno dipinto come
sfasciacarrozze, ma non è che siccome la classe dirigente del Partito
democratico ha fallito noi non abbiamo il diritto di provarci adesso. Andremo a stanare gli elettori di Vendola e Bersani uno ad uno”. “Sono pronto a dargli una mano se vince, non chiedo niente in cambio”.
Quanto ai risultati del voto di ieri, ha aggiunto: “Sono molto
contento, è stato bello. Mi viene voglia di andare a cercare tutti
quelli che dicevano che le primarie rovinerebbero il centrosinistra. A
Firenze ho fatto due ore di coda perché a si erano un po’ ingegnati per
ridurre i seggi, ma vabbé... .Comunque è stata una cosa particolarmente
commuovente”.“Con Bersani ci siamo incontrati fuori dal bagno l’ho aspettato e gli ho fatto bu bu. Si è spaventato? Non per così poco, anche se la mia faccia dopo tre mesi non è un gran che...”. Poi Renzi è tornato a parlare dei rapporti con alcuni degli storici dirigenti del Pd: “Nessuno vuole negare la storia, ma facendo politica costruisci il futuro. Ho grande rispetto per loro, ma arriva un momento in cui il problema sono il futuro e i prossimi venti anni”. Poi ha spiegato come spera di convincere gli elettori a sostenerlo al ballottaggio delle primarie: “E’ arrivato il momento di avere fiducia in una classe dirigente nuova, non siamo quelli che volevano sfasciare la ditta o fare gli sfasciacarrozze, come ci hanno dipinto molti. Proveremo a stanare gli elettori, uno per uno”. Infine una battuta: “Emilio Fede ha detto che voterà Bersani, mi son tolto un peso e sono sereno...”.
BERSANI - ‘’La responsabilita’ maggiore e’ guardare i cittadini all’altezza degli occhi e non un uomo al comando. I cittadini decidono davvero, non c’e’ trucco. Anche quello che dice Matteo che io ho il voto degli apparati, e’ sbagliata. Ho vinto nelle città dove c'è la gente e non gli apparati’’. Così Pier Luigi Bersani confuta, a ‘Che tempo che fa’, l’allusione del suo rivale al sostegno degli apparati del partito a Bersani. Il successo delle primarie è la dimostrazione che “non il ghe pensi mi” e l’uomo solo al comando sono il futuro della politica. Ma la partecipazione è il futuro. Dobbiamo comporre collettivi in chiave moderna. Sono finiti i personalismi”.
Mario Monti sembra intenzionato a schierarsi in campagna elettorale, ma sarebbe meglio che restasse “fuori dalla mischia”, converrebbe anche a lui. Lo ha detto il segretarioPier Luigi Bersani quando gli è stato ricordato che Monti proprio ieri non ha escluso di schierarsi: “Ho colto anch’io questa sfumatura... E’ chiaro che ha tuti i diriti civili, politici, morali, anche se è un seantore a vita. Io ho sempre detto che nel futuro Monti sarà przioso e mettersi nella mischia credo che non convenga a lui nè all’Italia”. In ogni caso, “Monti farà come riterrà, noi confermiamo lealtà fino alla fine di questa vicenda. Si vedrà. Certo noi stiamo facendo le primarie per le primarie del centrosinistra, non è che stiamo qui a pettinar le bambole...”. Le parole del premier Mario Monti sulla scuola? “Sulla scuola penso che errori ne hanno fatto tutti, qualcuno anche noi. Ma non possiamo accettare che ogni sei mesi arrivi uno schiaffo alla scuola, né materiali né immateriali come questa affermazione un po’ sbrigativa”.
La partita al ballottaggio è “aperta”, ma dire che si riparte da “zero a zero” come fa Matteo Renzi non è “felicissimo”. “Sono d’accordo col concetto, non mi pare felicissima l’espressione... Più di tre milioni di persone hanno votato. La partita è aperta, i ballottaggi si fanno apposta. Ho insistito io per avere le primarie, e anche per avere il ballottaggio, Renzi non lo voleva. Non sono pentito, non mi sembra giusto che uno diventi il candidato del cs senza avere il 51%, oggi sarei il candidato ma non credo sarebbe stato una buona cosa senza il 51%”. A Pier Luigi Bersani non piace molto essere definito “usato sicuro” da Matteo Renzi: “Non mi piace moltissimo che lui dice ‘io sono l’innovatore, questo qua è l’usato sicuro’. Sicuro è una parola che mi piace molto, anche usato non lo butto via, purché si riconosca che in quell’usato ci sono state più riforme vere di quanto non si chiacchieri. Dove sono stato ho sempre cambiato”.
“Sono tranquillissimo. Continuerei a fare il segretario del partito comunque fino al congresso”, anche se domenica a Matteo Renzi riuscisse il sorpasso alle primarie e la conquista della premiership del centrosinistra. “Poi, come ho già detto, al congresso la ruota deve girare. Ed io la farò girare....”ha ribadito ancora una volta Bersani. Pier Luigi Bersani non intende riaprire a Idv, le parole pronunciate sabato in Liguria sono state fraintese. Il segretario Pd spiega la sua recente ‘apertura’: “No, francamente forse sono stato... Non mi risultava, ecco! Spiego subito: può proprio essere che tocchi a noi. Stavolta non devono esserci equivoci, ho visto dal Governo Monti in poi Idv fare un’altra scelta. Significa mettersi in un altro orizzonte, legittimo, ma che non è quello di governare. Mi pare che Idv abbia compiuto questa scelta”.
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