venerdì 30 novembre 2012

IN BICICLETTA TRA I PODERI. L’OPPORTUNITÀ DEL CICLOTURISMO A LATINA


IN BICICLETTA TRA I PODERI. L’OPPORTUNITÀ DEL CICLOTURISMO A LATINA
Per il quarto appuntamento della rubrica ideata dall’architetto Ugo De Angelis, affrontiamo il tema della tutela e del recupero dell’architettura rurale di fondazione attraverso un’opportunità concreta di sviluppo turistico sostenibile. E lo facciamo ospitando l’intervento di Dario Bellini dell’associazione Latina in Bicicletta.
Troppo spesso, e purtroppo mai come oggi a ragione, la parola «politica» viene correlata nell’immaginario collettivo a qualcosa di negativo, collegata ad azioni atte a favorire i furbi ed i potenti e non il merito, non l’inclusione. Ancora troppo spesso nel nostro Paese e nella nostra città in particolar modo, la bicicletta viene vista come mezzo di mobilità per i meno abbienti e per i nostalgici di una locomozione da «figli dei fiori». Mai come oggi diviene invece anche provocatoriamente importante accostare queste due parole. Il movimento Latina in Bicicletta ne ha fatto il titolo del suo manifesto: «La politica della bicicletta» volendo esaltare il senso delle due parole proprio perché accostate, in un Paese che ha estremo bisogno di ripartire da progetti e proposte di sacrosante piccole rivoluzioni culturali provenienti dal basso come quelle che da un anno il movimento cerca di portare avanti nella nostra città.
L’appello che continuamente muoviamo agli oltre 1.500 aderenti del gruppo è quello di credere fino in fondo che il nostro territorio possa finalmente abbracciare con coraggio un progetto di sviluppo sostenibile riappropriandosi di quelle vocazioni originarie legate all’agricoltura di qualità e ricominciando ad amare il territorio stesso, tanto da convincersi una volta e per tutte che abbia tutte le qualità per poter essere considerato una meta turistica degna a livello nazionale ed internazionale anche per il cicloturismo per esempio.
Ogni crisi di sistema, come quella che stiamo vivendo, possiede al suo interno un’accezione positiva, quella dell’opportunità ed è in questa logica che la nostra comunità si deve muovere per ricominciare a vedere il suo futuro meno fosco. È un dato che le poche risorse, pubbliche e private presenti o arrivate sul territorio, si stiano muovendo nella direzione della riqualificazione, del turismo e della recettività e a maggior ragione questo processo va guidato perché non possiamo più permetterci di consumare indiscriminatamente altro territorio, dobbiamo essere parsimoniosi come il padre di famiglia lo è in tempo di crisi, dobbiamo ricominciare riappropriandoci delle nostre radici riconoscendo anche quelle non solo di «fondazione».
Con questa logica proponiamo, grazie anche agli approfonditi studi fatti dall’architetto Ugo De Angelis, l’idea di un progetto molto semplice di circuito ciclabile che si sviluppi all’interno della valle dell’Astura, rinomata per assurdo più in campo internazionale che nazionale grazie alle numerose testimonianze archeologiche di insediamenti umani individuati nella zona a nord ovest del capoluogo, tra cui l’antica Satricum con il suo tempio dedicato alla Mater Matuta. In questo meraviglioso contesto l’idea di progetto prevede che alla storia antica venga affiancata la storia recente del territorio con la ristrutturazione e riqualificazione di tutta una serie di poderi di fondazione presenti lungo il tragitto ciclabile, ne contiamo almeno sei, oggi completamente in disuso e fatiscenti che potrebbero invece, anche attraverso l’impegno di imprenditori privati, trasformarsi in agriturismo, location recettive, di ristoro, museali.
Il cicloturismo è una realtà in larghissima espansione a livello internazionale e oggi anche a livello nazionale e questo percorso potrebbe essere facilmente inserito in qualsiasi circuito turistico di agenzie viaggi nel mondo. Lo sviluppo sostenibile di un territorio come il nostro deve ripartire da progetti come questi, basta solo credere che sia possibile e cominciare a lavorare per farlo.

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