Tagli, l'ira delle Province
e la minaccia: "Scuole
senza riscaldamento,
vacanze più lunghe"
Ricorso al tar contro i tagli
Upi sul piede di guerra: "Cinquecento
milioni di tagli ai bilanci per il 2012 e 1,2 miliardi per il 2013 ci
impediscono di assicurare il mantenimento dei servizi essenziali ai
cittadini"
Bambini delle elementari entrano a scuola (Pressphoto)
Roma, 8 novembre 2012 - "La maggior parte delle Province ricorrerà al Tar" contro i tagli previsti dalla spending review. Lo ha annunciato il neo presidente dell’Unione delle Province Italiane, Antonio Saitta,
parlando all’assemblea dei presidenti delle giunte e dei consigli
provinciali, che lo ha eletto, a Roma. "Si tratta di una decisione non
più rinviabile, visto che i 500 milioni di tagli imposti alle Province
non sono sopportabili", ha aggiunto.
Altre azioni analoghe, ha annunciato il neopresidente dell’Upi, dovranno essere prese dal prossimo ufficio di presidenza dell’organizzazione per quanto riguarda l’espletamento di altri servizi, come ad esempio i trasporti e i centri per l’impiego, "che molto probabilmente verranno chiusi".
Saitta ha anche annunciato di avere ricevuto dal ministro dell’Economia Grilli la disponibilità ad un incontro: "Porteremo le nostre ragioni al Ministri e al termine dell’incontro prenderemo le decisioni necessarie".
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"Cinquecento milioni di tagli ai bilanci per il 2012
e 1,2 miliardi per il 2013 ci impediscono di assicurare il mantenimento
dei servizi essenziali ai cittadini: se il Governo non vuole ascoltarci
- ha detto Saitta - faremo comprendere ai cittadini come questi tagli
li priveranno dei loro diritti, e cominceremo chiudendo le scuole prima del tempo quest’inverno, perché non abbiamo i soldi per pagare il riscaldamento delle aule".
Le Province, infatti, gestiscono 5.179 edifici scolastici di scuola
secondaria, composti di 117.348 classi, che accolgono quasi 2 milioni e
600 mila alunni.
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"Abbiamo spiegato al Governo che con questi tagli
non si interviene su sprechi, ma si cancella tutto. Con l’inverno alle
porte non potremo più togliere la neve dalle strade, non abbiamo soldi
per fare la manutenzione delle scuole, nè quella straordinaria per
mettere in sicurezza gli edifici, nè quella ordinaria: non sappiamo come
pagare le bollette di luce, gas, acqua, telefono. Per questo, se il Governo non ci ascolterà, a Natale saremo costretti a chiudere le scuole prima del tempo".Altre azioni analoghe, ha annunciato il neopresidente dell’Upi, dovranno essere prese dal prossimo ufficio di presidenza dell’organizzazione per quanto riguarda l’espletamento di altri servizi, come ad esempio i trasporti e i centri per l’impiego, "che molto probabilmente verranno chiusi".
Saitta ha anche annunciato di avere ricevuto dal ministro dell’Economia Grilli la disponibilità ad un incontro: "Porteremo le nostre ragioni al Ministri e al termine dell’incontro prenderemo le decisioni necessarie".
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