ITRI,
CANI AVVELENATI NEI BOSCHI
Un
cane è morto e altri due sono stati salvati per il pronto intervento di un
veterinario di Fondi dopo che gli animali avevano ingerito delle polpette di
carne che erano state avvelenate con stricnina. È questa la squallida cronaca di
una giornata di caccia che alcuni appassionati di Fondi avevano voluto
trascorrere nei boschi di Itri. Erano quasi le 12 quando tre cani di razza
bretone che facevano parte degli animali al seguito dei cacciatori, hanno
cominciato a lamentarsi, a emettere bava e a contorcersi a terra, emettendo
guaiti sempre più intensi. Preoccupati per il loro comportamento e resi edotti
dal rischio di avvelenamento da cibo paventato da un esperto di animali presente
tra loro, il gruppo ha fatto immediato ritorno a Fondi dove telefonicamente ha
fatto accorrere presso il suo ambulatorio il veterinario Francesco Fragale cui,
sempre per telefono, è stata spiegata la criticità della situazione, così da
predisporre il necessario per interventi mirati e rapidi. Purtroppo, per uno dei
tre esemplari bretoni, quello di proprietà di Francesco Carnevale, le pur
immediate e competenti cure prestate dal professionista fondano non sono bastate
per salvarlo dal decesso avvenuto poco dopo, in quanto le condizioni
dell'animale, all'arrivo presso il suo ambulatorio, erano già disperate.
Sull'episodio è intervenuto, nella prima serata, Silverio Sinapi, presidente
dell'azienda faunistica Fra' Diavolo il quale ha duramente stigmatizzato
l'accaduto giudicandolo «un assurdo brutto capitolo di violenza ai danni
dell'amico più fedele all'uomo. L'episodio, che non si discosta da un delitto
efferato, cozza contro lo spirito che anima chi pratica la disciplina venatoria
con deontologia e rispetto per animali e ambiente».
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