giovedì 8 novembre 2012

Terracina: Università



                                                                                              Lettera aperta al Sindaco di Terracina
                                                                                              Dott. Nicola Procaccini




            Durante l’ultimo Consiglio Comunale dove si discusse della sanità, con particolare riguardo alle prospettive dell’ospedale di Terracina, lei ebbe a dire che ormai bisognava prendere atto che il polo ospedaliero centro non esisteva più.

            Quanto sopra in assenza di un purchè minimo atto aziendale che le desse modo di poter giustificare tale affermazione. Atto aziendale che ad oggi, pur essendo trascorsi molti mesi, ancora non se ne trova traccia, e credo, causa la sopraggiunta crisi della Giunta regionale del Lazio, neanche ne sentiremo parlare a breve.

            Tutto questo dovrebbe indurci, vista l’attuale fase transitoria,  a difendere quello che abbiamo. Ma, purtroppo, periodicamente leggiamo di pezzi di assistenza sanitaria che parte da Terracina per altri lidi, oppure, più semplicemente di un depotenziamento puro e semplice dei servizi, reparti o professionalità che partono. Partenze dovute a responsabilità della ASL che tiene medici e paramedici perennemente precari e quindi questi vanno ad approdare in lidi più stabili, ed altri invece semplicemente fatti sparire, sempre dalla ASL, come ad esempio il day hospital oncologico, pediatrico, anestesisti, urologia e così via.

            Si dice dalla vostra parte politica, che però tutto questo sarà recuperato da un rafforzamento della presenza Universitaria nell’ospedale Fiorini.

            Bene, una delle poche realtà universitarie presenti ad oggi nell’ospedale Fiorini in modo stabile, permanente e qualificante è il corso di laurea in scienze infermieristiche. Tale realtà oggi GODE DEL COMPLETO ABBANDONO E DISINTERESSE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DA LEI GUIDATA.

            Per sua conoscenza, le faccio presente che tale corso di laurea oggi è frequentato da oltre 500 studenti che dovrebbero rappresentare una risorsa per la nostra città. L’80% circa di questi studenti è fuori sede, quindi stiamo parlando di 400 persone circa, che ogni giorno per sei giorni la settimana almeno, devono obbligatoriamente mangiare, bere e dormire nella nostra città.







Per  dare risposta alle loro esigenze  necessita una politica attiva dell’amministrazione comunale in direzione dei loro bisogni logistici e formativi.

            E’ veramente il colmo, se non paradossale,  che in una città  che nel periodo scolastico ha migliaia di appartamenti sfitti, gli studenti di scienze infermieristiche di Terracina devono andare a risiedere nei paesi limitrofi , depauperando una buona opportunità di reddito per  la nostra città e tutto questo nel completo disinteresse Suo e dell’amministrazione che presiede.

            Va bene, della perdita di reddito della città non ve ne importa nulla, allora dovrebbe importarvi della didattica, un uomo di cultura come lei è non potrà fare certamente spallette di fronte a tale problema. Ma anche qui registriamo un grande paradosso.

            Per facilitare la didattica, il Comune di Terracina dallo scorso anno, mette a disposizione dell’università la sala Dante Alighieri, a questo punto sembrava momentaneamente tutto risolto, ma dopo il primo giorno di lezione di questo anno accademico, ripeto il primo giorno di lezione, un solo giorno di lezione, l’ingresso alla sala Dante Alighieri viene transennato per la ristrutturazione della Chiesa S.S. Salvatore. Domando, visto che l’appalto è di pertinenza comunale, non lo sapeva forse con anticipo l’amministrazione Comunale che la sala non sarebbe stata disponibile?

            Va bene, facciamo finta di niente, abbiamo libere almeno tre sale comunali, la Valadier, l’Appio Monti e Villa Tomassini, abbiamo sale libere al Palazzo di Bonifica, abbiamo libera l’intera Torre degli Azzi, abbiamo libere ancora alcune aule della F. Lama, si dirà alcune di queste sale sono senza sedie, è vero ma visto che la stagione estiva è finita non si possono usare le sedie utilizzate durante le manifestazioni estive? Il tutto in attesa che si renda nuovamente disponibile la sala Dante Alighieri.

            Come vede Sindaco, le soluzioni ci sono, è solo questione di volontà politica o di capacità ad amministrare. Ma sia nell’uno che nell’altro caso, è inaccettabile che a causa delle vostre negligenze devono esserci centinaia di studenti universitari costretti ad effettuare a turno 48 ore circa la settimana di preparazione teorica, con tutti i limiti di apprendimento ed i disagi che questo comporta,  quando la soluzione è a portata di mano.

            Per tutto quanto sopra esposto, Dott. Procaccini, nell’interesse dei nostri studenti e di quelli fuori sede, sono a pregarla vivamente  di intervenire quanto prima per alleviare da subito le difficoltà  didattiche,  per poi affrontare il resto dei problemi che affliggono la facoltà di Scienze Infermieristiche.

                                              
                                                          
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo

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