Lettera aperta al Sindaco di Terracina
Dott. Nicola Procaccini
Durante
l’ultimo Consiglio Comunale dove si discusse della sanità, con particolare
riguardo alle prospettive dell’ospedale di Terracina, lei ebbe a dire che ormai
bisognava prendere atto che il polo ospedaliero centro non esisteva più.
Quanto
sopra in assenza di un purchè minimo atto aziendale che le desse modo di poter
giustificare tale affermazione. Atto aziendale che ad oggi, pur essendo
trascorsi molti mesi, ancora non se ne trova traccia, e credo, causa la
sopraggiunta crisi della Giunta regionale del Lazio, neanche ne sentiremo
parlare a breve.
Tutto
questo dovrebbe indurci, vista l’attuale fase transitoria, a difendere quello che abbiamo. Ma, purtroppo,
periodicamente leggiamo di pezzi di assistenza sanitaria che parte da Terracina
per altri lidi, oppure, più semplicemente di un depotenziamento puro e semplice
dei servizi, reparti o professionalità che partono. Partenze dovute a
responsabilità della ASL che tiene medici e paramedici perennemente precari e
quindi questi vanno ad approdare in lidi più stabili, ed altri invece
semplicemente fatti sparire, sempre dalla ASL, come ad esempio il day hospital
oncologico, pediatrico, anestesisti, urologia e così via.
Si dice
dalla vostra parte politica, che però tutto questo sarà recuperato da un
rafforzamento della presenza Universitaria nell’ospedale
Fiorini.
Bene,
una delle poche realtà universitarie presenti ad oggi nell’ospedale Fiorini in
modo stabile, permanente e qualificante è il corso di laurea in scienze
infermieristiche. Tale realtà oggi GODE
DEL COMPLETO ABBANDONO E DISINTERESSE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DA
LEI GUIDATA.
Per sua conoscenza, le faccio
presente che tale corso di laurea oggi è frequentato da oltre 500 studenti che
dovrebbero rappresentare una risorsa per la nostra città. L’80% circa di questi
studenti è fuori sede, quindi stiamo parlando di 400 persone circa, che ogni
giorno per sei giorni la settimana almeno, devono obbligatoriamente mangiare,
bere e dormire nella nostra città.
Per dare risposta
alle loro esigenze necessita una
politica attiva dell’amministrazione comunale in direzione dei loro bisogni
logistici e formativi.
E’
veramente il colmo, se non paradossale, che in una città che nel periodo scolastico ha migliaia di
appartamenti sfitti, gli studenti di scienze infermieristiche di Terracina
devono andare a risiedere nei paesi limitrofi , depauperando una buona
opportunità di reddito per la nostra
città e tutto questo nel completo disinteresse Suo e dell’amministrazione che
presiede.
Va
bene, della perdita di reddito della città non ve ne importa nulla, allora
dovrebbe importarvi della didattica, un uomo di cultura come lei è non potrà
fare certamente spallette di fronte a tale problema. Ma anche qui registriamo un grande
paradosso.
Per
facilitare la didattica, il Comune di Terracina dallo scorso anno, mette a
disposizione dell’università la sala Dante Alighieri, a questo punto sembrava
momentaneamente tutto risolto, ma dopo il primo giorno di lezione di questo anno
accademico, ripeto il primo giorno di lezione, un solo giorno di lezione,
l’ingresso alla sala Dante Alighieri viene transennato per la ristrutturazione
della Chiesa S.S. Salvatore. Domando, visto che l’appalto è di pertinenza
comunale, non lo sapeva forse con anticipo l’amministrazione Comunale che la
sala non sarebbe stata disponibile?
Va
bene, facciamo finta di niente, abbiamo libere almeno tre sale comunali,
la Valadier ,
l’Appio Monti e Villa Tomassini, abbiamo sale libere al Palazzo di Bonifica,
abbiamo libera l’intera Torre degli Azzi, abbiamo libere ancora alcune aule
della F. Lama, si dirà alcune di queste sale sono senza sedie, è vero ma visto
che la stagione estiva è finita non si possono usare le sedie utilizzate durante
le manifestazioni estive? Il tutto in attesa che si renda nuovamente disponibile
la sala Dante Alighieri.
Come
vede Sindaco, le soluzioni ci sono, è solo questione di volontà politica o di
capacità ad amministrare. Ma sia nell’uno che nell’altro caso, è inaccettabile
che a causa delle vostre negligenze devono esserci centinaia di studenti
universitari costretti ad effettuare a turno 48 ore circa la settimana di
preparazione teorica, con tutti i limiti di apprendimento ed i disagi che questo
comporta, quando la soluzione è a
portata di mano.
Per
tutto quanto sopra esposto, Dott. Procaccini, nell’interesse dei nostri studenti
e di quelli fuori sede, sono a pregarla vivamente di intervenire quanto prima per alleviare da
subito le difficoltà didattiche, per poi affrontare il resto dei problemi che
affliggono la facoltà di Scienze Infermieristiche.
Il Consigliere
Comunale
Vittorio Marzullo
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