Primarie parlamentari Pd,
ecco il secondo round
Bersani al seggio 'sfida' Monti
"Il premier da che parte sta?
Faccia chiarezza. Arriveremo
al milione di voti"
Oggi tocca a Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia,
Basilicata, Sicilia, Sardegna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli
Venezia Giulia
Primarie per il parlamento: il voto di Pier Luigi Bersani (Ansa)
Roma, 30 dicembre 2012 - Seconda giornata di primarie parlamentari per il Partito democratico, che oggi chiama alle urne gli elettori di Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Seggi aperti dalle 8 alle 21.
LE FOTOGALLERY: I BIG - BOLOGNA - MODENA - CESENA -
BERSANI ATTACCA - Massimo rispetto per il presidente del Consiglio, ma dopo la sua decisione di fare politica serve “chiarezza” per rispetto agli elettori che saranno chiamati a votare a febbraio, chiede il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che al seggio di Piacenza per votare alle primarie per i parlamentari del centrosinistra, avverte Mario Monti: a lui “pongo delle domande politiche”, fermo restando che “io voglio organizzare il campo dei progressisti e poi tenere la testa aperta a forze europeiste che siano alternative al populismo e a Berlusconi”.
Per esempio, ha spiegato, “Monti vuole mettersi in Europa nello stesso posto dove è Berlusconi? O dove altro? Domanda legittima. Monti e il centro pensano che il bipolarismo non vada bene? Vogliono smontarlo? E se non vogliono smontarlo, da che parte si mettono?”. Inoltre “ho obiettato anche attorno all’esigenza di essere molto rigorosi nella distinzione tra politica ed istituzioni. Io ho molta stima e rispetto di Bondi, ma sta facendo un altro mestiere, non può farne un altro”.
Nelle prossime settimane “arriveremo al merito”, ha aggiunto il segretario del Pd: “Cosa pensa dei diritti civile, degli esodati... Io ho detto da due anni che voglio organizzare il campo dei progressisti e poi tenere la testa aperta a forze europeiste che siano alternative al populismo e a Berlusconi. Quindi la mia proposta rimane ferma. Però parliamo di politica, vediamo di chiarirci”.
PDL-LEGA - La rottura tra Pdl e Lega, è segno che la destra “ha dei guai”. Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è la “resa dei conti” di “dieci anni di governo” Berlusconi “disastroso” e dell’incapacità di fare autocritica. “Così vanno contro un muro... uno sport che può anche piacere”.
"UN MILIONE AL VOTO" - Il Pd ha avuto “coraggio” a fare le primarie anche per scegliere i parlamentari che potranno essere eletti alle prossime politiche e “la grande parte sarà espressione autentica dei territori”. Ne è convinto il segretario Pier Luigi Bersani secondo il quale alla fine della due giorni in tutt’Italia il bilancio sarà di un milione di votanti.
“Quando chiamiamo la gente a partecipare va benissimo - ha commentato Bersani al seggio di Piacenza -. In politica bisogna avere coraggio. Noi avremo un sacco di gente che va a votare per queste primarie per i parlamentari ed è una novità assoluta nella storia di questo paese. Siamo l’unico partito che le fa. Certo che ci abbiamo messo del coraggio a farle in questo periodo, però sta andando tutto bene”.
IL CASO-GORI - La sconfitta di Giorgio Gori alle primarie per i parlamentari del Pd deve essere letta a partire da Bergamo, dal radicamento che lo spin doctor di Matteo Renzi ha nel suo territorio. “Chi ha lavorato ha avuto il suo premio” ha detto il segretario Pier Luigi Bersani secondo il quale alle fine della due giorni di voto emergeranno come candidati al parlamento tantissimi giovani, espressione del territorio.
“Queste primarie chi si è candidato le ha fatte a casa sua - ha precisato Bersani - Non so le dinamiche e il radicamento che ognuno ha sul territorio, bisognerebbe andare a chiederlo a Bergamo. Io voto il mio deputato a Piacenza”.
“E’ giusto che chi ha macinato lavoro abbia anche risultati - ha aggiunto il segretario del Pd -. Basta vedere una certa Angelica di Salerno, una ragazza di un piccolo comune che prende novemila voti. Vedrete quanti giovani sbucano. La gente ha buon senso, non fa un fatto puramente anagrafico, ma se può incoraggiare una donna o un giovane lo fa sempre e i risultati diranno questo. Naturalmente chi ha lavorato ha avuto il suo premio però se ne è andato a cercare”.
La giornata di ieri, intanto, che ha visto le altre nove Regioni al voto (Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria), si è chiusa con i primi risultati che hanno premiato in provincia di Torino l’ex ministro del Lavoro del governo Prodi, Cesare Damiano (con 5998 voti) e il segretario del Partito democratico di Torino, Paola Bragantini (4226).
Per la provincia di Monza-Brianza trionfa Giuseppe Civati, a Lecco Veronica Tentori, a Bergamo Elena Carnevali, che ha superato Giorgio Gori.
In provincia di Milano, dove hanno votato oltre 33mila persone, trionfano Lia Quartapelle, Franco Mirabelli, Barbara Pollastrini, Emanuele Fiano, Francesco Laforgia e Eleonora Cimbro.
Rosy Bindi conquista, invece, la provincia di Reggio Calabria.
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I tre principali protagonisti delle primarie per la premiership ai seggi andranno domani: Pierluigi Bersani nella emiliana Piacenza, Matteo Renzi a Firenze, Nichi Vendola nella pugliese Terlizzi. Bari.LE FOTOGALLERY: I BIG - BOLOGNA - MODENA - CESENA -
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“Io non faccio polemica, sono molto rispettoso. Ho rapporti ottimi con Monti. Adesso ha scelto di essere una parte politica e quindi io pongo delle domande politiche amichevolmente perché quando si va davanti agli elettori ci vuole chiarezza”.- Il voto in Emilia RomagnaLombardia, elettori Pd ai seggi
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Per esempio, ha spiegato, “Monti vuole mettersi in Europa nello stesso posto dove è Berlusconi? O dove altro? Domanda legittima. Monti e il centro pensano che il bipolarismo non vada bene? Vogliono smontarlo? E se non vogliono smontarlo, da che parte si mettono?”. Inoltre “ho obiettato anche attorno all’esigenza di essere molto rigorosi nella distinzione tra politica ed istituzioni. Io ho molta stima e rispetto di Bondi, ma sta facendo un altro mestiere, non può farne un altro”.
Nelle prossime settimane “arriveremo al merito”, ha aggiunto il segretario del Pd: “Cosa pensa dei diritti civile, degli esodati... Io ho detto da due anni che voglio organizzare il campo dei progressisti e poi tenere la testa aperta a forze europeiste che siano alternative al populismo e a Berlusconi. Quindi la mia proposta rimane ferma. Però parliamo di politica, vediamo di chiarirci”.
PDL-LEGA - La rottura tra Pdl e Lega, è segno che la destra “ha dei guai”. Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è la “resa dei conti” di “dieci anni di governo” Berlusconi “disastroso” e dell’incapacità di fare autocritica. “Così vanno contro un muro... uno sport che può anche piacere”.
"UN MILIONE AL VOTO" - Il Pd ha avuto “coraggio” a fare le primarie anche per scegliere i parlamentari che potranno essere eletti alle prossime politiche e “la grande parte sarà espressione autentica dei territori”. Ne è convinto il segretario Pier Luigi Bersani secondo il quale alla fine della due giorni in tutt’Italia il bilancio sarà di un milione di votanti.
“Quando chiamiamo la gente a partecipare va benissimo - ha commentato Bersani al seggio di Piacenza -. In politica bisogna avere coraggio. Noi avremo un sacco di gente che va a votare per queste primarie per i parlamentari ed è una novità assoluta nella storia di questo paese. Siamo l’unico partito che le fa. Certo che ci abbiamo messo del coraggio a farle in questo periodo, però sta andando tutto bene”.
IL CASO-GORI - La sconfitta di Giorgio Gori alle primarie per i parlamentari del Pd deve essere letta a partire da Bergamo, dal radicamento che lo spin doctor di Matteo Renzi ha nel suo territorio. “Chi ha lavorato ha avuto il suo premio” ha detto il segretario Pier Luigi Bersani secondo il quale alle fine della due giorni di voto emergeranno come candidati al parlamento tantissimi giovani, espressione del territorio.
“Queste primarie chi si è candidato le ha fatte a casa sua - ha precisato Bersani - Non so le dinamiche e il radicamento che ognuno ha sul territorio, bisognerebbe andare a chiederlo a Bergamo. Io voto il mio deputato a Piacenza”.
“E’ giusto che chi ha macinato lavoro abbia anche risultati - ha aggiunto il segretario del Pd -. Basta vedere una certa Angelica di Salerno, una ragazza di un piccolo comune che prende novemila voti. Vedrete quanti giovani sbucano. La gente ha buon senso, non fa un fatto puramente anagrafico, ma se può incoraggiare una donna o un giovane lo fa sempre e i risultati diranno questo. Naturalmente chi ha lavorato ha avuto il suo premio però se ne è andato a cercare”.
La giornata di ieri, intanto, che ha visto le altre nove Regioni al voto (Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria), si è chiusa con i primi risultati che hanno premiato in provincia di Torino l’ex ministro del Lavoro del governo Prodi, Cesare Damiano (con 5998 voti) e il segretario del Partito democratico di Torino, Paola Bragantini (4226).
Per la provincia di Monza-Brianza trionfa Giuseppe Civati, a Lecco Veronica Tentori, a Bergamo Elena Carnevali, che ha superato Giorgio Gori.
In provincia di Milano, dove hanno votato oltre 33mila persone, trionfano Lia Quartapelle, Franco Mirabelli, Barbara Pollastrini, Emanuele Fiano, Francesco Laforgia e Eleonora Cimbro.
Rosy Bindi conquista, invece, la provincia di Reggio Calabria.
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