IL
RECUPERO CON AGGIUNTA. SULLE BOLLETTE SCADUTE EXTRAGUADAGNO, DIFFIDA DELL’OTUC
AD ACQUALATINA
di
Graziella Di Mambro
Siccome
il Comitato civico per l’acqua pubblica non si stanca mai di fare e rifare i
conti in tasca al gestore delle acque, che è pur sempre una società a prevalente
capitale pubblico, dall’ultima rivisitazione «contabile» è emerso che esiste una
sorta di «cresta» sull’attività di recupero crediti. Andando con ordine: se un
utente persona fisica o giuridica non paga, per qualche ragione, la bolletta
entro il termine stabilito all’importo base si aggiungono 63 centesimi per il
sollecito di pagamento semplice, 4 euro e 31 centesimi per la raccomandata e
5,39 centesimi per la procedura di recupero del credito, affidata alla
Euroservice S.p.A. Quest’ultima riceve come provvigione una somma che varia tra
un minimo dell’1% ad un massimo del 2,5%, in base all’importo recuperato. La
società Euroservice entra in gioco praticamente subito, dopo un giorno dalla
scadenza del pagamento della fattura e dopo che l’utente ha già pagato il
sollecito semplice e con raccomandata. La conferenza dei sindaci, che in teoria
avrebbe poteri di controllo su tutte le attività di gestione di Acqualatina
S.p.A., aveva indicato i termini e le condizioni per il recupero degli importi
su fatture cosiddette scadute. In specie, aveva detto (e scritto nel
regolamento) che «in caso di mancato pagamento, decorsi i termini indicati in
fattura, il gestore attiverà le procedure per il recupero del credito, anche
attraverso società esterne addebitando le spese necessarie». Cioè manca una
espressa autorizzazione al surplus sul recupero, nella parte garantita come
aggio alla Euroservice, ossia la differenza tra il massimo del 2,5% e il 5,39%
applicato su ciascuna bolletta scaduta. Chi dovrebbe attuare l’ulteriore
controllo su questo tipo di procedura che, almeno in teoria, rischia di essere
vessatorio e oltremodo costosa per gli utenti? Un organismo di tutela dei
consumatori interno al servizio idrico che si chiama OTUC. E in effetti il
presidente, Antonio Villano, il 20 novembre scorso con una nota inviata
all’amministratore delegato di Acqualatina, Besson, e alla Segreteria tecnica
operativa «diffida la società per il mancato rispetto della procedura di
recupero per morosità» in quanto avviene «con modalità del tutto arbitrarie » e
«non vi è il rispetto dei termini previsti dalla carta dei servizi, tanto più
che assistiamo a telefonate con toni non conciliativi da parte di società
incaricate (Euroservice) anche solo dopo pochi giorni di ritardo dalla scadenza
della fattura. Pertanto vi diffidiamo dal proseguire con tale modalità nonché ad
applicare quanto previsto e stabilito dalla carta dei servizi, senza prevedere
costi aggiuntivi per gli utenti». L’amministratore delegto di Acqualatina non
risulta abbia mai risposto alla nota formale dell’OTUC. Inutile aggiungere che i
sindaci non si sono accorti, neppure questa volta, delle anomalie che colpiscono
i loro cittadini, utenti di Acqualatina.
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