lunedì 10 dicembre 2012

IL RECUPERO CON AGGIUNTA. SULLE BOLLETTE SCADUTE EXTRAGUADAGNO, DIFFIDA DELL’OTUC AD ACQUALATINA


IL RECUPERO CON AGGIUNTA. SULLE BOLLETTE SCADUTE EXTRAGUADAGNO, DIFFIDA DELL’OTUC AD ACQUALATINA
di Graziella Di Mambro
Siccome il Comitato civico per l’acqua pubblica non si stanca mai di fare e rifare i conti in tasca al gestore delle acque, che è pur sempre una società a prevalente capitale pubblico, dall’ultima rivisitazione «contabile» è emerso che esiste una sorta di «cresta» sull’attività di recupero crediti. Andando con ordine: se un utente persona fisica o giuridica non paga, per qualche ragione, la bolletta entro il termine stabilito all’importo base si aggiungono 63 centesimi per il sollecito di pagamento semplice, 4 euro e 31 centesimi per la raccomandata e 5,39 centesimi per la procedura di recupero del credito, affidata alla Euroservice S.p.A. Quest’ultima riceve come provvigione una somma che varia tra un minimo dell’1% ad un massimo del 2,5%, in base all’importo recuperato. La società Euroservice entra in gioco praticamente subito, dopo un giorno dalla scadenza del pagamento della fattura e dopo che l’utente ha già pagato il sollecito semplice e con raccomandata. La conferenza dei sindaci, che in teoria avrebbe poteri di controllo su tutte le attività di gestione di Acqualatina S.p.A., aveva indicato i termini e le condizioni per il recupero degli importi su fatture cosiddette scadute. In specie, aveva detto (e scritto nel regolamento) che «in caso di mancato pagamento, decorsi i termini indicati in fattura, il gestore attiverà le procedure per il recupero del credito, anche attraverso società esterne addebitando le spese necessarie». Cioè manca una espressa autorizzazione al surplus sul recupero, nella parte garantita come aggio alla Euroservice, ossia la differenza tra il massimo del 2,5% e il 5,39% applicato su ciascuna bolletta scaduta. Chi dovrebbe attuare l’ulteriore controllo su questo tipo di procedura che, almeno in teoria, rischia di essere vessatorio e oltremodo costosa per gli utenti? Un organismo di tutela dei consumatori interno al servizio idrico che si chiama OTUC. E in effetti il presidente, Antonio Villano, il 20 novembre scorso con una nota inviata all’amministratore delegato di Acqualatina, Besson, e alla Segreteria tecnica operativa «diffida la società per il mancato rispetto della procedura di recupero per morosità» in quanto avviene «con modalità del tutto arbitrarie » e «non vi è il rispetto dei termini previsti dalla carta dei servizi, tanto più che assistiamo a telefonate con toni non conciliativi da parte di società incaricate (Euroservice) anche solo dopo pochi giorni di ritardo dalla scadenza della fattura. Pertanto vi diffidiamo dal proseguire con tale modalità nonché ad applicare quanto previsto e stabilito dalla carta dei servizi, senza prevedere costi aggiuntivi per gli utenti». L’amministratore delegto di Acqualatina non risulta abbia mai risposto alla nota formale dell’OTUC. Inutile aggiungere che i sindaci non si sono accorti, neppure questa volta, delle anomalie che colpiscono i loro cittadini, utenti di Acqualatina.

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