ACQUALATINA,
«BOLLETTE GONFIATE»
«La
tariffa applicata per il pagamento del servizio idrico integrato è illegittima.
Rispetto ai limiti imposti dalla legge i cittadini della provincia si trovano a
dover pagare bollette maggiorate». Alberto De Monaco e il Comitato civico in
difesa dell’acqua pubblica ieri mattina attraverso una conferenza stampa presso
i locali della Pro Loco di via Marconi ad Aprilia hanno ribadito l’illegittimità
dell’intero piano tariffario. Carte alla mano hanno spiegato che dal 2003 al
2011 «i cittadini hanno sborsato 130 milioni di euro in più rispetto a quanto
dovuto. «Una formula errata sin dall’inizio - ha dichiarato Alberto De Monaco -
che ha messo in piedi un meccanismo sbagliato che ha letteralmente gonfiato le
bollette». Secondo il teorema del Comitato civico Acqualatina sin dall’origine
ha imposto agli utenti percentuali eccessive. «Alla tariffa massima - hanno
spiegato ieri mattina i volontari del Comitato - è stata applicata già dal primo
anno una percentuale del 36 e 84. Questo errore è stato trascinato nelle tariffe
degli anni successivi accumulando la sproporzione in bolletta che conti alla
mano sfiora il 50%».
Tra
una denuncia e l’altra De Monaco ribadisce ancora una volta di voler incontrare
pubblicamente il presidente Giuseppe Addessi e confrontarsi con lui su dieci
anni di gestione del servizio idrico in terra pontina. «Nonostante questi errori
- ha sottolineato De Monaco - e nonostante le forzature normative la gestione ha
chiuso con una perdita di cinque milioni di euro. In questi anni la società ha
incassato una cifra vicina ai 580 milioni di euro, se sottraiamo il 10% di
morosità ci domandiamo dove sono andati a finire tutti questi soldi».
Tutti
i numeri e tutte le carte presentate dal Comitato sono già oggetto di
valutazioni specifiche da parte delle strutture giudiziarie ch da tempo sono
state investite del caso Acqualatina.
«L’azione
di controllo - ha voluto ribadire ieri in conferenza stampa Alberto De Monaco -
sono state effettuate dal Comitato civico in difesa dell’acqua pubblica.
L’autorità d’ambito non ha mai svolto questo suo ruolo, anzi ha favorito questa
gestione «illegittima»». La battaglia oggi si sposta dalla convenzione di
gestione alle bollette vere e proprie. Secondo i calcoli e i ragionamenti dei
volontari le tariffe sono sballate. «Fuori dai limiti di legge».
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