"Vietato costruire
case e imprese
in zone a rischio idrogeologico"
Tutela del territorio:
assicurazione obbligatoria e nuove tasse sui carburanti
Le linee guide della bozza per la tutela del territorio presentata dal ministro dell'Ambiente, Corrrado Clini
di Luigi Manfredi
di Luigi Manfredi
Alto Adige, i danni causati dalle frane (Ansa)
Roma, 5 dicembre 2012 - Divieto di costruire case e imprese nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato. Assicurazione obbligatoria per
corpire i rischi che sono connessi a eventi climatici definiti
"Estremi" su 'beni e strutture' sia dello Stato che dei privati. E ancora una nuova tassazione sui carburanti che alimenti uno speciale fondo.
La bozza prevede poi lavori di manutenzione dei corsi d'acqua e di difesa dei centri abitati, protezione delle coste e delle lagune esposte all'innalzamento del mare, recupero dei terreni abbandonati e difesa dei boschi. Il piano sara' discusso dal Comitato interministeriale per la programmazione economica in una delle prossime sedute di intesa con i ministri delle Politiche agricole, delle Infrastrutture e dell'Economia e Finanze. Il documento prevede che ogni quattro anni venga aggiornato il rapporto scientifico sui rischi dei cambiamenti climatici e che vengano aggiornati al 2013 i piani di assetto idrogeologico delle autorita' distrettuali idrografiche.
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Sono queste le azioni 'prioritarie' contenute nella bozza sulle linee strategiche per la tutela del territorio che il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini,
ha inviato al Cipe e che è stata anticipata dall'agenzia Ansa. Punti
che non mancheranno ovviamente di far discutere. Va segnalato che stando
ad una definizione del ministero dellì'Ambiente e dell'Unione delle
Province nel nostro Paese sono 5.581 i municipi considerati "a rischio i drogeologico a potenziale più alto". Le regioni con il maggior numero di case a rischio secondo Legambiente sono la Sicilia e la Toscana.
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Entrando nel dettaglio, e' previsto che il fondo sara' alimentato, per circa 500 milioni,
con il 40% dei proventi derivanti dalle aste dei permessi di emissione,
che dall'inizio del 2013 saranno a pagamento. Il ministro ha finora
spiegato che per il piano di tutela del territorio occorrono circa 40
miliardi per 15 anni, con circa 2,5.La bozza prevede poi lavori di manutenzione dei corsi d'acqua e di difesa dei centri abitati, protezione delle coste e delle lagune esposte all'innalzamento del mare, recupero dei terreni abbandonati e difesa dei boschi. Il piano sara' discusso dal Comitato interministeriale per la programmazione economica in una delle prossime sedute di intesa con i ministri delle Politiche agricole, delle Infrastrutture e dell'Economia e Finanze. Il documento prevede che ogni quattro anni venga aggiornato il rapporto scientifico sui rischi dei cambiamenti climatici e che vengano aggiornati al 2013 i piani di assetto idrogeologico delle autorita' distrettuali idrografiche.
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