Liste pulite, un altro stop:
Ed è scontro sulle firme
Caos finale in Parlamento
La commissione Bilancio ritarda il parere sull'incandidabilità
Lega, 'no' al 'salva-La Russa'
La mancata liberatoria del presidente della commissione Bilancio,
antonio Azzolini, costringe il governo a rinviare il provvedimento. E
spiegarlo tocca al ministro Cancellieri, non senza imbarazzo. Raccolta
firme, Dl slitta a domani. La Russa: "Questo decreto è una truffa, lo
faremo saltare"
Delega fiscale,Governo battuto al Senato
Roma, 20 dicembre 2012 - Caos finale in questa legislatura in Parlamento.
A partire dal decreto sulle liste pulite col governo costretto a rin
viare il varo. Per finire con il dl sulla presentazione delle firme per
le elezioni.
"Non lo so. La commissione Bilancio fa comunque tutto e porta tutto in aula". Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, risponde cosi' ai giornalisti che gli chiedono se arriverà oggi il parere della commissione Bilancio sul decreto legislativo per le liste pulite e per l'approvazione del quale il ministro Anna Maria Cancellieri ha detto di attendere il pronunciamento della commissione. Azzollini ha poi sottolineato come la commissione sia impegnata anche per esprimere il parere su altri provvedimenti, come le ratifiche di accordi internazionali.
Il senatore Pd Giovanni Legnini sollecita la commissione Bilancio del Senato a esprimere il parere sul decreto legislativo 'liste pulite'. "Siamo consapevoli del lavoro che la commissione Bilancio ha svolto anche per la legge di Stabilita' - spiega - ma è urgente che questo parere venga espresso nel piu' breve tempo possibile. Per questo ho sollecitato la commissione".
"Il decreto sull'incandidabilità dei politici condannati è il solito topolino partorito dalla montagna, una presa per i fondelli ai danni di tutto il popolo italiano. Ma anche questa scatola vuota, al partito di Berlusconi sembra troppo. E cosi', oggi, si e' attaccato a un altro espediente per fermarne o rallentarne l'approvazione". E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
POLEMICHE SUL DL FIRME - E' polemica anche sul decreto sulla raccolta delle firme. "Il testo del decreto legge sulla raccolta delle firme per le elezioni o rimane cosi' oppure per noi può anche decadere. Siamo contrari a modifiche". Lo ha affermato il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Michele Ventura, al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sul provvedimento, a quanto si apprende, in comitato dei nove e' passato un emendamento che esonera dalla raccolta delle firme i gruppi parlamentari che non erano ancora costituiti prima dell'emanazione del decreto e si costituiranno prima della sua conversione in legge. Una norma definita 'salva-La Russa perché consentirebbe agli ex-An ora nel Pdl, ove decidessero di formare una propria lista, di presentarsi alle elezioni senza necessita' di raccogliere le firme. 'Rassegno le dimissioni da relatore'': lo annuncia nell'Aula della Camera Gianclaudio Bressa (Pd) dopo il parere favorevole all'emendamento. Intanto Il dl sulla raccolta delle firme slitta a domani. Il provvedimento tornera’ all’esame dell’aula di Montecitorio domani alle ore 18.30 subito dopo l’approvazione della legge di stabilita’.
Dal canto suo La Russa va all'attacco. "Al Senato siamo pronti anche all'ostruzionismo per fare saltare il decreto" sulle firme elettorali. La Russa a Montecitorio, aggiunge: "Le firme a questo punto le raccolgano tutti, senza dimezzamenti o altro. A noi va bene raccogliere le firme, è anche un modo per fare propaganda. Questo decreto e' una truffa".
'Sia chiaro: non abbiamo disperato bisogno di firme, quelle le troviamo in quattro e quattr'otto. I numeri non mancano, ma vedremo se e' necessario fare un gruppo anche alla Camera''. La Russa spiega poi che al suo 'Centrodestra nazionale' potrebbe bastare avere un solo gruppo parlamentare al Senato. L'emendamento a firma del pidiellino Ignazio Abrignani al decreto legge sulle liste elettorali, passato in commissione Affari costituzionali, prevede, infatti, che saranno esonerati dalla raccolta delle firme per le elezioni ''i partiti e i movimenti politici, che alla data dell'entrata in vigore della legge di conversione del decreto sono costituiti gruppi parlamentari almeno in una delle due Camere''. Visto che un gruppo parlamentare La Russa ce l'ha gia', al Senato, farne uno gemello a Montecitorio diventerebbe inutile.
LA LEGA CONTRO IL SALVA-LA RUSSA - L’emendamento, a firma Ignazio Abrignani (Pdl), che ha avuto l’ok del comitato dei nove in commissione Affari costituzionali alla Camera durante l’esame del decreto taglia-firme, potrebbe non avere i numeri sufficienti per passare il voto in aula alla Camera. La Lega, che in commissione si era astenuta, voterà contro. Lo annuncia Matteo Bragantini che spiega: “Noi in aula voteremo contro tutti gli emendamenti che allargano le ‘maglie’ del decreto, aumentando gli esoneri. Compresa la norma Abrignani”, che aiuta la formazione di Ignazio La Russa ‘Centrodestra nazionale’ che al Senato ha gia’ ufficializzato il suo gruppo. E anche l’Udc sarebbe incerta sul si’.
In commissione a votare a favore son stati Pdl, Udc, Fli, Popolo e territorio. Ma sembra che in aula i voti contrari di Pd, Idv e Lega creino dei problemi se fossero assenze nel Pdl e se poi anche l’Udc non votasse l’emendamento. Per questo, dal gruppo e’ partito un sms ai deputati a essere tutti presenti in aula. I maligni osservano che se qualcuno volesse fare uno sgambetto a La Russa, potrebbe fa mancare i voti... Dall’Udc Pierluigi Mantini spiega: “Siamo disponibili anche ad altre soluzioni alla luce del dibattito in aula. Se ci sono soluzioni piu’ avanzatre siamo disponibili a votarle perche’ devono esserci divisioni in aula. Se c'è una norma che ‘ricuce’” i rapporti tra Pdl e Pd “noi l’emendamento Abrignani non lo votiamo”
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LISTE PULITE - Il Consiglio dei Ministri non ha potuto
procedere all'approvazione del decreto legislativo in materia di
incandidabilità perché non sono pervenuti tutti i prescritti pareri
parlamentari. Lo schema di decreto sulle 'liste
pulite', all'odg del Consiglio dei ministri che si è riunito al Senato
per licenziare la nota di variazione al Bilancio, non è stato quindi
trattato. "Non è ancora arrivato il parere della commissione Bilancio",
ha confermato ai cronisti, non senza qualche imbarazzo, il ministro
dell'Interno, Annamaria Cancellieri. Il ritardo dipenderebbe
essenzialmente dalla mancata liberatoria del presidente della
commissione Bilancio, Antonio Azzolini (Pdl)."Non lo so. La commissione Bilancio fa comunque tutto e porta tutto in aula". Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, risponde cosi' ai giornalisti che gli chiedono se arriverà oggi il parere della commissione Bilancio sul decreto legislativo per le liste pulite e per l'approvazione del quale il ministro Anna Maria Cancellieri ha detto di attendere il pronunciamento della commissione. Azzollini ha poi sottolineato come la commissione sia impegnata anche per esprimere il parere su altri provvedimenti, come le ratifiche di accordi internazionali.
Il senatore Pd Giovanni Legnini sollecita la commissione Bilancio del Senato a esprimere il parere sul decreto legislativo 'liste pulite'. "Siamo consapevoli del lavoro che la commissione Bilancio ha svolto anche per la legge di Stabilita' - spiega - ma è urgente che questo parere venga espresso nel piu' breve tempo possibile. Per questo ho sollecitato la commissione".
"Il decreto sull'incandidabilità dei politici condannati è il solito topolino partorito dalla montagna, una presa per i fondelli ai danni di tutto il popolo italiano. Ma anche questa scatola vuota, al partito di Berlusconi sembra troppo. E cosi', oggi, si e' attaccato a un altro espediente per fermarne o rallentarne l'approvazione". E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
POLEMICHE SUL DL FIRME - E' polemica anche sul decreto sulla raccolta delle firme. "Il testo del decreto legge sulla raccolta delle firme per le elezioni o rimane cosi' oppure per noi può anche decadere. Siamo contrari a modifiche". Lo ha affermato il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Michele Ventura, al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sul provvedimento, a quanto si apprende, in comitato dei nove e' passato un emendamento che esonera dalla raccolta delle firme i gruppi parlamentari che non erano ancora costituiti prima dell'emanazione del decreto e si costituiranno prima della sua conversione in legge. Una norma definita 'salva-La Russa perché consentirebbe agli ex-An ora nel Pdl, ove decidessero di formare una propria lista, di presentarsi alle elezioni senza necessita' di raccogliere le firme. 'Rassegno le dimissioni da relatore'': lo annuncia nell'Aula della Camera Gianclaudio Bressa (Pd) dopo il parere favorevole all'emendamento. Intanto Il dl sulla raccolta delle firme slitta a domani. Il provvedimento tornera’ all’esame dell’aula di Montecitorio domani alle ore 18.30 subito dopo l’approvazione della legge di stabilita’.
Dal canto suo La Russa va all'attacco. "Al Senato siamo pronti anche all'ostruzionismo per fare saltare il decreto" sulle firme elettorali. La Russa a Montecitorio, aggiunge: "Le firme a questo punto le raccolgano tutti, senza dimezzamenti o altro. A noi va bene raccogliere le firme, è anche un modo per fare propaganda. Questo decreto e' una truffa".
'Sia chiaro: non abbiamo disperato bisogno di firme, quelle le troviamo in quattro e quattr'otto. I numeri non mancano, ma vedremo se e' necessario fare un gruppo anche alla Camera''. La Russa spiega poi che al suo 'Centrodestra nazionale' potrebbe bastare avere un solo gruppo parlamentare al Senato. L'emendamento a firma del pidiellino Ignazio Abrignani al decreto legge sulle liste elettorali, passato in commissione Affari costituzionali, prevede, infatti, che saranno esonerati dalla raccolta delle firme per le elezioni ''i partiti e i movimenti politici, che alla data dell'entrata in vigore della legge di conversione del decreto sono costituiti gruppi parlamentari almeno in una delle due Camere''. Visto che un gruppo parlamentare La Russa ce l'ha gia', al Senato, farne uno gemello a Montecitorio diventerebbe inutile.
LA LEGA CONTRO IL SALVA-LA RUSSA - L’emendamento, a firma Ignazio Abrignani (Pdl), che ha avuto l’ok del comitato dei nove in commissione Affari costituzionali alla Camera durante l’esame del decreto taglia-firme, potrebbe non avere i numeri sufficienti per passare il voto in aula alla Camera. La Lega, che in commissione si era astenuta, voterà contro. Lo annuncia Matteo Bragantini che spiega: “Noi in aula voteremo contro tutti gli emendamenti che allargano le ‘maglie’ del decreto, aumentando gli esoneri. Compresa la norma Abrignani”, che aiuta la formazione di Ignazio La Russa ‘Centrodestra nazionale’ che al Senato ha gia’ ufficializzato il suo gruppo. E anche l’Udc sarebbe incerta sul si’.
In commissione a votare a favore son stati Pdl, Udc, Fli, Popolo e territorio. Ma sembra che in aula i voti contrari di Pd, Idv e Lega creino dei problemi se fossero assenze nel Pdl e se poi anche l’Udc non votasse l’emendamento. Per questo, dal gruppo e’ partito un sms ai deputati a essere tutti presenti in aula. I maligni osservano che se qualcuno volesse fare uno sgambetto a La Russa, potrebbe fa mancare i voti... Dall’Udc Pierluigi Mantini spiega: “Siamo disponibili anche ad altre soluzioni alla luce del dibattito in aula. Se ci sono soluzioni piu’ avanzatre siamo disponibili a votarle perche’ devono esserci divisioni in aula. Se c'è una norma che ‘ricuce’” i rapporti tra Pdl e Pd “noi l’emendamento Abrignani non lo votiamo”
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