sabato 15 dicembre 2012

Tariffe, dieci anni di aumenti record Acqua +71%, gas +59%


Tariffe, dieci anni
di aumenti record
Acqua +71%, gas +59%

Ed è stangata 'saldo Imu'

Studio Cgia di Mestre: trasporti ferroviari +47,8%, pedaggi autostradali +47,6%, trasporti urbani +46,2%. Contrazione solo nei servizi telefonici
Banconote (foto Crocchioni)
Banconote (foto Crocchioni)
Milano, 15 dicembre 2012 - Tariffe dei servizi pubblici alle stelle: negli ultimi 10 anni aumenti record per acqua (+72%), gas (+59%) e rifiuti (+56%). Rispetto a 10 anni fa solo per luce, acqua, gas e rifiuti le famiglie pagano 601 euro in più. E’ quanto rileva l’Ufficio studi della Cgia di Mestre.
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Oltre al caro prezzi e all’aumento delle tasse, denuncia l’associazione dei piccoli artigiani, ad alleggerire i portafogli delle famiglie italiane hanno contribuito anche gli aumenti registrati dalle tariffe dei servizi pubblici. Nel dettaglio dal 2002 al 2012 l’acqua è aumentata del 71,8%, il gas del 59,2%, i rifiuti del 56,3%, i trasporti ferroviari del 47,8%, i pedaggi autostradali del 47,6%, i trasporti urbani del 46,2%, l’energia elettrica del 41,8%, i servizi postali del 28,1%.
Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 7,5% mentre l’inflazione è cresciuta del 24,5%, precisa la Cgia sottolineando come nonostante i forti aumenti registrati dalle bollette dell’acqua e dai biglietti ferroviari, queste tariffe rimangano ancor oggi tra le più basse d’Europa.
SALDO IMU, UNA STANGATA - Caro-saldo per l’Imu sulle seconde case: il 55,95% dei Comuni ha alzato l’aliquota di base. Tra gli aumenti si segnala che il 7,97% dei Comuni italiani (quasi uno su dieci) ha optato per l’aliquota massima al 10,6 per mille. E’ quanto risulta da uno studio della Consulta dei Caf nel quale si analizzano le decisioni del 98,85% dei Comuni. Le case di abitazione sono state meno colpite dal caro-saldo Imu. Ad aumentare l’aliquota di base, rispetto all’acconto, sono stati però l 27,92% dei Comuni. Tra questi 257 centri (il 3,21%) ha optato per l’aliquota massima al 6 per mille. E’ quanto risulta da uno studio della Consulta dei Caf sulle delibere adottate dai Comuni. Sembra poi che abitare in Comuni più piccoli convenga: oltre a godere di rendite di immobili generalmente meno elevate di quelle dei centri di grandi dimensioni, nei paesi più piccoli l’aumento dell'Imu, dall’aliquota di base applicata per l’acconto, è stato inferiore. Se invece si guarda alle aree geografiche i maggiori aumenti, soprattutto per le seconde case, sono stati registrati al Centro Italia.

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