In Parlamento, il partito è stato un alfiere della norma che fa decadere gli amministratori locali anche solo dopo una condanna in primo grado. Ma per lo Statuto, il sindaco di Salerno ha potuto correre (e vincere) con una sentenza di colpevolezza per abuso d'ufficio. E ora? La patatata bollente passa al Nazareno
Anche stavolta il Pd non è d’accordo con se stesso. Che figura fa ilNazareno che fa approvare in Parlamento la legge Severino e ne fa il fiore all’occhiello della sua azione per la legalità nelle pubbliche amministrazioni, ne chiede un’intransigente applicazione giuridica e politica quando riguarda l’avversario Luigi de Magistris, bombardandolo di inviti a dimettersi da sindaco di Napoli, e poi si appresta a candidare a Governatore della Campania Vincenzo De Luca, che in base alla Severino verrebbe sospeso subito dopo l’insediamento in carica?
Scenari ai confini della realtà. Non ci sono precedenti. Su alcuni articoli della Severino pende un dubbio di legittimità costituzionale che ha consentito il reintegro di de Magistris e di De Luca a Napoli e a Salerno (poi De Luca è stato dichiarato decaduto da sindaco per l’incompatibilità col ruolo di viceministro, ma questa è un’altra storia). Cronisti, costituzionalisti e analisti vanno a tentoni. La politica annaspa, è in ritardo. Ha dimostrato di essere incapace di affrontare di petto la questione De Luca. Lui ha ritenuto di non ritirarsi. Statuto e regolamento delle primarie Pdsono stati scritti prima dell’entrata in vigore della Severino. Statuto e regolamento del Pd non ricomprendono l’abuso d’ufficio, il reato per il quale il 21 gennaio è stato condannato in primo grado a un anno di reclusione, tra quelli ostativi a una candidatura. “Ci stiamo muovendo e ci muoveremo nel rispetto delle regole” ripeteva De Luca come un mantra a chi gli sottoponeva il problema.