LAMPADINE
A LED ALOGENE E BASSO CONSUMO: QUALI LE DIFFERENZE
di
Rossella
Lampadine
a led alogene e basso consumo: quali le differenze? Il mondo dell’illuminazione
si è recentemente arricchito di modelli nuovi dalle diverse caratteristiche. Il
problema che sorge può essere legato al come orientarsi tra tanti modelli e
tipologie differenti, in funzione delle proprie esigenze d’illuminazione e per
risparmiare energia.
In
primo luogo occorre premettere che già da qualche anno, le vecchie lampadine a
incandescenza, quelle che s’illuminano sfruttando appunto l’incandescenza di un
filamento attraversato dalla corrente elettrica, sono fuori commercio, in quanto
hanno un eccessivo dispendio di energia elettrica, che si disperde in calore,
rendendo questo tipo di lampadine poco efficienti.
Le
alternative sono fornite al momento da tre nuovi tipi di lampadine:
-
alogene
-
a basso consumo (a fluorescenza)
-
LED.
Vediamole
nel dettaglio, per fare una scelta più consapevole, a seconda degli obiettivi
che avete, se volete cioè seguire un criterio di puro risparmio energetico,
oppure dare carattere agli ambienti giocando sulle tonalità e la luminosità, o
invece siete guidati solo dalla funzione e dal tipo di ambiente da illuminare
(bagno, corridoio, scrivania).
Lampadine
alogene
Le
lampadine alogene sono in pratica come quelle a incandescenza, ma nel gas
contenuto nel bulbo sono aggiunte un elemento alogeno (in genere iodio, kripton
o xeno) che permette al filamento di riscaldarsi a temperature molto più
elevate, aumentandone così l’efficienza e la luminosità. Tali lampade consentono
una resa energetica intorno al 15%, il che significa che del totale dell’energia
consumata, è il 15% a tradursi in luce. Hanno una aspettativa di durata doppia
rispetto a quelle a incandescenza. Inoltre, questo modello di lampada presenta
la caratteristica di essere dimmerabile, ciò significa che si può applicare un
interruttore in grado di variare l’intensità di luce, per creare l’atmosfera
giusta per il vostro ambiente, da una luminosità forte a luci più morbide e
soft. Prossimamente saranno anch’esse eliminate dal commercio (nel settembre
2016) per far posto a modelli più efficienti.
Lampadine
a basso consumo (a fluorescenza)
Le
lampadine a fluorescenza, dette anche “a basso consumo”, funzionano grazie a una
scarica generata dalla differenza di potenziale tra due elettrodi immersi in un
gas. Solitamente di forma tubolare, sono nate per risolvere il problema della
bassa efficienza delle vecchie lampade a incandescenza, ma presentano alcuni
fattori limitanti. Questi prodotti necessitano infatti di riscaldarsi per
raggiungere la massima luminosità, sono molto fragili e perdono di intensità
luminosa alle basse temperature. Di contro emettono bassissimi livelli di raggi
infrarossi e ultravioletti, molto dannosi per la pelle e gli occhi, tuttavia
perdono intensità luminosa a basse temperature. Se ne trovano di forme e
tonalità di luce differenti.
Consentono
una resa energetica superiore alle alogene, raggiungendo il 25% di efficienza,
significa che a parità di luce emessa consumeranno molto meno. Costano di più,
ma possono durare fino a 8 o 10 anni, consentendo di recuperare così
l’investimento iniziale. Queste lampadine non sono dimmerabili.
Lampadine
a LED
Le
lampadine a LED (acronimo dell’inglese Light Emitting Diode) sono invece
l’ultima innovazione introdotta sul mercato, che costituirà il prossimo futuro.
La luce arriva dall’emissione di fotoni da parte di diodi alimentati da un
circuito elettronico. Si tratta di una tecnologia relativamente recente, in
grado di assicurare standard di efficienza e durata particolarmente elevati.
Hanno
un costo ancora più elevato, ma possono vantare una resa eccezionale, rispetto
ai modelli precedenti, con un risparmio fino all’80% rispetto a quelle a
incandescenza. Anche in termini di durata rappresentano un investimento
sicuramente vantaggioso, potendo raggiungere una vita minima di 15-20 anni.
Secondo gli esperti, ci possiamo inoltre aspettare che in commercio nel prossimi
anni siano introdotti nuovi modelli dalla resa energetica ancora più elevata,
del 50%, rispetto alle versioni attualmente disponibili. Queste lampadine, come
le alogene, presentano la caratteristica di essere anche dimmerabili, e hanno
molti vantaggi: si accendono immediatamente, non producono calore, non sono
fragili, sono utilizzabili con i regolatori di luminosità e, soprattutto, non
emettono radiazioni infrarosse o ultraviolette, dannose per la pelle.
Altre
informazioni in etichetta
Delineate
le caratteristiche principali, vediamo alcuni aspetti utili nel compiere una
scelta della lampadina che fa per voi. Ecco alcune informazioni in etichetta di
cui è bene sapere il significato e da tener in conto:
Lumen:
rappresenta la quantità di luce prodotta dal dispositivo (indicata con lm). Se
volete confrontare due prodotti che vi possano garantire la medesima luminosità,
confrontate questo valore.
Watt:
rappresenta invece la quantità di energia consumata per rendere i lumen indicati
(indicata con il simbolo w). A parità di luminosità, minor wattaggio
significherà minori consumi. Per avere un metro di paragone, considerate che per
produrre 600 lumen sono sufficienti solo pochi watt con una lampadina a LED, che
salgono a una dozzina con lampada fluorescente, a 42 con una alogena, fino ad
arrivare a 60 W con la tradizionale incandescenza.
Classe
energetica: da diversi anni l’UE ha emesso una normativa per
confrontare e determinare il consumo di energia elettrica di ciascun dispositivo
elettrico commercializzato. La scala di prestazioni si classifica con lettere,
dalla più virtuosa, la A+++, alla meno efficiente la G. La classe energetica è
determinata dal rapporto tra luce emessa e watt consumati, quindi se non volete
fare il calcolo dei parametri indicati sopra, consultando la classe energetica
avrete immediatamente lo stesso tipo di informazione.
Temperatura
di colore: si riferisce invece alla tonalità della luce. Una bassa
temperatura fornisce una tonalità prossima all’arancione, mentre una temperatura
più alta tenderà verso l’azzurro. L’unità di misura adottata è il grado
Kelvin.
Attacco:
nello scegliere la lampadina fate attenzione anche al tipo di attacco, se a
vite, se grande o piccolo. In questo caso dovete annotare il codice relativo
(E14, E27 o simili). Solitamente le più utilizzate dentro una comune abitazione
sono le lampadine LED E27 ed
E14.
Vi
diamo anche alcuni elementi per raccapezzarsi tra le tre tipologie.
Le
lampade alogene generalmente presentano un luce bianca brillante, immediatamente
disponibile. Questo non sempre accade per le lampade a fluorescenza, che
richiedono un certo lasso di tempo per attivarsi fino alla massima luminescenza
(generalmente qualche secondo), caratteristica che le rende idonee per
illuminare ambienti dove soggiornate per lungo periodo, ma ad esempio poco
adatte ai disimpegni e corridoi, dove l’uso è dettato da periodi molto
brevi.
Per
concludere, se avete in programma di cambiare le luci di casa vostra e valutate
la possibilità di compiere un investimento iniziale a beneficio di risparmi
futuri, duraturi nel tempo, allora la scelta può ricadere con tutta tranquillità
sui prodotti a LED. Il costo iniziale sarà sicuramente ricompensato dai risparmi
futuri.
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