Ogni giorno, nel mondo, viaggiano in aereo più di 1 miliardo di persone. Un dato che va necessariamente segnalato per spiegare che la tragedia dell'Airbus A320 della compagnia low cost Germanwings, che ha provocato la morte di 150 persone, è stato il primo incidente mortale che si è verificato in Europa tra le compagnie aeree a basso costo. Oltretutto la compagnia tedesca non detiene nemmeno il primato degli incidenti, che spetta invece alla Southwest Airlines, la più grande compagnia aerea al mondo low cost made in Usa, con una media di 9 incidenti non gravi in un anno, seguita dall'irlandese Ryanair e l'americana Jetblue.
Piccoli numeri a confronto al
numero di aerei che tutti i giorni atterrano e decollano da e per ogni
angolo del mondo. Tra questi, sono soprattutto gli aerei di compagnie low cost, che raggiungono sempre più mete e che hanno un'elevata domanda per quel rapporto qualità prezzo che piace al viaggiatore, che risparmiando raggiunge la sua destinazione senza troppi fronzoli. Ma in questo rapporto, dove si colloca la sicurezza? E' anch'essa un "di più" che il passeggero non deve considerare? Insomma, quanto sono sicure le compagnie low cost?
Dell' Airbus coinvolto nell'incidente, Lufthansa - la compagnia che
detiene al 100 per cento la low cost tedesca - ieri ha detto in
conferenza stampa che i controlli sul velivolo erano stati effettuati il
giorno precedente, che i computer di bordo erano nuovi e che il pilota
aveva un'esperienza decennale. E' anche vero però che l'aereo aveva 25
anni, con 58.313 ore di volo di servizio e che Germanwings appartiene a
quella categoria di compagnie definite High-cycle,
ovvero che sfruttano al massimo gli aerei in dotazione e hanno uno staff
di bordo molto giovane: può capitare, infatti, che il pilota abbia
appena 30 anni, così come steward e hostess. Giovani e freschi, ma con
lo stipendio molto più basso di almeno il 20 per cento rispetto ad un
pilota di una compagnia normale, costretti molte volte a lavorare di più
su aerei che volano fino a 11 ore al giorno contro le 9 dei voli
tradizionali.Ma non necessariamente la giovane età è sinonimo di inesperienza, così come è ormai certificato che quando si tratta di tagliare, le compagnie low cost - che rappresentano il 25 per cento del mercato dell'aviazione commerciale civile - non tagliano sulla sicurezza, ma su altre spese di bilancio, specie su tutto ciò che è extra e che le operazioni di manutenzione e di volo sono uguali in tutta Europa, con controlli e verifiche fissate da una serie di regolamenti europei che valgono per tutte le compagnie. C'è poi uno stop ogni sei mesi di un paio di giorni per un tagliando completo e un controllo totale ogni due anni, per verificarne l'affidabilità. Un articolo del 2012 del Der Spiegel, però, denunciava già allora problemi legati alla sicurezza degli aerei appartenenti alle compagnie tedesche, Germanwings inclusa, che già nel 2010 aveva sfiorato la tragedia: una sostanza tossica si era diffusa nella cabina di pilotaggio mettendo in grave difficoltà i piloti, che erano riusciti a compiere un atterraggio d'emergenza salvado la vita a 149 persone. Un caso tra tanti che il settimanale riporta, denunciando le ripetute violazioni degli standard di sicurezza.
Tornando all'incidente, l’Airbus
A320, è uno dei più sicuri della storia dell’aviazione civile e
Lufthansa fino a ieri aveva il massimo dei voti nella classifica sulla
sicurezza di Airlines Rating.
Low cost, insomma, non significa insicuro e quello che è successo ieri in cielo potranno dircelo solo le scatole nere: una, subito ritrovata, è seriamente danneggiata mentre l'altra è ancora smarrita tra le Alpi francesi.
Low cost, insomma, non significa insicuro e quello che è successo ieri in cielo potranno dircelo solo le scatole nere: una, subito ritrovata, è seriamente danneggiata mentre l'altra è ancora smarrita tra le Alpi francesi.
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