QATAR,
SONO CENTINAIA GLI OPERAI MORTI NEI LAVORI PER I MONDIALI DI CALCIO DEL
2022
Fonte:
Domenico Condello/Stop
Censura
I
lavori per la costruzione delle strutture che ospiteranno i prossimi mondiali di
calcio del 2022 in Qatar segnano un vergognoso primato, mi riferisco alle
centinaia di morti degli operai impiegati nei lavori che secondo un
rapporto della International Trade Union Confederation, intitolato “Le
accuse contro il Qatar”, sono già oltre 1.200. Riporto di seguito da Il
Post:
Il
dato, fra l’altro, è ottimistico: circa 1.200 operai sono già morti a partire
dal 2010, quando il Qatar aveva ottenuto la concessione di organizzare il
torneo. E il numero di cantieri aumenterà: la decina di stadi che rimangono da
ultimare sono solo una piccola parte dei progetti legati ai Mondiali. Nei
prossimi anni verranno infatti costruiti un nuovo aeroporto, linee ferroviarie
di metropolitana, nuove strade, più di cento alberghi e molte altre cose. Più ci
avviciniamo al calcio di inizio della partita inaugurale e più operai immigrati
– che già costituiscono la metà della popolazione del Qatar, di circa 2 milioni
di persone – arriveranno in Qatar a centinaia di migliaia.
E
le previsioni non sembrano accennare ad un rallentamento di questo vero e
proprio massacro di persone in nome del calcio e dello spettacolo, come riporta
anche il blog Mazzetta,
si parla di numeri agghiaccianti che finiti i lavori si potrebbero paragonare a
quelli della tragedia dell' 11 settembre 2011, con oltre 4.000 morti...
Secondo
l’ITUC, la più grande confederazione sindacale del mondo, saranno più di 4.000 i
migranti che moriranno lavorando per il mondiale, ma molti di più nel frattempo
vivranno come animali, confinati e ammassati in un universo fatto di
sistemazioni residenziali pessime, violenze, e truffe da parte dei datori di
lavoro, che spesso dimenticano persino di pagare i magri stipendi che l’emirato
offre agli immigrati di serie B, quelli che provengono dai Paesi asiatici e
portano le braccia di cui ha bisogno il boom edilizio trainato dal grande
evento.
In
qualunque caso, e a prescindere i numeri (comunque impressionanti), è una
vergogna che una carneficina simile stia passando inosservata agli occhi della
stampa (che sicuramente non da lo spazio necessario a questa notizie) e del
mondo!
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