Arrestato in Belgio il presidente di Federacciai Antonio Gozzi: indagine per corruzione
Il presidente di Duferco e di Federacciai, Antonio Gozzi, è stato arrestato a Bruxelles dalle autorità belghe in una indagine per corruzione. Secondo l'accusa avrebbe corrotto degli ufficiali nella Repubblica democratica del Congo per ottenere appalti. Lo rende noto TicinoNews con una nota di Duferco, che ha sede a Lugano. Oltre a Antonio Gozzi è stato arrestato anche il dirigente del gruppo Duferco Massimo Croci. La notizia è stata diffusa dall'azienda e confermata dalla procura federale, secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Belga. L' arresto è stato disposto dal giudice istruttore Michel Claise di Bruxelles.
Procura Belgio: c'era rischio inquinamento prove - "I dirigenti di Duferco Antonio Gozzi e Massimo Croci sono stati arrestati perchè c'era il pericolo dell'inquinamento delle prove" ha detto il portavoce della procura federale Jean-Pascal Thoreau. I due manager dovevano essere ascoltati nel quadro del caso di Serge Kubla, l'ex ministro dell'Economia della Vallonia accusato a sua volta "di aver fatto da intermediario tra Duferco e alcuni ufficiali congolesi per facilitare degli investimenti in Congo nel quadro dei giochi d'azzardo".
Duferco: Gozzi-Croci estranei ai fatti, mai stati in Congo - Duferco, in un comunicato diffuso, in italiano, dalla sede di Lugano ha segnalato che, in relazione al cosiddetto 'Affaire Kubla', Gozzi e Croci sono stati ascoltati ieri dal giudice istruttore Claise di Bruxelles da cui si sono recati spontaneamente si sono resi disponibili per il tempo necessario alle indagini. Fino a oggi il gruppo siderurgico ha preferito mantenere il riserbo per rispetto al lavoro del giudice istruttore e delle indagini in corso. Oggi tuttavia è intervenuto per confermare prima di tutto ''la totale estraneità del gruppo Duferco e dei suoi dirigenti a qualunque episodio di corruzione internazionale, nella Repubblica del Congo o in qualunque altro Paese''. Duferco confida in un rapido accertamento della verità da parte della giustizia belga'.
Duferco: arresti inammissibile forma di pressione - Nella nota il gruppo Duferco ha espresso anche "stupore" per il doppio arresto e, ribadendo la propria fiducia ai due manager ha affermato che il modo di procedere del giudice istruttore belga "non può essere interpretato altrimenti se non come un mezzo di pressione inammissibile". Il gruppo ha evidenziato poi come "Gozzi e Croci sono andati a Bruxelles proprio per rispondere a un invito del giudice istruttore".
Procura Belgio: entro venerdì decisione su arresti - "La camera di consiglio deciderà entro cinque giorni, come previsto dalla legge belga, in merito alla convalida o alla revoca dell'arresto" dei due dirigenti italiani.
Bonelli (Verdi): per Gozzi veleni Ilva non importanti - "Antonio Gozzi, amministratore delegato della Duferco e presidente della Federacciai italiana è accusato dalla polizia belga di aver dato tangenti per assicurarsi un appalto in Congo. Allora non sono solo i magistrati italiani, tarantini, a mettere in ginocchio l'economia con le loro inchieste" ha dichiarato in una nota il co-portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, ricordando che ''il 2 settembre 2014 Antonio Gozzi, invitato ad un dibattito alla festa dell'Unità di Genova, disse: 'fino al 2012, gli italiani in grado di gestire l'Ilva c'erano, ed erano i Riva. In 16 anni non hanno mai chiesto soldi allo Stato e hanno sempre dato reddito ai lavoratori'". "Per Gozzi - ha aggiungto Bonelli - non era importante che a causa dei veleni dell'Ilva ogni anno morivano 91 persone e che le indagini epidemiologiche hanno stabilito che i bambini di Taranto muoiono del +21% e si ammalano di tumore per il +54% rispetto alla media pugliese".
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