Airbus 320: Quando Der Spiegel scrisse: "Schettino, vi sorprendete che sia italiano?", ora choc teutonico, altro che "Schettinen"...
All'indomani della tragica notte del 2013, quando la nave Costa
Concordia affondo', causando 32 morti, per la scelleratezza del suo capitano
Schettino, la stampa mondiale si scateno' in una gara di antiitalianismo. Ma
nessuno riuscì a superare il caustico commento dell'autorevole settimanale
tedesco Der Spiegel:"Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un
italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere poi l'abbandono della nave
potessero essere decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del
genere dalla vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con
le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli
lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede". Vecchi rancori, perché
forse i tedeschi che in massa hanno voluto cancellare il loro passato, così
come in massa vi avevano aderito, non perdonano pero' ancora, nemmeno alla terza
o quarta generazione, il "tradimento" dei loro nonni all'alleato germanico. E la
solita noiosa solfa degli italiani "razza inferiore", mafiosi (come se la
criminalità organizzata non esistesse in tutto il mondo) capaci solo di mangiare
la pizza e suonare il violino. Quest'ultimo visto più come aspetto accatonesco
che come riconoscimento musicale. Schettino ovviamente e' storia ben diversa da
quella di Andreas, trasformatosi oltre che in suicida (sempre se verra' tutto
accertato al termine dell'inchiesta) in un insospettato assassino di massa, che
avrebbe agito in modo freddo e lucido. Ed ora verrebbe facilmente da rispondere
al settimanale: "Mano sul cuore, vi sorprendete che Andreas sia tedesco?". Anche
se in realtà non e' così, noi italiani siamo diversi dai tedeschi e lo siamo
sempre stati, ma ognuno ha le sue disgrazie ed anche i suoi eroi, e da noi non
sono mai stati pochi. Poi il destino ogni tanto ci mette lo zampino. E visto che
il mondo da sempre e' imprevedibile, e' sempre meglio non avventurarsi in
giudizi globali e non rispondenti alla verità, che poi nascondono nature fatte
di antichi pregiudizi e antiche ma ancora attuali smanie di superiorità. Ora la
Germania dovra' metabolizzare il suo choc con il suo Andreas.
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